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Il silenzio sfiora.  Possono sembrare strane queste parole che
hai usato, tuttavia sono molto belle, descrivono l’assenza di
suoni presente nella nostra testa quando si è in cerca di
ispirazione mentre noi diventiamo insensibili al mondo esterno che ci
circonda.

Talvolta si ha bisogno di un piccolo aiuto, in questo caso della
musica, a mio parere una delle migliori fonti di ispirazione. E
finalmente essa giunge, e noi possiamo metterla su carta. Seppur breve
è stata molto apprezzata questa tua flashfic.

Saluti,

BlackGirl91

 



(Recensione modificata il 09/03/2014 - 06:04 pm)

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Ma che bella Os :)
Sebbene sia breve, si percepisce tutta la passione che riserbi per la scrittura e per questo mondo fatto di parole ed emozioni, che condividiamo. Questo breve pezzo, sembra quasi fare uso di una melodia tutta sua, ultraterrena, che scorre con lo scorrere del testo che prosegue e dilaga, morendo assieme alla frase finale. L'ispirazione, assieme all'immaginazione, che cosa faranno nascere nell'animo della protagonista? Posso solo immaginarlo, cercando di scorgere qualcosa in mezzo a quella neve che tu hai creato e che quindi fa parte della tua, dolce, ispirazione.
Bel lavoro
un bacio
Emide

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Salve! Per prima cosa direi che l'introspezione č il genere giusto per questa breve riflessione. In effetti quando mi si chiede cosa sia l'introspezione non posso non pensare a lunghi pipponi mentali che si affacciano fra i miei pensieri XD in ogni caso, ho molto gradito questo tuo componimento, anche se devi lasciarmi fare alcuni accorgimenti che spero ti tornino utili. Per prima cosa ho notato che hai usato una ripetizione qui "che generosa scende da quel cielo fin troppo generoso.". Ora, naturalmente niente ti impedisce di usare due volte la stessa parola, perņ a volte rende difficoltosa la lettura ^^ e poi questa svista qui: "definirebbero malinconica,;" hai usato sia la virgola che il punto e virgola XD decidi e fanne restare uno! Bene, smetto di fare il grammar nazi! ben fatto davvero ^^ alla prossima!

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Ciao!
Ah, sono in ritardo anche questa volta, sebbene fossi più che consapevole che avessi già postato questa piccola perla – mea culpa.
So bene che questo stile è uno dei miei preferiti, un continuo divenire, uno scorrere perpetuo fatto di archetipi immaginari e sostanze incorporee. Ed ecco l’ispirazione fugace e capricciosa di un artista che mi prende forma in maniera tanto vivida.
Non c’è che dire, è un modo denso per immedesimare il prossimo, vivido e colmo di sensazioni altisonanti e contrastanti. Mi piace particolarmente la tonalità calda e fredda che si scontra nello sfondo, quel pulp mistico che naviga dietro, nel freddo che penetra nelle ossa, su quella panchina e ancora nella testa.
Ottima introspezione, ma chere!
Alla prossima,
xoxo

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