È una storia che ho trovato un po' oscura, di difficile comprensione, anche cogliendo quello che credo sia un evidente rimando metaforico.
Voglio dire, mi piace molto quest'atmosfera fumosa, cupa, che sembra immergersi nell'inconscio, nei sogni, nelle conversioni isteriche, nelle ombre alle pareti. Mi piace molto anche il tema, che mi sembra molto attuale e di che mi tocca personalmente: ovvero, se non sbaglio, l'abisso che c'è tra il vivere e il pensare. Chi vuol vivere serenamente, deve astenersi dalle riflessioni, ma per alcuni tipi di persone pensare è inevitabile, vitale; lo diceva Victor Hugo, e il modo in cui ne scrivete mi piace.
Ma, dagli elementi che date, non riesco a capire bene se quella della protagonista sia dovuta a una condizione esistenziale oppure a una serie di ricordi ben definiti; il finale è veramente criptico (i pensieri sono troppi e la fanno esplodere? Lei si arrende?). Inoltre ci sono alcune sviste lievissime soprattutto per quel che riguarda la punteggiatura, piccolezze, che però tolgono un po' di atmosfera. Nonostante questo, comunque, la storia è interessante sia per contenuti che per stile, mi piace! :) |