Recensioni per
IL PARADOSSO DEL SORITE
di Fiamminga

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
13/03/14, ore 21:26

Eeeeeee.... Tadadan! Blue Lady, la tua fiera discepola, è ancora qui a romperti le scatoline!
Inutile dire che tu e la cara lady dreamer, con tutte queste Johnlock (perchè questa è una Johnlock in piena regola, cara, è inutile nascondersi dietro un dito e dire che chi vuole leggerci un paring slash può farlo, perchè è chiaro come il sole quali fossero le tue intenzioni, soprattutto a chi, come la sottoscritta, sa bene che ragazza di fangirl psicotica sei... Anzi, An high-functioning fangirl, do you research (CIT.) :P) mi state facendo venire il magone per l'insopportabile hiatus che ci opprime come una spada di Damocle... Come se non bastasse mio fratello, che tra ieri sera e stamattina avrà scaricato circa 50 foto di Andrew Scott da We heart it! Eh, ma a Pasqua ci rifaremo... Benedict Cumberbatch, vieni a noi! :Q__
Comunque, smettendo per un attimo di fangirlare come una deficiente e di sbavare di fronte alle foto di Ben in frac bianco in 12 years a slave, torniamo alla tua storia. Ti confido che speravo in qualcosa di un po' più vivace. Voglio dire, conoscendo le tue psicosi, supponevo che le avresti convogliate in qualcosa di frizzante ed esplosivo, in cui la Johnlock sarebbe stata esplicitata alla massima potenza. Ma vedo che non tutto è perduto, e prima di osare il rating rosso (perchè so che è nei tuoi piani, avverto gli ingranaggi di quel tuo cervellino bacato lavorare senza sosta) o il PWP, hai optato per una soluzione più soft. Ovviamente, devastante per il mio povero cuore. Ma dannazione, non dovevi chiamarla il paradosso del sorite (anche perchè, ripensando alla mia recente interrogazione di filosofia sugli stoici, non ho potuto celare un conato di vomito), ma MOMENTI ANGST A MANETTA, GENTE!! Il pov di ciascuno personaggio era chiaramente delineato con grande cura, erano tutti perfettamente IC, anche troppo. Mycroft che a stento cela un moto di gelosia per quella speciale connessione, oserei quasi dire RISONANZA (chi ha orecchie per intendere, intenda u.u) stabilitasi tra John e Sherlock e destinata a perdurare. Eh già, perchè non tutti i fratelli si stalkerano come Mycroft e Sherlock e forse, in quel preciso momento, egli s'è pentito per quanto svolto nell'infanzia, per l'emarginazione e le prese in giro riservate al suo little brother dai ricci perfetti. Un sentimento che chiaramente non è abituato a provare, in quanto lo destabilizza, lo umanizza quasi, estraniandolo dalla sua perpetua condizione di pesce rosso che non necessita di contatti sociali. Mrs. Hudson è la solita biricchina dall'occhio di lince che non se ne fa sfuggire una... Non per niente gestiva un cartello di droga con il marito e si esibiva in danze semi-pornografiche quando aveva solo qualche anno in meno, non sarà certo una coppia omosessuale e farla retrocedere dalle sue convinzioni, specialmente se si tratta del suo adorato Sherlock, l'uomo che l'ha salvata e per cui nutre una sconfinata ammirazione, nonostante tutte le sue stramberie, teschi, teste mozzate nel frigo, oppio nascosto nei posti meno opportuni ecc... Mary. Mary è un personaggio poliedrico e difficile da descrivere in maniera obiettiva, soprattutto per chi, come noi, shippa fino alla morte la Johnlock e vive nella speranza che Mary finisca sotto un tram. Ma tu non ti sei tirata indietro ed hai accettato la sfida col solito aplomb, senza batter ciglio, regalandoci il ritratto di una Mary che, sebbene