Recensioni per
Il figlio del capo
di ImperialPair

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
31/01/18, ore 21:20

Ciao volevo solo farti sapere che ho trovato la tua storia molto belle e se posso permettermi di chiedertelo volevo sapere se scriverei ancora di questi due personaggi

Recensore Master
12/12/17, ore 18:30

Prima recensione premio al contest "dall'altra parte"

devo essere sincera, inizialmente il numero di parole per una os mi aveva spaventata ed invece creo di non aver mai letto una storia tanto scorrevole.
Iniziando a parlare della storia, la prima cosa che mi è venuta in mente è che quei diciannove anni li ho sentiti scambiarsi di importanza.
Mii spiego, è Claudio l'esperto nel sesso è Claudio che comanda, è Claudio che sa. Sergio si lascia toccare, come se non avesser un propria volontà... a me è sembrato avesse quasi paura di quel ragazzo così scaltro e ferrato.
Sulle scene propriamente sessuali le ho trovate spinte e bene studiate, ma mai volgari. Eì una scena più d passione amorosa che di sesso vero e proprio; questo si ricollega allo stile che ho trovato semplice ma non di basso livello, a metà.

bella storia

milla4

Recensore Veterano
19/05/16, ore 18:12

Flash Contest "Lemon che passione 2!" Multifandom e originali, solo edite
Categoria Lemon Romantica

5° Classificata
“Il figlio del capo” di Atobe Tezuka
In questa storia ci sono tanti errori grammaticali.
Appurato che il congiuntivo usa il “che” e che in un testo bisogna usare lo stesso tempo verbale, anche il buon senso e il suono prodotto dalle parole aiutano a rendere uno scritto equilibrato e corretto: infatti la particella “che” non sempre indica un congiuntivo. Questo ti ha tratta in inganno e ti ha portata a sbagliare molti verbi come ad es. “[…] e non era di certo uno di quei paparazzi che cercassero di infamare gli sportivi […]”.
Ho notato grande difficoltà nel coordinare frasi tant’è che spesso è difficile leggerle; un esempio per tutte: “Aveva sempre saputo di essere gay, nel corso dei suoi quarantatré anni di vita aveva intrapreso diverse storie, l'unica davvero importante era quella che aveva avuto durante la scuola di specializzazione con un suo compagno di corso, ma si lasciarono quando l'altro fu assunto in un'altra città, entrambi non avevano voglia di vivere una relazione a distanza così troncarono rapporti.”. Questa frase è errata : alcuni verbi, la punteggiatura e quel “quarantatré” con l’accento.
Mi sento di consigliarti di leggere tanto, tantissimo in modo da imparare con la mente e con gli occhi come e quanto le regole grammaticali siano al tuo servizio. Per la prossima pubblicazione non accantonare l’idea di servirti di un revisore che ti aiuti anche nella stesura del testo: potrà vedere gli accenti che hai dimenticato, la punteggiatura del discorso diretto e così via.
Lo stile è acerbo, un po’ confuso, a volte ripetitivo. Non è mai circoscritto a quello che sta accadendo ma si perde e si sperde nel raccontare corollari che dovrebbero far conoscere il background della coppia.
Il lessico è semplice anche se non mi è scappato quel “meriggio”, isola assolata, che brilla fra tanti vocaboli normali.
5/10

La storia racconta del rapporto tra due uomini che hanno una differenza di età notevole. Il più grande è posato e lavoratore, il più giovane è sfrontato e prepotente.
La trama gira intorno ai due analizzando le paure di uno e gli egoismi dell’altro.
L’originalità sta nello scambio di ruoli: l’adulto è quello timoroso di non essere all’altezza; il giovane, nonostante sia quello che esterna di più i propri sentimenti, è quello che tiene le redini del rapporto.
Trovo interessante questo punto di vista perché, nella realtà, è più probabile che la persona adulta sia quella più forte e sicura di sé mentre qui avviene esattamente il contrario.
7/10

Anche se Sergio ha quarantatre anni (non so quanti anni hai tu, ma posso garantirti che è nel pieno della sua maturità sessuale) è preoccupato e incredulo delle attenzioni del suo partner ventiquattrenne; non crede gli sia fedele e si sente scelto invece di convincersi di essere quello che sceglie. Si lagna molto piuttosto che cavalcare l’onda e si mostra insicuro.
Claudio è giovane e abituato a ottenere tutto ciò che vuole, compreso Sergio. È egoista e approfitta del fatto di essere il figlio del capo per fare quello che gli va, compreso quello di distrarre il proprio partner che deve portare a termine un lavoro urgente. È goliardico e libidinoso esattamente come dovrebbe essere un giovane della sua età.
Li hai esposti al lettore in modo convincente.
L’ambientazione è classica: il posto di lavoro si presta benissimo ai giochi erotici nell’immaginario e nella realtà comune.
8/10

