Recensioni per
Storia di un suicidio
di Nahash

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/10/17, ore 19:47

Ciao!
Fra tutto quello tra cui potevo scegliere sul tuo account ho scelto questo, una cosa triste e deprimente che rispecchia il mio stato d’animo di qualche tempo fa. Ma non sono qui a parlare di me, bensì della tua originale. Mi è piaciuta. Tre semplici parole che avrai ascoltato più e più volte, ma che riassumono quello che penso. Per lasciarti un parere più decente, apprezzo come il ritmo incalzante della narrazione tenga alta l’attenzione del lettore, mi piace come la speranza sia il perno e la causa di tutto.
Il tuo stile diretto e senza fronzoli (mi piace il fatto che non hai descritto granché, lasciando molte cose all’immaginario del lettore) mi ha fatto apprezzare molto la tua originale.
Per concludere la mia recensione, ti lascio i miei complimenti: non avevo mai letto nulla di tuo e iniziare da questo mi ha fatto molto piacere.
A presto,
Pika.

Recensore Master
22/12/15, ore 09:06

Sono venuta a toglierti questo zero, ché così non si può proprio vedere (sono fondatrice di una campagna poco pubblicizzata sulle zero recensioni nelle storie!)...
Allora, la prima cosa che ho notato è a livello stilistico: all'inizio c'è un ritmo molto cadenzato, separato da virgole più o meno alla stessa distanza tra loro. Mi ha dato l'impressione dell'esasperazione - che ha ragion d'essere, vista la situazione - però indecisa con l'apatia. Poi il ritmo decolla, propendendo decisamente per l'esasperazione e la disperazione. Molto toccante come sia degenerato tutto.
È molto toccante anche la speranza, usata come perno e come "colpa" di tutto: è vero, però, che avere speranza e vedersela portare via di giorno in giorno può mettere in ginocchio anche il più forte degli animi. Ed è vero che spesso la speranza mitiga una situazione difficile, infondendo ottimismo quando invece si dovrebbe cercare un'altra strada, per l'amor proprio. La speranza è una truffatrice.
Alla fine, poi, c'è di nuovo quel crescendo ritmico che mi sembra una tristemente perfetta conclusione per il salto nel vuoto che il protagonista compie. Ed è anche molto poetica l'ultima frase, mi complimento con te per il suo impatto. È vera, così vera, ma ancora più triste di tutto il resto: ricorda che c'è chi, per sfuggire all'agonia, è disposto a rinunciare anche alla libertà e alle altre cose che danno la vita - forse, proprio perché danno la speranza, che tante volte ha tradito.
Complimenti vivissimi, è un piccolo brano davvero bello!

P.S. Mi ero dimenticata! C'è una discordanza tra i verbi, sul finale: "Chiusi gli occhi e già mi sentivo meglio, cullato da quel freddo calore con quale la morte ti avvolge." Hai scritto tutto al presente, ma questi due verbi ti sono sfuggiti al passato ^^
(Recensione modificata il 22/12/2015 - 09:42 am)