Mah. Innanzitutto come mai la scelta dell'inglese?
Secondariamente: a parte un errore al terzo verso ("of the hope" il "the" non ci andrebbe qui), il linguaggio mi sembra fin troppo semplice. Purtroppo se si vuole utilizzare un'altra lingua per scrivere, prosa o poesia (ma soprattutto poesia), bisogna necessariamente avere una conoscenza più che elevata di essa. Metricamente e musicalmente niente da dire, totale assenza; ma se questo in italiano però può essere una scelta buona, per quanto condivisibile, in inglese la musicalità conferita alle parole, le allitterazioni, gli incontri fonici, la scelta dei singoli vocaboli (assai più musicali rispetto all'italiano, dato che molto del comparto lessicale inglese è onomatopeico, rioè riproduce fedelmente i suoni che descrive, ad esempio "wash", "bark", "punch", "grudge"...) è fondamentale. Una stessa frase può, in inglese, esser detta in maniera orrenda, senza alcuna cura per il lato fonico e musicale, o in maniera splendida soltanto cambiando la scelta dei vocaboli e la loro disposizione nel verso. È qui tutto il segreto della forma, in inglese. E qui non vedo nulla di tutto ciò, non c'è un gran lavoro formale dietro; sono pensieri messi su carta (o su pc).
Ecco perché dunque, unito al fatto che le immagini svolte in questa poesia non mi colpiscono perché a mio parere insipide, questa poesia non mi è piaciuta.
Mi dispiace, e mi perdonerai per l'eccessiva durezza di questo commento, ma purtroppo l'impersonalità di una chat come questa mi impedisce di far trasparire le emozioni: non c'è cattiveria in quello che scrivo, esprimo soltanto mie personalissime impressioni.
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