Claudio è il dio del sesso per Sergio: non ha mai avuto un partner come lui (poveraccio, che sfiga!) e cade ai suoi piedi; perde quasi il senno e torna adolescente ogni volta che Claudio lavora di mano.
Resto perplessa sul riferimento alla prostata anche perché a quarantatre anni è un po’ troppo presto per preoccuparsene.
Il rapporto sessuale è descritto con enfasi ma non mi ha particolarmente coinvolto forse perché troppo pieno di voci calde, irrefrenabili desideri e spinte intense che mi hanno dato l’impressione di trovarmi di fronte al diario di un’adolescente speranzosa, ma ignara.
16/20

La storia in sé, la trama, i personaggi, potevano essere interessanti ma la messa in opera non è stata all’altezza ed è per questo che il racconto non mi è piaciuto come avrebbe potuto.
In questa sezione avrei voluto leggere del romanticismo ma così non è stato.
Trovo poco credibile l’insicurezza di Sergio e le sue tribolazioni: mi ricordano un quindicenne alle prime armi anche se il tuo approccio per definire la sua sfera sessuale, invece, lo fa passare per un ottantenne quasi impotente (mi perdonino gli ottuagenari, il mio è un modo di dire); Claudio, invece è stato sfacciato e abbastanza divertente.
6/10
Tot 42/60

Recensore Master
07/11/15, ore 20:47

Grammatica e stile
Andiamo con ordine. Questa storia ha davvero tante problematiche, di cui alcune abbastanza gravi. Mi riferisco soprattutto ai verbi, per cui esistono regole precise e per cui non si tratta semplicemente di una scelta personale (il congiuntivo, fra tutti). Inoltre “un” al femminile vuole l’apostrofo, ma non ho potuto riportarli tutti per una questione di spazio e di tempo.
Consiglio vivamente di rivedere la storia, dal momento che si tratta sempre e comunque un “biglietto da visita” e potrebbe scoraggiare (o incoraggiare, se scritta bene) a leggerla fino in fondo e a far guardare anche ad altre storie del profilo. Una buona grammatica è sempre un buon biglietto da visita!
In questa voce preferisco seguire l’andamento dello scritto, in modo che possa essere più semplice - volendo - correggere le parti che riporterò. Non escludo me ne sia sfuggita qualcuna, scrivendo l’ elenco.

- Sergio si trovava vicino alla scrivania, con i suoi auricolari all'interno delle orecchie, osservando i fogli con tutti gli appunti che gli servissero, non sapeva dire quante volte li avesse letti, aveva memorizzato ormai tutti i dettagli che gli occorressero ed ormai doveva solo battere tutto al computer.
Era così concentrato su quello che stesse facendo che quando sentì bussare violentemente alla porta quasi sobbalzò dalla paura.

Sorvolando su questioni stilistiche di cui preferisco parlare più avanti, qui utilizzi congiuntivi dove non ce n’è alcuna necessità. È un errore che ricorre spesso ed è abbastanza grave, quindi cercherò di segnalarlo anche in altre frasi (qui “servivano”,“occorrevano”, “stava”).
- Aveva un po' di timore, col lavoro che faceva certe volte c'era il rischio d'incappare in qualche scandalo, ma di certo non era il suo caso visto che si occupava per di più di interviste sportive, senza toccare argomenti che potessero sconvolgere la loro carriera.
Non era sua intenzione rovinarli e non era di certo uno di quei paparazzi che cercassero di infamare gli sportivi , il suo obbiettivo era sempre stato quello di raccontare eventi narrati da quest'ultimi senza inventare o modificare nulla, quindi sapeva di non aveva nulla da temere.

