Uno dei miei personaggi ha provato il brivido della licantropia in Bloodmoon, ed è stato tanto tempo fa. In sostanza, Skyrim la ripropone in maniera più approfondita... e magari, come una delle esperienze "centrali".
Il tuo lavoro potrebbe essere tranquillamente inserito all'interno del videogioco, per com'è scritto e strutturato. Non so se ci hai pensato, ma basta smanettare un po' et voilà. Credo che ne arricchirebbe il background, per com'è "immersivo".
Adesso, una considerazione più approfondita sulla storia: l'identità dei protagonisti è più che evidente per quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerli... ma ciò che emerge dall'intera testimonianza non è solo una storia di amicizia, ma anche di accettazione. In sostanza, licantropi ed esseri umani non sono così diversi. Hanno il loro modo di vivere, le loro routine. La loro gerarchia, i loro nemici. E soprattutto, possono "coesistere" con l'uomo, nonostante la paura che si prova per ciò che non si conosce.
Non mi meraviglio che sia uno stregone ad accettare questo illustre sconosciuto... del resto, se sono gli unici a rivolgere la parola ai vampiri, perché non potrebbero fare lo stesso con i licantropi in tenuta "umana"?
La scansione dei capitoli rispetta quella degli altri libri del Lore... e a livello di stile è azzeccato, perché sembra davvero di leggere un trattato scientifico (a tratti quasi mi ricorda le dissertazioni seicentesche). E' molto convincente.
Be', alla prossima! |