Posso chiederti dove diamine sei stata finora?
Mi chiedo come diamine abbia fatto a sfuggirmi questa piccola perla. È una storia stupenda, dolce, tenera, perfettamente IC e che si inscrive nel tessuto di Saint Seiya in punta di piedi, sì, ma con la consistenza di un blocco di granito. Facciamo del Monte Rosa, va'.
È raro che io mi trovi a corto di parole, ma questa storia - che ho inserito a razzo tra le preferite, sappilo! - mi mette davanti ad un intreccio, ad una possibilità, che approvo su tutta la linea, dai pensieri di Seiya sul molo allo sguardo da cerbiatta di Shaina, alla maschera di latta (con buona pace dell'argento!) di lei e alle mani che lui non riesce a tenere a posto, che le cingono il polso come a dire: noi. Non io e te. Noi. È un piccolo passo, che profuma di quella normalità - quella che per un guerriero è più preziosa dell'oro e dell'argento - che, adesso che possono tirare il fiato per cinque minuti, Seiya e Shaina possono permettersi di assaporare. Lentamente, come si fa con i vini pregiati.
E ti dirò, lui avrà anche agito da egoista e da vigliacco, decidendo per entrambi, o, quanto meno, comprendo e avallo il suo gesto, ché anche io avrei avuto paura, nei suoi panni, di un no. Poco plausibile, dopo che lei s'è beccata la freccia del Sagittario nella schiena per salvarlo da Poseidone, d'accordo; ma Seiya e Shaina, a quel punto, navigavano nel mare nebuloso dell'incertezza, del possibile, del forse. Occorreva togliersi le corazze, metaforicamente parlando. Occorreva che uno dei due si sbilanciasse, che uno dei due facesse un passo in più, e questa persona non poteva che essere Seiya, visto che Shaina gli aveva parlato chiaro, e in più di un'occasione. Ora, la palla toccava a lui, e ti ringrazio davvero tanto per averlo fatto decidere, per averlo fatto crescere e per averlo reso lo scanzonato ragazzino che abbiamo conosciuto all'inizio della storia: quello è il Seiya che personalmente apprezzo, fresco e guascone. Che sì, avrà pure diciassette anni e se ne sentirà trenta, sulle spalle, ma conserva quella vena ironica e un po' da smargiasso dell'adolescenza. E sono sicura che adesso, quel modo che ha di chiamarla, strega, acquisterà tutt'altro sapore.
So che la storia è un po' datata, ma mi piacerebbe leggere altro, di tuo.
A presto!!
Francine |