Questa storia lascia tutto in sospeso, il lettore stesso, mentre legge velocemente questo scambio di battute che si succedono vorticosamente, ha come l'impressione di essere sospeso, come una trapezista... soltanto che guardando di sotto a un certo punto ti accorgi con orrore che non vi è alcuna rete. Riguardo quello che è accaduto e che sta accadendo possiamo fare soltanto delle supposizioni. Il lettore è in bilico e può scegliere volontariamente da che parte buttarsi. Una storia quasi polisemantica alla quale ovviamente anche io ho dato, involontariamente, una certa interpretazione; una scena che ha preso forma di fronte ai miei occhi, alla quale non ho potuto opporre resistenza.
Innanzitutto credo ci troviamo di fronte uno psichiatra e la sua paziente. Una donna fragile e insicura, che ha avuto bisogno di supporto psicologico per tentare di uscire dalla difficile situazione emotiva nella quale si ritrova. A mio avviso la donna finge la sua tranquillità e la sua guarigione di fronte al suo medico. Eppure sono convinta che la spensieratezza che emerge da ogni sua singola battuta sia reale, non perché sia psicologicamente guarita, perché ha trovato la strada che le permetterà di porre fine a qualsiasi sofferenza la attanagli.
La donna non è guarita, non sta bene, ma è comunque relativamente tranquilla, anzi, risoluta. Sa che, se non avesse preso una decisione definitiva, avrebbe avuto bisogno di ulteriori sedute, ma sa anche che, per via della decisione presa, quella sarà l'ultima volta che entrerà li in quello studio. D'altro canto, anche il medico è completamente cosciente della menzogna a cui finge di dare corda, lo vediamo nel modo in cui insegue la sua paziente, tentando in vano di fermarla. Le parole finali ci forniscono la conferma definitiva di quanto potrebbe essere accaduto. Tornando indietro comprendiamo meglio l'ultimo scambio di battute tra la paziente e il dottore: lei sa che si rivedranno ben presto in una situazione del tutto differente. |
