Recensione premio per il primo posto al contest "Who am I?"
Esordisco esprimendo tutta la mia ammirazione per una capacità che dimostri di avere dalla primissima riga e che - da scrittrice più che da giudiciA - ti invidio profondamente: l'abilità di creare in poche, pochissime parole immagini vivide, nitide, incisive.
Non mostri soltanto una grandissima abilità di sintesi riuscendo a condensare in pochissime parole emozioni, introspezione estremamente approfondite e articolate in modo eccellente, ma dimostri allo stesso tempo di essere capace di creare frasi brevissime che abbiano un significato profondo e totalmente efficace. Già solo nel modo in cui sono accostate le parole il "ruolo" della frase è ben definito, e per questo risulta molto riuscito.
Questo perché sai gestire lo stile con grande padronanza e consapevolezza, tenendo sempre bene a mente cosa funzioni e dove. Riesci a utilizzare infatti ogni singolo elementi che inserisci nella storia al suo massimo potenziale, senza "sprecare" una singola parola.
Inoltre, lo stile risulta incredibilmente incisivo, oltre che scorrevole, e audace e vario in un modo che apprezzo moltissimo. È uno stile crudo e diretto, ma mai "basso", ma troppo colloquiale. Le frasi sono articolate, ma scorrono con grandissima naturalezza. Non fai mai pesare il ruolo dello stile: narrazione e scelte stilistiche vanno di pari passo, non ci sono mai elementi che distolgano l'attenzione dal procedere della storia.
Grammatica e sintassi, inoltre, sono perfette. Hai fatto un lavoro eccellente nella stesura e nella revisione, perché la storia risulta davvero impeccabile.
Per quanto riguarda la storia in sé, ho scelto di recensire questa perché sono rimasta affascinata dal ritratto di Gotham che hai costruito in Èxodus, e volevo leggerne ancora. Le mie aspettative sono state soddisfatte in pieno: anche in questa storia, stavolta attraverso gli occhi di Alfred, riesci a fare una ricostruzione della città e delle vicende legate ad essa che risulta incredibilmente affascinante e precisa, oltre che dotata di un'atmosfera irripetibile.
Assolutamente efficace è anche la descrizione di Bruce e della sua storia fatta dalla prospettiva dell'uomo che l'ha conosciuto meglio di chiunque altro, l'uomo che l'ha visto crescere e ha assistito alla sua evoluzione più da vicino di qualunque altra persona al mondo. Per questo, riesce a farne un ritratto colmo d'affetto, oltre che realistico e senza fronzoli.
Mi è piaciuta moltissimo l'idea di fare una sorta di riepilogo attraverso Alfred, che ha assistito alla vicende dall'interno e che, probabilmente, conosce la città e Bruce meglio di chiunque altro.
Mi è piaciuto tantissimo anche quel singolo pensiero diretto, quella sola richiesta fatta alle due persone che, in un certo modo, hanno involontariamente dato inizio a ogni cosa. Si percepisce proprio l'affetto che Alfred prova per Bruce, in quella singola riga, e riassume un po' tutto il significato dell'introspezione, consolidandolo.
È una storia estremamente coinvolgente, una di quelle storie che ti rimangono nella mente e che, in momenti random, viene voglia di rileggere. È originale nella struttura ed estremamente approfondita e accurata nel contenuto. È splendida. |