....wow....
faccio davvero fatica a trovare le parole, non dopo aver letto una one shot come questa, che ti lascia senza fiato dopo averti travolto con un marea di emozioni profonde e incredibilmente toccanti, sono semplicemente a bocca aperta, ti sei davvero superato stavolta! (è vero che al miglioramento non c'è confine ma tu sei proprio esagerato!) e per di più ci hai rivelato un nuovo lato di te ancora più strabiliante: sei un poeta nato e pure molto bravo ,che sa perfino scrivere con una metrica precisa, ma che nonostante ogni frase sia vincolata ad essa, tutte le poesie sono scritte con fluida spontaneità e si vede che le tue rime le hai scritte col cuore, sono emozionanti e originali, specialmente la Prima Poesia di Scheggia, l'ho apprezzata in particolar modo.
In quanto alla trama portante, anche lì nulla da dire se non magnifica! E' raccontata con periodi e frasi in linguaggio ricercato e complesso ma accattivante, (molto difficile da seguire anche per me) di una formalità un po' bizzarra e fantasiosa che non annoia, ma che ti spinge a continuare a leggere fino in fondo. Originale anche l'idea degli intervalli tra periodi e periodi dove le frasi si spezzano a mezz'aria o s'intravedono solo alcune parole e il narratore descrive le condizioni del foglio che legge, che all'inizio lascia quella curiosità pungente di sapere che cavolo vogliono dire le macchie nere e rosse che imbrattano le pagine, mistero che poi, lentamente, si schiarirà col proseguire della one shot con colpi di scena sorprendenti (se non sbaglio la malattia che colpisce Scheggia è la tubercolosi), e senza dubbio quello più disarmante è quello dove si scopre che l'arcano editore è sia il narratore che il bambino con le ginocchiere di cui si racconta all'inizio.
A proposito dei personaggi, beh, anche lì complimenti, ognuno ha le sue particolarità e carattere preciso e le loro figure sono approfondite e raccontate in modo completo e introspettivo, il mio personaggio preferito è la bambina e di lei mi è piaciuto soprattutto il fatto che alla fine, quando invece di dire il suo vero nome all'editore risponde di chiamarsi Scheggia, perché in quel momento si capisce quanto ella fosse legata al protagonista e di come egli le avesse lasciato un segno profondo dentro, con le sue poesie, il suo carattere bizzarro e le loro giornate trascorse assieme che l'hanno fatta crescere e maturare ma soprattutto che le hanno fatto accendere la passione per la poesia.
Insomma, è davvero raro trovare qui su Efp persone in grado di trasformare le loro emozioni in delle one shot introspettive così raffinate, ben scritte e con uno stile così unico! sei un grande e non smetterò mai di dirlo, sono sicura che nella tua vita un giorno troverai chi veramente riesca ad apprezzare queste doti e che ti farai strada come e dove vorrai grazie ad esse, hai la stoffa per diventare un grande scrittore e, dopo la recente scoperta, pure poeta!
(ci tengo a puntualizzare che i miei complimenti sono sinceri e per niente adulatori)
Aspetto con trepidazione un aggiornamento a "Il Guardiano di Hoenn" continua così, Thunderhair!
-TS |