Sai quella cosa che ti corre lungo la schiena senza che tu lo voglia... sai quando rimani un attimo spiazzata, al termine della lettura, guardando davanti a te e chiedendoti dove diavolo tu sia?
In questa breve storia hai saputo creare una scena contestualizzabile a pieno nella serie tv, come quel tassello mancante che avrebbe potuto mettere d'accordo sia gli estimatori dell'House solitario e scontroso, sia coloro che vedono nella coppia Cuddy-House (perché quella era la Cuddy) l'estasi della perfezione del suo personaggio, se solo gli autori o chi per loro li avessero avuti un po' più a cuore.
E se lei ha chiesto di lui, è andata a cercarlo, sacrificando magari parte del tempo che avrebbe potuto trascorrere al funerale (a seconda che la storia sia contemporanea o posteriore alla funzione), se lei è lì, guardandolo come se guardasse dentro di sé, come se ripercorresse gli ultimi anni senza di lui accorgendosi del loro insignificante vuoto, significa che ha voluto cercarlo, ha voluto infrangere l'obbligo di mantenersi a distanza, violando all'inverso ciò che le è stato accordato per tutelarla. Ed è proprio il fatto che si sia sposata, che abbia potuto ricostruirsi un'altra vita senza di lui, a incidere sulla nostalgia stessa che permea nelle loro battute, rapide, schiette, indifferenti, generiche.
È riuscita ad andare avanti, è riuscita a buttarsi alle spalle una storia che l'ha rincorsa (e che lei ha rincorso) per metà della propria vita.
Senza mai riuscirci per davvero.
Grazie per averci regalato questa storia e buon fine settimana! |