Giudizio del Contest "Quasi inedite - II edizione"
Grammatica e sintassi: 9,1/10.
“Io ci ho pensato in questi mesi che tu sei stato lontano da me…”
La forma più corretta, in questo caso, sarebbe: “in questi mesi in cui tu sei stato lontano da me”. (-0,3)
“… quando sul tuo viso c’era quel sorriso dolce che ho amato dal primo momento, di quando il tuo corpo era sul mio e mi sussurravi un “ti amo” piano, con discrezione.”
Anche qui, non è un vero e proprio errore di grammatica, quanto di sintassi. La prima frase dice “quando”, per cui la seconda sarebbe dovuta essere impostata allo stesso modo: “di quando” è sbagliato. (-0,3)
“… abbracciarti come non ho mai fatto e non lasciarti mai più andare.”
In questa frase ti segnalo la ripetizione della parola “mai”. Avresti potuto omettere il secondo, poiché c’era già “più” a marcare il concetto. (-0,3)
Stile e lessico: 8/10.
Essendo una lettera, è difficile stabilire quanto lo stile sia particolare o semplicistico o altro. Come mi hai scritto nelle note, l’abbondanza dei puntini di sospensione è appunto correlata al tipo di storia. Sono d’accordo, ma solo in parte, perché credo che questo sia più adatto per un discorso fatto a voce. In una lettera, quando non si sa cosa dire, si solleva la penna dal foglio e si attende che le parole sopraggiungano. Chiaramente non è così in tutti i casi, i puntini sono corretti a volte, però quello che vorrei dire è che forse sono troppi per sole cinquecento parole.
A parte questo, sono abbastanza concorde allo stile che hai utilizzato, così come al lessico. Ho lasciato perdere alcuni appunti riguardo alle virgole e ai segni di interpunzione in genere, perché credo che, essendo appunto una lettera, la cosa sia molto soggettiva, ma alcune virgole – o alcune mancanze di esse – non mi hanno fatta impazzire. Hanno alterato la fluidità del testo, che pure non doveva essere lineare e senza difficoltà, ma diciamo che non lo hanno valorizzato appieno.
Ti dicevo del lessico: è stato molto semplice, sono d’accordo su questa scelta perché una persona che soffre non ha tempo di farcire il suo linguaggio con vari paroloni altisonanti, per cui l’ho trovato verosimile con la situazione.
Un’espressione che ha stonato moltissimo, però, è “manifestazione meteorologica”. La trovo piuttosto elaborata rispetto a tutte le altre, per cui ti suggerirei di trovare un sinonimo.
Originalità e comunicatività: 9,5/10.
Una cosa che ho immensamente apprezzato di questa storia è la sofferenza e la difficoltà ad accettare ciò che è accaduto. Si legge spesso, ovviamente in storie molto inverosimili, che la protagonista perdona il suo innamorato per gli eventuali omicidi commessi, coccolandolo come se non fosse un criminale. In questa tua flashfic, invece, sei stata davvero realistica e credo sia un grande punto a favore dell’originalità, perché hai mostrato le cose come stanno. Se io avessi un fidanzato che uccide qualcuno, qualunque sia il motivo, ci penserei due volte prima di guardarlo con gli stessi occhi. Il fatto che anche Danila faccia questo ragionamento mi fa sentire molto soddisfatta, perché è un personaggio verosimile. Ma mi fermo qui perché altrimenti sforo nel parametro successivo, in cui avrò comunque un bel po’ di cose da dirti.
Per quanto riguarda la comunicatività, ho provato la stessa angoscia della protagonista, ho visto il suo foglio bagnato di lacrime e ho sofferto insieme a lei, che ancora non riesce a capacitarsi del fatto che il suo amore sia per una persona che ha commesso degli errori troppo grandi. Eppure, nonostante la delusione giustificata e molto palpabile, ho anche visto dell’amore. Mi è piaciuto perché è giusto così, perché non si smette di amare una persona da un momento all’altro, per quanto possano essere gravi le sue azioni. Ci vuole del tempo per abituarsi a non pensarla o anche solo per accettare che non è come eravamo abituati a crederla.
Hai fatto un ottimo lavoro con le emozioni, brava.
Caratterizzazione scena e personaggi: 8/10.
Sono stata un po’ indecisa su questo parametro, perché l’ambientazione è quasi assente. Sappiamo che piove e che la protagonista è seduta a un tavolo a scrivere, ma non riveli nessun dettaglio che possa chiarire dove si trova, se a casa sua, se nella sala d’aspetto del carcere o in qualunque altro posto. Per quanto tu abbia detto un numero valido di cose, essendo la storia una flashfic, forse questo dettaglio era importante. Ad ogni modo, essendo che ti sei concentrata solo sulla lettera, trovo che abbia comunque senso anche in questo modo.
Riguardo a Danila, non sappiamo molto. Come ti ho già detto prima, però, trovo che sia un personaggio vero, palpabile, perché non si appiglia all’amore che Serapion prova per lei, ma guarda in faccia la realtà e accetta la delusione che lui le ha provocato. Credo che abbia un certo spessore, diciamo, e sono molto soddisfatta di questo.
Non dici molto altro di lei, ma se la storia è collegata a un’altra che hai pubblicato – e che ha partecipato al Contest dei Circoli e Salotti con me, per cui la leggerò prima o poi – allora è anche giusto che i dettagli siano pochi: probabilmente ne hai parlato nell’altra storia, in cui sicuramente chiarisci tutto ciò che in questa flashfic rimane un interrogativo.
In conclusione, direi che hai fatto un ottimo lavoro anche qui, perché è leggibile e comprensibile nonostante non sia una storia a sé. Brava.
Gradimento personale: 7,5/9.
Direi che mi è piaciuta. Non sono mai molto abbondante riguardo a questo parametro, perché possono sempre esserci storie che apprezzo di più, ma sono soddisfatta di quello che ho letto, perché le emozioni sono tante, sono vere. Spesso è difficile creare una situazione in sole cinquecento parole, per cui ho apprezzato il modo in cui la mia curiosità sia stata appagata su molte cose.
Ciò che mi ha convinta di meno è l’abbondanza di puntini di sospensione e in generale la forma così colloquiale con cui hai scritto il tutto. Ma, in ogni caso, non è un tuo errore, perché sono io che non vado matta per le lettere proprio per questo motivo di forma. Mi piace molto leggere stili artificiosi, parole ricercate e, in generale, qualunque cosa che sia il meno “paesana” possibile, proprio perché di paesani ne ho abbastanza anche nella vita.
Torno comunque a rinnovarti il mio apprezzamento, perché è stata proprio una storia godibile.
Eventuali bonus per le recensioni: 0/1.
Eventuali malus per lo sforo del limite massimo di parole: -0,5.
Secondo il contatore di word, questa storia è lunga 507 parole. Poiché è una storia edita e avresti potuto modificarla (o anche sceglierne un’altra, nel caso l’avessi) prima di propormela, ho deciso di decurtare una fetta di punteggio a causa del mancato rispetto della regola principale del contest, ovvero: la storia deve essere una flashfic. Per definizione, una flashfic conta dalle 110 alle 500 parole, per cui, dato che mi dispiaceva squalificare più persone (sì, la tua storia non è l’unica), ho optato per un malus.
Totale: 41,6/50. (Recensione modificata il 23/05/2014 - 10:07 am) |