Qui il protagonista teme si tratti di qualche sportivo insoddisfatto da un suo articolo, ma concludi il tutto sostenendo che non ha nulla da temere, in realtà, visto il suo lavoro eticamente corretto. Forse dovresti specificare meglio che si tratta, inizialmente, di un timore istintivo e ingiustificato, oppure sistemare le frasi in qualche altro modo a te più congeniale.
Scrivi poi un “loro” senza specificare che intendi riferirti agli sportivi, rendendo la frase abbastanza complicata da comprendere con immediatezza.
Infine ti segnalo un altro congiuntivo fuori posto (che dovrebbe essere “cercano”).
- Afferrò la maniglia ancora con qualche leggere timore aprendo a porta che separava quel lungo corridoio da loro ufficio.
In questa frase si susseguono errori di battitura da ricontrollare (Leggero", "la porta", "dal loro")
- Aveva sempre saputo di essere gay
Nelle frasi precedenti stai parlando di Claudio, mentre ora parli di Sergio, sottintendendolo. Questo crea confusione e ti consiglierei di specificare un “Sergio” per evitare che il lettore si confonda.
- Le labbra di quell'ultimo si fiondarono sulle sue con una velocità incredibile che non ebbe neanche il tempo di chiedergli cosa si facesse lì a quell'ora.
Quel “che” sembra riferirsi alla velocità. Suggerirei una virgola seguita da “tanto che lui” o qualche soluzione simile.
- Ammetteva a che fosse il migliore
C’è una “a” di troppo.
- ma non fu così e lo dimostrava la passione con cui stesse muovendo la lingua nella sua bocca in quel preciso istante
Sarebbe “stava”, non "stesse", altro congiuntivo fuori posto.
- non doveva tornare prima del meriggio successivo(.)
Manca il punto alla fine di questa frase e suggerirei di usare “pomeriggio” e non “meriggio”.
- che Sergio non avesse mai visto in precedenza.
Anche qui dovrebbe essere “non aveva”.
- Appena avvertì quel palmo afferrargli il suo membro
O scrivi “afferrargli il membro” oppure “afferrare il suo membro”.
- con quelle caldi, dolci, intensi gesti, con quale riusciva sempre a farlo cadere ai propri piedi.
Dovrebbe essere “quei caldi” e “con i quali riusciva”.
- concentrata su quello che stesse facendo
Altro congiuntivo che sarebbe “stava”.
- I loro diciannove anni diciannove anni di differenza 
Un errore di distrazione.
- avrebbe continuato a stringerlo a se fra le sue braccia.
O scrivi “a sé” (con accento) oppure “fra le sue braccia”.
- camicia bianca con righe azzurre che l'uomo stesse indossando.
Altro congiuntivo dove non deve andare (non "stesse", ma “stava”).
- che incominciò a leccare e succhiare con una certa voga.
Il termine corretto sarebbe “foga”.
- «No! non usarlo.»
Manca la maiuscola.
- Quando sentiva […] fu travolto da ondate di piacere che inebriarono completamente il suo corpo
Dovrebbe essere “sentì”.
- magari altre esperienze che fecero maturare la sua tecnica
Anche qui “che avevano fatto” e non "fecero". 
- con un umo più grande di lui
Errore di battitura in “uomo”
- ostilità prese il controllo di se
Il soggetto è “ostilità” e quindi quel “se” (in cui andrebbe comunque l’accento) le sembra riferito. 
- sotto di se
Sarebbe sempre “sé”. 
Inoltre ho notato qualche ripetizione (o simili) che stona un po’. Non sono il problema fondamentale di questa storia, ma te le segnalo comunque:
- quando l'altro fu assunto in un'altra città
- ho visto la tua Hyundai, così ho pensato di vederti.
- ma era sempre stato spaventato dalla loro differenza di età, ma non gli importava più nulla


Ti suggerirei, poi, di fare attenzione a qualche virgola e alla punteggiatura in generale. So che si tratta spesso di una questione personale e di gusti, ma ti segnalo qualche frase anche qui:
- entrambi non avevano voglia di vivere una relazione a distanza(,) così troncarono i rapporti.
Virgola da inserire.
- sussurrò …
Secondo me qui i punti di sospensione sono superflui e potrebbero essere sostituiti da un punto.
- Farsi masturbare da un ragazzo di diciannove anni più giovane[,] doveva essere una cosa impensabile, sbagliata.
Eliminerei la virgola segnalata.
- eppure(,) nonostante sapesse tutto quello(,) non riusciva a sottrarsi
Suggerirei di inserire queste due virgole.
- Amava riservare quei dolci trattamenti a quell'uomo, i preliminari(,)
Aggiungerei la virgola dopo “preliminari”.
- osservò l'altro(,) continuando
- disse(,) atterrando l'altro

In entrambi gli esempi andrebbe la virgola.

