- recensione premio -

Con questa scusa delle recensioni premio ho scoperto quanto mi piace leggerti. Ho scoperto quanto la tua scrittura perfetta non sia solo un evento sporadico ma qualcosa di costante in ogni tua storia, così come il tuo stile, di volta in volta rimarcato e perfezionato. Come in questo racconto, dove l'introspezione è vera protagonista (superiore alla donna), e fa uso delle metafore. Queste metafore che imprimono delle immagini tra il reale e il surreale e che sottolineano a pieno lo stato d'animo della protagonista. Vengono riempiti gli spazi come il fumo della sigaretta e il piacere nel fumarla; i flashback che si associano ai colori che hanno determinato la storia. Con una patina elegante viene raccontata la rinuncia, la fine di una storia che è sia introspettiva che amorosa, lasciando una donna trasformata nel finale. Incredibile (e reale) come il potere di una sigaretta e del tempo trascorso per fumarla possa cambiare una situazione di tale importanza nella vita di un essere umano.
L'immagine che mi è piaciuta di più è sicuramente quella delle gambe, che decidono di scappare di fronte a quella situazione, come avviene nella decisione finale della protagonista. Devo ammettere che la citazione di Aristide Gabelli in principio mi aveva lasciato un po' stranito, ma dopo aver letto tutto riesco a capire il nesso tra ciò che voleva dire il pedagogista e la storia da te narrata.
È stato bello aver avuto l'opportunità di leggere questa storia, te ne ringrazio.

- frenz

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Carissima Chara,

Questo sì che è un background. Avendo visto l'immagine direi che calza a pennello. Guardo quella donna e subito prende forma la sua storia. Bellissima, mi è piaciuta molto. 
L'introspezione è strepitosa: complessa, intensa, tangibile e concreta. Piena di metafore, di visioni, di pensieri perfetti. Indiscutibili. 
Ciò che mi piace del tuo modo di scrivere (o volendo essere più precisi: della tua prospettiva) è che tu concretizzi seriamente gli stati d'animo interiori, con tutte le sfumature e derivati, trasformandoli in poesia. Esprimere uno stato d'animo in modo specifico, a parole, penso sia complicato. Ti ammiro molto per questo. Sappilo. 
Anche qui... Il solenne momento in cui lei si fuma una sigaretta è notevole. Io di sigarette non ne fumo, ma ho sentito ugualmente cosa si prova. E ciò che mi ha colpito è che, non solo hai descritto dettagliatamente l'azione, ma anche ciò che suscita. E non a tutti, a lei e basta. Il fumare una sigaretta diventa qualcosa di unico e individuale. Quasi una confessione. Perché lei in quella sigaretta ci butta se stessa. Dico bene? 
Andando avanti, la vicenda narrata, secondo me, si svolge in giusto quattro o cinque minuti, ma tu... in un certo modo hai dilatato il tempo. Nell'essenza di una sigaretta che brucia, tu hai dato voce ai pensieri della donna come quei fili di fumo che vagano nell'aria. Quel dettaglio delle gambe mi ha incantato. Stupendo. 
E mi sono piaciuti tutti quei dettagli dell'ambiente abbianti all'interiorità. Vedi il verde, vedi il rosso. Il colore delle lenzuola, il rossetto. Tutto collegato nel racconto della sua condizione, della sua vita. Wow. 
C'è tutto. Non manca niente. C'è anche un minuscolo intreccio/triangolo. Grandioso. 
E non dimentichiamoci della fine: dopo quell'angoscia, ecco che sopraggiunge una spensierata e nuova consapevolezza: la libertà Un dire addio a quell'addiction che aveva nei confronti di quell'uomo, sparandosi addosso parole ruvide. Grandissima, tu.
Ci hai pensato proprio bene. Il risultato è ottimo, davvero. Io ho davvero gradito. 
Non so quali siano gli altri prompt utilizzati, ma devo farti i complimenti. Ti è uscita una storia soddisfacente. A me hai fatto questo effetto. E scusami se non sono passata prima a leggerla, ma come ho già detto devo trovare l'occasione perfetta per farlo. E stanotte lo era.
In conclusione: Brava Chara. Per me hai le carte in regola per vincere almeno uno dei tre contest a cui partecipi. Ma poi alla fine: chi se ne frega. Questa storia rimane una bomba. E stai tranquilla che me ne ricorderò.
Rinnovati complimenti e alla prossima.

Ps. Ah, dimenticavo... il titolo è perfetto. Non cambiarlo mai! 

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