Chiedi consigli, giusto?
Eccomi qui.
Va bene l'uso del testo a mo' di copione teatrale; ti consiglierei, però, di dare uno sguardo ad un copione vero e proprio (basta prendere Romeo e Giulietta o l'Amleto, anche su internet li trovi) per renderti conto delle informazioni che mancano: dove sono e anche come si muovono.
Io, fossi in te, dividerei i vari capitoli in scene, o in atti con le relative scene, inserendo, all'inizio dove si trovano i protagonisti e cosa fanno (Es: Palazzo Kido, primo pomeriggio. Shun, Hyoga e Seiya stanno bevendo il caffé).
Ed userei il corsivo, al posto del grassetto per sottolineare le azioni dei personaggi.
Tipo:
Seiya (guardando di sottecchi il compagno):- Cosa?
Oppure:
Seiya lo guardò di sottecchi, ma continuò a bere il caffè.
Si tratta di forme stilistiche, scelte di questo genere, la prima o la seconda, vanno a tua discrezione.
Quello su cui non si può transigere è la mancanza dell'OOC. Perché va bene tutto, la commedia, la parodia, l'ironia (che è presente nel testo, dico davvero), ma visto che stai stravolgendo i caratteri dei protagonisti, l'OOC ci va. Perché se apro la tua storia e vedo un Seiya che sta con Saori solo per i suoi soldi (cit.), la sensazione di aver sbagliato Universo ce l'ho, e anche molto forte.
Bandierina verde d'incoraggiamento, ma aggiungi l'OOC, please. |