Buongiorno! |
ciao la tua storia mi ha colpito molto è una storia di quelle ke ti fanno rifletter davvero su alcune cose e provo rispetto per te che hai avuto il coraggio di scriverla e forse di riviverla e l'hai fatto con grande delicatezza e sincerita brava. Il rapporto tra le due ragazze è profondo e sincero fino all'ultimo si vede una grande amicizia e affetto spero con tutto ilcuore che sofia lotti per riprendersi la sua vita sono straconvinta che ce la puo fare perchè anche lei si trasformerà in una bellissima farfalla quando sarà il momento e nella maniera giusta forza sofia |
Come ti dicevo anche su whattsapp, è un racconto intenso e commovente, che tramite un'esperienza personale riesce a trasmetterci uno scorcio significativo della vita della protagonista. Lo stile asciutto comunica il messaggio senza perdersi in tanti giri di parole e in descrizioni inutili e, forse per questo, emerge ancora di più la tragicità della situazione di Sofia e soprattutto di Anna. Si avverte che tra le due, benché il rapporto sia nato da un desiderio di condividere il proprio dolore, sfogarsi ed avere un'ancora di salvataggio, vi è un affetto sincero che trascende l'anoressia, e che emerge dal comportamento di Sofia e dalle parole che Anna le rivolge in punto di morte. Anna è insieme il mezzo di distruzione e di salvezza di Sofia, poiché la trascina nella sua stessa spirale ma al tempo stesso è la ragione attraverso la quale Sofia ritrova la voglia di vivere, di andare avanti, perchè capisce di stare andando incotro allo stesso nulla che ha inghiottito l'amica. E anche se il dolore rimane - è giusto, realistico - è compensato dalla speranza e dalla positività, non dalla negatività di prima, dall'iniziativa e non dall'apatia, testimoniata dalla firma e dal cognome, Vitale. |
Questo racconto è molto bello. Vi leggo tutta l'angoscia di perdere la propria migliore amica, che è uno dei dolori più grandi della vita. E il male di vivere, ma anche il desiderio di non mollare, la consapevolezza -acquisita attraverso la sofferenza - del fatto che è meglio vivere che lasciarsi morire. |