Recensioni per
Creazione
di bluemary

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
29/12/13, ore 16:07

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Ed eccoci qua. Un nuovo capitolo di questa magnifica avventura, di questa meraviglia che ho visto letteralmente nascere e crescere parola dopo parola, immagine dopo immagine... non ho davvero più parole per dirti quanto sia emozionata, felice e anche un po' orgogliosa di vedere venire alla luce questo nuovo capitolo della saga di Utòpia. E non so più davvero come ringraziarti per la dedica, anche perché tu conosci il posto speciale che questa serie ha nel mio cuore. Grazie!!!
 Nel titolo il tema della circolarità, del ciclo che non ha mai veramente fine, in cui l'inizio e la fine si intersecano e si scambiano ruoli e posizioni, riprende la risposta che Jon dà a Ozymandias nel gelo di Karnak nella graphic novel e anche il titolo dell'epilogo di "Fondamenta": Nothing never ends. Ed è esattamente così, la vita è fluire, continuo divenire; immaginare una fine, come gli scrittori tendono a fare nelle loro opere, è una pura illusione: Karnak non è stata la fine del mondo, ma non è stata neppure l'inizio di una nuova Età dell'Oro. Adrian deve continuare a vigilare e, se necessario, intervenire per proteggere e mantenere la pace conquistata a così caro prezzo.
 Allo stesso modo, in piccolo, i destini di Adrian e Dan continuano ad incrociarsi, anche se ogni volta sembra che il loro sia un addio, ma, appunto, la fine non è altro che l'inizio e la storia si ripete, si avvolge su se stessa e continua a ripresentarsi sotto vestigia nuove.
 Ed ora il capitolo: doloroso, angosciante, implacabile. Scandito dal ritmo cadenzato e inesorabile di quell' inspirare, espirare, che mi sono ritrovata inconsciamente ad imitare mentre leggevo, trattenendo il respiro per tutto il tempo restante, il capitolo è pura agonia, dolore allo stato puro. Per chi come me ama Adrian alla follia, poi, è addirittura insopportabile.
 Mi sono ritrovata a sussultare mentre quel pugnale penetrava lentamente, ma inesorabilmente nella carne, la lacerava, la segnava in maniera indelebile (le cicatrici... ho letto questo capitolo tante volte e ancora non sono riuscita a processarle ed elaborarle... proprio non ci riesco).
 Sei sempre la migliore a descrivere queste scene: la precisione dei dettagli, la parola che si fa immagine visiva, che si fa quasi carne viva, solida. Io non posso che rimanere muta e incantata di fronte a una tale capacità!
 Ma il pezzo che ho preferito in assoluto, quello che secondo me coglie l'essenza di Adrian Veidt/Ozymandias, dell'uomo, del vigilante, dell'eroe e del villain, è quello in cui Adrian rivendica il suo gesto a Karnak: "Se fosse stato credente avrebbe considerato questo dolore come un'espiazione, il sacrificio del proprio corpo in virtù di una redenzione futura che gli ripulisse le mani di tutto il sangue versato. Se fosse stato un uomo meno intelligente, meno determinato, meno razionale. Ma non aveva mai nemmeno considerato un dio Jon, l'essere che più si avvicinasse al concetto comune di onnipotenza, riuscendo ad utilizzarlo invece come una pedina primaria nel proprio piano; e desiderare una redenzione avrebbe solo fatto perdere di significato alle proprie azioni, le avrebbe rese un errore, negando che fossero state l'unico modo per portare avanti l'umanità per come la si conosceva."
 Non avresti potuto descriverlo meglio.
 Sono convinta che questi sarebbero le riflessioni di Adrian riguardo a Karnak, ai 15 milioni di morti e quanto ne è conseguito. Pur avvertendone il peso, la responsabilità schiacciante, infatti rifiuta la via più facile, quella della contrizione, del pentimento e della ricerca dell'espiazione, per potersi liberare la coscienza. Invece sceglie il cammino arduo della rivendicazione orgogliosa dell'atto compiuto e di tutte le sue conseguenze.
 Adoro questa sua presa di coscienza, questa sua lucidità.
 Adoro come tu l'abbia sottolineata.
 Non vedo l'ora di leggere il seguito... nella speranza che la giusta vendetta si abbatta sui suoi torturatori e beh, insomma, sai come desidero che vada a finire la serie ^___*
 A presto
 Romina
 

Recensore Master
29/12/13, ore 09:24

Ah, con questo primo capitolo entriamo subito nel vivo della storia. Bellissimo, naturalmente. Quell'incipit: "Inspirare. Espirare" crea una specie di colonna sonora, di ritmo silenzioso che pervade tutto, quasi si trattasse di un film senza il sonoro, o di un incubo. Naturalmente non vedo l'ora di sapere come andrà avanti anche questa, se riuscirai a perdonarmi i mostruosi ritardi con cui recensisco ;-).

Recensore Master
23/12/13, ore 23:46

O.O!!!
Oddio... L'hanno preso!
Oddio...
Wow!
Non mi sarei mai aspettata niente del genere! Che inizio incredibile! Mi sto già facendo diecimila film mentali!
Grazie! Per questa nuova avventura e per tutti i nuovi sogni ad occhi aperti che ne conseguiranno!
Grazie!

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