Ciao!
La tua storia descrive perfettamente le inquietudini e la vita interiore di un'adolescente che, anche se rimane sdraiata sul suo letto immersa nella musica di un ipod, in realtà vive in mondi vasti e lontanissimi, ricchissimi tanto quello che c'è fuori dalla sua finestra e che la spaventa tanto. Sei stata molto realistica, a spese a volte della forma, ma creando un monologo interiore molto credibile, per cui probabilmente hai attinto anche ai tuoi ricordi.
Ho visto che hai smesso di scrivere di efp, ma spero tu abbia semplicemente preso altre strade.
Viviana

"Vorrei solo un abbraccio, sai quelli improvvisi dove senti battere il cuore dell’altra persona sulla pelle e il suo respiro sul collo."
La contraddizione della paura: volere solo un abbraccio, ma quell'abbraccio fai capire che c'è. C'è qualcuno nella sua vita che vuole prendersi cura di lei, proteggerla, ma lei scappa, prima che quel qualcuno la abbandoni...
Cos'è questa se non paura? Paura di farsi del male, più di quello che può fare la solitudine o la sua stessa mente che razionalizza a modo suo.
Lo dice lei stessa: non ha ancora imparato a vivere... e non è vero che non sa amare... non è vero che è nata sbagliata e che i pezzi di ricambio non esistono... solo non sa amare se stessa... ed è questo che le impedisce di vivere!

Bellissima introspezione Reb :)

PS:. sei davvero sicura che riderebbe??? Mmhhh... *-*

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