in errore, pentita e distrutta, ama ed ha sempre amato suo marito con tutto il cuore e farebbe di tutto per riconquistarlo. Una donna forte e spietata nel lavoro, quando sensibile e delicata negli affetti più intimi. Una moglie-quasi-madre che ripone le redini della sua vita nelle mani dell'uomo che ha scelto e che proteggerebbe a costo della sua stessa felicità. Moriarty... Beh, che dire di lui? Lo adoro. Tutto qui. Nella serie come nella tua storia. E' un maniaco, un subdolo doppiogiochista, un pazzo, sadico, privo di qualunque scrupolo o principio e, forse proprio per questo, un genio assoluto. L'unico capace di tenere testa a Sherlock, di sbeffeggiarlo "because you're on the side of the angels", gabbarlo e metterlo alla strette. Un complesso puzzle, un mosaico finemente cesellato e ricco di sorprese. Un demone, che incarna il fumoso e maligno spirito di Londra, la vera Londra, con le sue stradine sterrate, i suoi vicoli oscuri e gli omicidi in piena luce. Uno spirito libero che veleggia e fronteggia senza timore l'altro lato di Londra, la sua luce riflessa sugli alberi in fiore, i segreti di Lauriston Gardens, il terrazzo del S.Bart's, il batacchio scomposto del 221B, Baker Street. Jim Moriarty e Sherlock Holmes, la sua nemesi. Da te genialmente paragonati alle due facce di una medaglia, in costante lotta per la gloria del Reichenbach.
Ed ora, a proposito di Reichenbach... Perchè mi hai fatto questo?! Perchè rivangare gli istanti di disperazione, le tenaglie che mi serrano lo stomaco e le lacrime che mi pizzicano gli angoli delle palpebre, ogni volta che sento "I'm leaving a note. Isn't what people do, leaving a note? Goodbye, John". Mi hai fatto del male. Stilettate sanguinarie e costanti che, attimo dopo attimo, mi hanno fatta sprofondare in un baratro di malinconia che mi ha fatto comprendere fino a che punto tu sia una grande, grande autrice. Ti sei immedesimata in maniera quasi maniacale nei protagonisti della nostra amata OTP, conducendoli a livelli inesplorati di strazio e tristezza. Sherl che vede in John la personificazione esatta del senso della sua vita, il suo unico amico, il suo MIGLIORE AMICO, l'uomo che avrebbe protetto a costo della vita. Di rischi ed immani sacrifici, ed addirittura a scapito della sua stessa felicità. mi si è stretto il cuore quando da la sua benedizione a John e Mary, tentando di convincere il medico a mutare il suo giudizio riguardo la moglie bugiarda. Sherlock è un guscio vuoto di autocompiacimento e stitichezza emotiva, ma nelle sue vene scorre la morfina che solo il suo medico è in grado di fornirgli, con la sua zoppia psicosomatica, i suoi complimenti ed il suo genuino stupore anche dopo anni di lavoro gomito a gomito, il suono delle loro risate che volano oltre le incomprensioni, oltre la grigia luce che investe Londra e la ghermisce per sè. Come si può chiaramente recepire nella 3x03, è sufficiente il solo pensiero di John, la pronuncia del suo nome per far scattare in lui un attaccamento alla vita così profondo da salvarlo dal foro di un proiettile indirizzato al centro esatto del suo petto. Perchè l'unica arma capace di fargli del male è l'amore e la dedizione che scorge negli sguardi che John indirizza a Mary... e non a lui. Perchè in quei due anni di distanza qualcosa è mutato per sempre e tornare indietro non è che una sciocca utopia. Perchè John non siederà più sulla morbida poltrona rossa di Baker Street, lamentandosi dei fori alle pareti, dell'invasione della sua privacy, bloggando le loro mirabolanti avventure, accompagnate dai suoi brontolii di sottofondo. Il matrimonio ha segnato "the end of an era", trascinando i cocci di un passato ormai infranto sull'onda di un segno: il segno di tre.
