Guarda un po' chi si rivede... era un bel po', che non leggevo qualcosa di tuo!
Io, ovviamente, sono in ritardo (ho perso l'esatta cognizione del tempo, da quattro mesi a questa parte), tuttavia spero che mi perdonerai ;)
" Il rettangolo di legno, supportato da diverse gambe intarsiate, era apparecchiato per tredici persone ". Tredici persone. Non me ne volere, ma questa frase mi ha rimandato automaticamente all' immagine dell' Ultima Cena.
Per il numero dei convitati, certo, eppure non soltanto. Sarà che la Notte degli Inganni e tutta la vicenda ad essa collegata hanno sempre avuto, per me, una certa affinità con il tradimento ai danni di Cristo.
Ma sarà meglio chiudere qui la parentesi, onde evitare di cadere nella blasfemia XD
La scena da te descritta nell'incipit non è propriamente quella di un'intima cena tra amici, ed Aiolia se ne accorge subito; se non fosse stato per quel " Stai tranquillo " di Aiolos, forse sarebbe scappato via a gambe levate. O forse no: in fondo, benché ancora bambino, stiamo parlando di Aiolia di Leo.
Riguardo ai partecipanti, credo - o magari mi illudo soltanto, ahah- di aver compreso l'identità di tutti: ho un po' vacillato al momento di indovinare quella dell'individuo evidenziato in viola scuro, all'inizio, ma l'espressione " sguardo racchiuso al di sotto di un unico sopracciglio " non ha lasciato spazio ad ulteriori dubbi!
Sul significato della loro presenza allo stesso tavolo, invece, ho qualche perplessità: nulla da dire per quanto concerne Arles, Shura, Atena, Aiolos e lo stesso Aiolia, ma gli altri... boh. Non sono mai stata brava, con gli indovinelli. Oppure non c'è nessuna logica da cercare, perché alla fine scopriamo di trovarci in un sogno, e i sogni, già si sa, spesso di coerente e logico hanno poco.
Se non fosse che questo, purtroppo, assomiglia molto ad un sogno premonitore. Suggestione o " messaggio divino "? Lo stesso interrogativo che mi posi in Ombra, torna adesso a ripresentarsi. Ma, come allora, rimane una domanda indefinita: tutto dipende dallo spirito con cui si legge il racconto.
Comunque, al di là della tematica (ti è ormai noto credo, quanto anch'io ami il dramma Aiolia-Aiolos), se c'è una cosa che ho apprezzato de Il Leone, gli invitati e la tavola , questa è senz'altro l'atmosfera cupa in cui la storia si svolge, fino ad arrivare al momento di massima tensione e allo " scioglimento " (solo per modo di dire, ovvio) della vicenda: non sono un'appassionata di racconti noir -tutt'altro-, però mi sembra che lo stile da te usato si avvicini molto a quello che tale genere privilegia.
Complimenti Lulu, e... torna presto sugli schermi! :)
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