Eccomi, finalmente!
La rappresentazione di Angeliè è molto ben fatta, dalla prima all'ultima parola: da come lei sia in imbarazzo di fronte a uno sguardo diretto, alla fragilità che si cela dietro all'impertinenza insieme, credo, ad altri segreti.
Il dialogo sull'amore è molto interessante, come del resto la reazione di Angeliè.
Ho solo due osservazioni da rivolgerti, se vorrai accettarle.
La prima riguarda il tuo intervento diretto come narratore nel riassumere i dialoghi meno importanti che si svolgono fra i tre, non so se te ne sia accorto. Non è che non mi sia piaciuto, anzi smorza un po' quello che è il ritmo del racconto, ma credo che farne un caso così isolato non sia molto coerente, nel senso: come idea è bella, ma non sei mai intervenuto come autore altre volte, perciò rende un po' disomogeneo la narrazione.
In secondo luogo: non devi per forza essere sempre così retorico! Non c'è niente di male a usare termini più semplici, capisco che sia il tuo stile e lo apprezzo, ma prova a usare anche costruzioni meno ridondanti. So che è difficile se devi trattare sentimenti ed emozioni "nobili" e se sei abituato in questo modo e non è perché sia troppo difficile da capire, ma a volte la semplicità ha la meglio. In ogni caso è molto più difficile fare il contrario, perciò non preoccuparti :)
Non sono cose gravi, non sono nemmeno errori, è solo il mio parere, che è mio e basta, come il tuo stile è tuo e basta e non voglio certo cambiarlo. Servono a questo le recensioni, no?
Ho amato molto la ripresa all'inizio e alla fine del paragone della rosa, prima con la ragazza poi con la Luna: è un ottimo modo per legare il testo e dargli uno schema circolare. Davvero un bel lavoro, bravo!
A presto,
Kal |