Sono venuta a toglierti questo zero, ché così non si può proprio vedere (sono fondatrice di una campagna poco pubblicizzata sulle zero recensioni nelle storie!)...
Allora, la prima cosa che ho notato è a livello stilistico: all'inizio c'è un ritmo molto cadenzato, separato da virgole più o meno alla stessa distanza tra loro. Mi ha dato l'impressione dell'esasperazione - che ha ragion d'essere, vista la situazione - però indecisa con l'apatia. Poi il ritmo decolla, propendendo decisamente per l'esasperazione e la disperazione. Molto toccante come sia degenerato tutto.
È molto toccante anche la speranza, usata come perno e come "colpa" di tutto: è vero, però, che avere speranza e vedersela portare via di giorno in giorno può mettere in ginocchio anche il più forte degli animi. Ed è vero che spesso la speranza mitiga una situazione difficile, infondendo ottimismo quando invece si dovrebbe cercare un'altra strada, per l'amor proprio. La speranza è una truffatrice.
Alla fine, poi, c'è di nuovo quel crescendo ritmico che mi sembra una tristemente perfetta conclusione per il salto nel vuoto che il protagonista compie. Ed è anche molto poetica l'ultima frase, mi complimento con te per il suo impatto. È vera, così vera, ma ancora più triste di tutto il resto: ricorda che c'è chi, per sfuggire all'agonia, è disposto a rinunciare anche alla libertà e alle altre cose che danno la vita - forse, proprio perché danno la speranza, che tante volte ha tradito.
Complimenti vivissimi, è un piccolo brano davvero bello!
P.S. Mi ero dimenticata! C'è una discordanza tra i verbi, sul finale: "Chiusi gli occhi e già mi sentivo meglio, cullato da quel freddo calore con quale la morte ti avvolge." Hai scritto tutto al presente, ma questi due verbi ti sono sfuggiti al passato ^^ (Recensione modificata il 22/12/2015 - 09:42 am) |