Lo stile è spesso “didascalico”. Esponi ogni singola azione, specificando dettagli che non sono necessari e funzionali alla storia, appesantendo i periodi e i concetti. Ti riporto solo alcuni esempi:
- con i suoi auricolari all’interno delle orecchie
Non sono necessarie specifiche, a mio parere, sull’utilizzo degli auricolari.
- Era certo di essere solo, nessuno era solito rimare in ufficio fino a quell'ora, a parte lui in quel momento.
Rimosse le cuffie adagiandole delicatamente sulla scrivania, andò ad aprire chiedendosi chi fosse, non aveva la più pallida idea di chi potesse andare lì alle dieci di sera
Hai rimarcato davvero molto, e con troppi giri di parole, quanto sia inaspettato che qualcuno bussi alla porta.
- era sempre stato un tipo diretto che non riusciva ad avere difficoltà nell'esporre i suoi pensieri
Non sarebbe bastato scrivere “era sempre stato un tipo diretto che non aveva difficoltà nell’esporre i suoi pensieri”?
- Le mani di Claudio iniziarono a sfilargli la cintura dei suoi pantaloni
Io eliminerei “dei suoi pantaloni” o, al più, sostituirei con “dai pantaloni”, per evitare lo stesso complicato giro di parole che si riscontra nelle frasi precedenti.
- Fu un bacio passionale che travolse entrambi portandoli a provare sensazioni così intense da far battere così fortemente i loro cuori che entrambi riuscirono a sentire il suono dell'altro.
Altra frase arzigogolata e di difficile comprensione.
- magari accompagnare gli articoli con le sue fotografie così da vedere su carta i loro nomi assieme, Articolo di: Sergio Velardi Fotografie di: Claudio Murano, era il suo più grande sogno e sperava che almeno una volta avrebbero potuto collaborare.
In questa parte suggerirei un punto dopo “assieme”, di riportare a capo la frase “Articolo di: Sergio Velardi. Fotografie di: Claudio Murano” (magari in corsivo) e di proseguire nuovamente a capo con “Era il suo più grande…”
Si tratta di un suggerimento per dare enfasi alla parte dell’articolo immaginario e non creare una strana sensazione nel lettore quando se la ritrova nella narrazione. 
Per ultimo ti suggerisco di scegliere se far seguire i dialoghi da maiuscola o minuscola (che io preferisco e che credo essere la scelta ritenuta più corretta) e adottare una sola delle soluzioni, senza cambiare nel corso della storia. 

Personaggi e trama
È davvero complicato guardare a personaggi e trama quando una storia presenta tanti problemi di tipo formale, ma tenterò di giudicare solo ed esclusivamente gli aspetti previsti da questa voce.
Sergio è un giornalista sportivo, nonché il vero protagonista di questa storia. Ha intrapreso una relazione con un giovane ragazzo e si pone il problema della sua età. In questo senso riscontro due problemi fondamentali. Il primo riguarda il fatto che la storia si intitola “il figlio del capo”, ma questa questione viene accennata (se non del tutto ignorata, ad essere sinceri), preferendovi la questione dell’età. Eppure sono due ostacoli non da poco. Anzi, credo sia decisamente più “pericoloso” intraprendere una relazione che può portare al licenziamento, piuttosto che una relazione consenziente con un maggiorenne. Hai esposto alcuni dubbi morali, insomma, ma ho trovato il tutto poco approfondito.
Il secondo problema riguarda le motivazioni per cui Sergio non riesce a troncare la relazione. Non lo vuole davvero,  questo punto mi sembra chiaro, ma le sue giustificazioni oscillano fra il piacere fisico e l’amore senza un filo logico o un vero e proprio ragionamento introspettivo. Sono frasi che mi sono risultate poco solide, poco indagate psicologicamente, se così vogliamo dire. Sergio sembra amare Claudio solo per il sesso, per sintetizzare, ma questa scelta non mi sembra voluta, quanto più il risultato di una mancanza di approfondimento del personaggio.
La trama è adatta ad un racconto erotico, con l’incontro fisico e il racconto di alcune esperienze di Sergio, nonché della sua relazione con Claudio in generale.
L’ultimo problema che ho riscontrato riguarda il finale, in cui Sergio sta lavorando – osservato da Claudio – e dopo poco si dà per scontato lui stia dormendo, senza neanche cercare di collegare i due diversi momenti.

Gradimento personale
Ho fatto davvero molta, molta fatica. Questa storia presenta delle problematiche oggettive gravi, come esposto nelle altre voci, che mi hanno impedito di godere anche solo della trama e dei personaggi.
A parte questo, però, il gradimento personale raggiunge la sufficienza, anche se non sono una grande appassionata di storie erotiche che spiegano in modo eccessivamente dettagliato gli incontri sessuali, preferendovi una certa “delicatezza” di narrazione.

Recensore Master
07/05/14, ore 22:28

Ciao!!complimenti;)questa storia mi è piaciuta un sacco;oltre ad essere scritta benissimo mi ha colpito l'interazione che sei riuscita a evidenziare tra Sergio e Claudio in un unico capitolo, non riesco forse a spiegarti ma è come se fossi riuscita a dare un'anima ai due protagonisti non sembrano messi li a caso ;)davvero complimenti!!

Nuovo recensore
11/03/14, ore 15:49

L'idea in se non é male, la forma però presenta a volte errori con i congiuntivi, messi anche quando non era necessario e sarebbe bastato un imperfetto indicativo. Inoltre i periodi talvolta sono troppo lunghi e arzigogolati, e rendono la storia in alcuni punti ripetitiva. Per il resto la trama é gradevole

Recensore Veterano
07/02/14, ore 12:37

E' molto carina,mi piace però ci sono errori nei tempi verbali.