Oh povero Madara :(
Questa scena, ogni volta che viene anche minimamente accennata, riesce a rattristarmi tanto. Credo non ci sia sofferenza maggiore che perdere un fratello con cui si è condiviso tutto, fin da piccoli.
D'accordo, Madara Uchiha è un demonio, un uomo spietato... ma non è nato così, non lo sarebbe diventato, se quella faida tra i Senju e il suo clan non fosse scoppiata. Non ha scelto di diventare così per puro divertimento, perché sadico e maligno fino al midollo, ma solo per poter rafforzarsi in vista dei tempi più duri, quando ormai tutto gli era stato sottratto nel modo più crudele.
Prendersi gli occhi di Izuna corrispondeva a poter vivere ancora con lui, permettendogli di osservare il mondo al suo fianco, anzi, dallo stesso punto di vista. Certo, uno schifo di mondo, crudele, sanguinolento e spietato, ma pur sempre pieno d'amore e devozione verso il clan e il fratellino defunto.
Una vendetta nata dall'affetto più totale e il dolore più increscioso.
"[...] E nasce l'odio, per proteggere l'amore", dice Madara.
Questo a maggior sostegno di quella bellissima riflessione di Tobirama, forse uno dei più intransigenti verso l'Uchiha; quando quel clan ama, lo fa fino alla morte, nel modo più estremo, devastante e straziante possibile. Un amore che non esita a sacrificare le cose più care, come vite e momenti di pace.
Aww, grazie per avermi fatto ricordare quanta poesia ci sia dietro a quello che i più definiscono "un semplice fumettino per quindicenni". Trovo che quando Kishimoto si mette d'impegno, possa creare brividi che non potranno mai estinguersi. Madara non è un semplice personaggio, proprio come tutti gli altri: sono la rappresentazione delle mille sfaccettature dell'animo umano.
Complimenti, ancora una volta ;) Bravissima!!
E di nuovo auguroni!! ❤ Baci!
Ophelia, la tua stalker di fiducia |