Perchè John ha sofferto. Ha patito la fine della sua vita due volte. E' morto e rinato dalle sue ceneri come araba fenice, ma è stanco e provato ed incapace di mettere ordine a quei granelli di polvere in cui s'è sgretolata la sua vita. Sherlock in quei due anni è la stato la sua linfa, il suo rifugio, un trampolino per un lancio nello spazio, nei meandri della sua mente. Nell'accettazione della ferite e delle cicatrici del suo passato, correndo per Londra, il fiato mozzato, un revolver calibro 65 puntato alle tempie. Perchè la vita con Sherlock è stata adrenalina pura, un battesimo nel fuoco per la sua assurda predisposizione al pericolo. E vedere il suo angelo dal lungo cappotto precipitare dal tetto, senza appigli, l'ha segnato e scavato più di qualunque trauma. ha reso reali i suoi demoni ed i suoi incubi peggiori e l'ha privato del lume in mondo buio ed insidioso. Vederlo tornare non è stato come credeva: credeva, egoisticamente, che la sua vita, in sua assenza, non sarebbe proseguita, ed invece ha saputo fronteggiare i fantasmi, riprendendo a calpestare le sue personalissime sabbie mobili. Rivederlo gli ha creato uno strano miscuglio di sensazioni contrastanti: rabbia, odio, sollievo, AMORE. Amore per un legame che sfida il tempo senza mai affievolirsi, che si nutre del pensiero per rinascere ancora. E perderlo ancora, per causa sua, per la sua volontà di custodirlo e proteggerlo quasi fosse un fragile cristallo lo spezza e segna più di ogni cosa. Vorrebbe essere lui a lottare e gridare, con le unghie e con i denti, per quel brandello di vita che il suo psicopatico merita. Per un frangente di felicità in un'esistenza che è un treno in corsa. Per prenderlo per mano in un viaggio mirabolante, passo dopo passo, alla scoperta dei sentimenti. Per bruciare una volta per tutte quella maschera inespugnabile e toccare con mano il pulsare del suo cuore. E non c'è distanza o necessità che tenga. Se lo sono promesso, le voci sicure: non si lasceranno mai. Che sia un'amicizia, un nulla o un amore, non conta in questo frangente. Sono solo loro, Sherlock e John, due fragili umani che si sono fatti una promessa: la prossima volta cadranno insieme.
Che te lo dico a fare? Sei superba! Mi hai stregata, catturata, ghermita, avviluppata nella spirale discendente della tua maestria. Quando scrivi, è come se la tua mente venisse posseduta dalle Muse, entri in una sorta di trance dal quale non ti dissoci sinchè le lampadine non si sono consumate interamente. Lo stile è scorrevole e mai banale, ed arrivi al termine che non sai se gettare rabbiosamente il computer contro il muro o piangere nel cuscino tutte le tue lacrime mentre sorseggi the inglese. Nel dubbio, tu sorseggia the, che, a quanto pare, ti rende feconda di idee. Grazie per avermi trascinata in questa esperienza fuori dalla norma, in un fandom psichedelico e pregno di sorprese, e per avermi fatto gustare questo tuo piccolo capolavoro. E' un onore per me essere citata nelle note, e sai che, nonostante tutti i chilometri che ci dividono, per te ci sono sempre e ti voglio un bene dell'anima. Non ammazzarmi per la lunghezza spropositata di questa recensione, ma necessitavo di buttare fuori questo confuso groviglio di emozioni. (Ora capisci perchè non potessi scriverlo col cellulare? AHAHAHA). Spero di vederti presto su questi schermi. Tua per sempre ;)
Blue Lady

Recensore Master
13/03/14, ore 16:13

quando mi hai detto che avevi pubblicato la storia mi ero detta che avrei finito di vedere il film che stavo vedendo e poi passare a leggere... invece il film non l'ho finito perchè ero tanto più curiosa di leggere la tua ff che non di conoscere il finale del film xD
ma bando alle premesse... ottima storia! davvero :)
ho letto tante storie dove si parla della morte di sherlock, ma non mi sono mai commossa... fino ad oggi!
la parte dei pensieri di sherlock prima di morire mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, e io sono una che non si commuove facilmente...
trovo che la storia sia organizzata bene, scansionata in modo diligente e ben fatto, e l'alternanza di pov non pesa al lettore, ma riesce a dare sfumature di colore diverso alla narrazione...
ma partiamo con ordine dall'inizio: quando ho visto il titolo stava per venirmi un colpo: i paradossi degli stoici è dall'inizio dell'anno scolastico che ci perseguitano! ma al di là di questo, trovo che sia un buon titolo, citazione colta ma accattivante anche per chi non ne sa niente...
prima parte: mycroft! lui che studia sherlock e john che prendono il the e riesce a cogliere il forte legame che c'è tra loro e quasi ne è invidioso... "Quasi perfettamente incastrati, come due pezzi di inutili e noiosi puzzle che si trovano e all'improvviso acquistano un senso." ottima descrizione, anche se dire di sherlock per analogia che è inutile e noioso fa un po' strano xD comunque, tenero, ho sorriso quando l'ho letto, pensando alla perfezione insita in una coppia su cui inizialmente come sai avevo qualche perplessità a riguardo...
la signora hudson è un mito! mi sta troppo simpatica quando dice "Povero Sherlock caro"... chi mai potrebbe dirlo se non lei? lei che coglie per prima le affinità tra sherlock e john?
john completa il quadretto: tutti lo fissano e non sa che fare, così non trova niente di meglio che mangiare un biscotto il cui scricchiolante crepitio risuona nella stanza ad amplificare il suo imbarazzo...
the game is on! sempre :)
seconda parte: moriarty.... è un pazzo scatenato nella serie... è un pazzo scatenato nella tua storia! chi altri potrebbe dire: "E dio, uno qualsiasi di tutti gli dei che le menti delle formiche hanno concepito, loro sanno che ci credi, e anche se muoio,qui, adesso, ho l'ultima parola." un folle...
bella la descizione che fai di londra... esteticamente bellissima, è in realtà infida e vecchia, la strega della casa di marzapane... non so da dove tu abbia tirato fuori questa metafora, ma è molto incisiva e forte come immagine :) per non parlare poi di londra alias giano bifronte che guardando sherlock e moriarty vede se stessa allo specchio...
sherlock: passi dal sarcasmo "Non ho mai pensato alla mia morte. Pensiero inutile. Noioso." al "E lo sei e mi hai salvato, e io ti salverò sempre. Ho fatto tutto per te." come posso non commuovermi???
john: povero john... non puoi fargli dire "Sarai il ricordo con cui morirò." e permettere che si sposi nonostante tutto con mary!! lo so, volevi attenerti alla storia, quindi, lascia stare la mia ultima uscita!
terza parte:
mary. l'hai dipinta bene, prende consapevolezza dei suoi errori, del rapporto che john ha con sherlock e che non può in alcun modo far svanire nel nulla... mi è piaciuta tanto la frase: "Sherlock vuole essere qui per farti capire che ti amo lo stesso, e solo chi ti ama davvero può farlo, può spingerti ad amare qualcun altro."
sherlock: ancora lui, e che dice: "Ti vedevo seduto alla tua poltrona rosso sbiadito che leggevi il giornale. Da un momento all'altro ti saresti girato per dirmi di smetterla-qualsiasi cosa stessi facendo- e che ero infantile"
un'altra ottima immagine per indicare non solo lo stato d'animo di john che sherlock intuisce, ma anche il suo stato d'animo... il suo desiderio di non essersene mai andato, di esserci stato sempre e di aver fatto andare le cose diversamente... quelle stesse che ormai si sono evolute in un modo che non si può cambiare...
ma ti diverti a descrivere sherlock mentre pensa di stare per morire?? nell'arco di una sola one shot siamo già a due momenti di questo genere! xD
john: "Cerco la guerra tra i palazzi di Londra, cerco l'amore domestico in una spia assassina e l'amicizia in un sociopatico. Non sono speciale, sono un pazzo." la vita di john concentrata in poche righe con abile capacità di sintesi e una certa ironia in questi momenti ci sta bene :)
bello anche il finale, quello che immagino sia un dialogo tra sherlock e john...
... "può risorgere moriarty" mi ha fatto sorridere... non oso immaginare cosa capiterà nella quarta stagione!

insomma, avrai capito che ho apprezzato, no?
quindi, visto che sarà sottointeso che mi è piaciuto come hai delineato i personaggi, i riferimenti al canone, ecc ecc, posso fare un piccolo appuntino...
... molly! non c'è molly! avrei voluto leggere anche il suo punto di vista, da qualche parte...
anche se mi rendo conto che era un pochino complicato mettere pure lei...
trovo sia stato approppriato mettere più volte i punti di vista di sherlock e john che del resto sono i protagonisti ed hai incastrato bene gli altri... eppure lei mi è mancata.

detto ciò, torna presto a scrivere in questo magnifico fandom! :)
magari una johnlock vera!

a presto :)