Sono già in crisi, sai? Saranno passati cinque minuti buoni col pensiero fisso "come inizio?". Sarà che sono fuori allenamento con le recensioni, sarà che mi hai lasciato senza parole da ieri, sarà che sono talmente soddisfatta di questo lavoro che non mi viene niente da dirti se non pensare al rumore di un applauso. Sì, perché te lo meriti tutto.
Diciamo che il pathos non l'ho perso, vero?
No, okay, la prima cosa che ho pensato ieri è stata: Lorella, non cincishiare. Perché hai tante cose da dire e fare la stupida dicendo cose senza senso è superfluo.
Perciò, basta, ti psicoanalizzo la storia, così con la scusa me la rileggo, e poi, come il mio solito, ti faccio le ultime considerazioni - *cof*lo sclero vero e proprio*cof*.
La prima cosa che ho pensato, leggendo il bigliettino di San Valentino è stata: quell'anonimo è Paul. E forse c'era in me l'aspettativa che fosse veramente così, ma fino all'ultimo hai saputo mantenere l'ansia e il dubbio che non fosse tutto così scontato. Non so quali siano state le parole, ma probabilmente c'entra tutto l'angst sparso fra le righe e la sensazione che ci stessi continuamente trollando a farcelo pensare. Detto ciò, aprire e chiudere con questa poesia non ha fatto altro che contribuire nel farmi emozionare. L'avevo già letta, ma rifarlo avendo tutto il contesto mi ha dato un'emozione nuova. Prima il dubbio, le incertezze che hanno colto anche John, poi la felicità, nel dramma, perché quella poesia arriva da Paul ♥
Ecco, sì, pensare che If I Feel sia stata scritta da John grazie a Paul, e non solo per la resa dello spartito, ma per il viaggio interiore che ha scatenato in lui, mi fa credere fermamente che da adesso in poi quando ascolterò questa canzone non solo piangerò, ma avrò stampato un sorriso sciocco in viso che difficilmente sparirà, se penserò a quei due ♥
Riprendere, poi, tra i pensieri di John la poesia è stato un tocco di classe.
Si può amare qualcuno senza nemmeno saperlo? Senza sapere come, né quando né da dove. Si può amare qualcuno in segreto? Come si amano certe cose oscure, segretamente. Può il fiore di un amore non sbocciare mai? Come la pianta che non fiorisce e reca dentro di sé la luce di quei fiori. Esiste un amore puro? Senza problemi né orgoglio.
Anche il semplice fatto che l'arrivo di Paul, poi, scateni una reazione in John che, palesemente, non era riuscito ad ottenere né un George curioso, né un Richie volgare LOL
Mi son piaciute, nell'arco di tutta la storia, le fotografie che hai descritto. Niente di complicato da immaginare, né niente di banale. Quando arriva Paul, se ne rende subito conto che c'è qualcosa che non va in John e il suo consiglio è quello di usare quei pensieri per scrivere una canzone. Ecco, sì, questa fotografia secondo me è reale. Accadeva senza dubbio così. Non so dirti cosa mi spinga a crederlo, ma è appunto, secondo me, un'immagine reale. Non so se mi spiego.
Ma andiamo avanti.
“Mi spieghi per quale motivo ti diverti a gironzolare nudo nella mia stanza?” chiese John, seccato, studiando ogni suo movimento con gli occhi ridotti a due fessure.
Non credo sinceramente che John voglia realmente saperlo, ma, beh, *cof*cof* la parte ninfy in me ha apprezzato questa scena e le due sassy che battibeccano mentre uno è mezzo nudo, sì, è stata una bella scena da immaginare. Perciò, mercì ♥
Passarono svariati minuti prima del risveglio di John da quella trance che lo aveva avvolto. Era tanto orgoglioso quanto lunatico e, in un batter d’occhio, scattò in piedi. Quel momento di assoluta riflessione venne interrotto, infatti, da un improvviso attacco di frenesia, di voglia di fare, di scrivere. Si precipitò verso il comodino dalla sua parte del letto, aprì il primo cassetto velocemente e afferrò una penna. Riempire la stanza d’albergo di penne era sempre stato un suo grande vizio, ma era bene essere preparati agli improvvisi attacchi d’ispirazione. Sì, in quel momento si sentiva ispirato. Finalmente. Era riuscito, con quel lungo silenzio e con quei minuti a fissare il lato bianco della cartolina, a filtrare le proprie idee, i propri pensieri. Finalmente sapeva cosa lo turbava. Non aveva ancora risposte alle sue domande, ma sapeva di cosa avrebbe parlato. Tornò al tavolo, si sedette pesantemente e stappò la penna, per poi poggiarne la punta sul retro di quel biglietto che tanto gli aveva dato da pensare.
Commento questa parte in modo semplice: altra fotografia meravigliosa. Altra pura realtà. Altra follia che rivedo in John senza bene sapere come sia possibile. Più di tutta la storia, mi sono piaciuti i dettagli che hai curato e questo, assieme a un John in ginocchio di fronte a un George scettico, sono state quelle che mi hanno regalato un sorriso dolce, affettuoso, di quelli che ti fanno venire voglia di abbracciare chi te li ha regalati. Perciò devo un abbraccio a John, uno a George (awwww ♥) e uno a te, mia piccola donnina ♥
E giunti qui, arriviamo alla canzone. Penso che questa storia mi abbia donato, prima di tutto, il senso di ciò che voleva esprimere questo testo. E che sia realmente così oppure no, per una volta, passa in secondo piano di fronte ai pensieri di John che, a mio modesto parere, benché sia possibile che non siano stati indirizzati a Paul, sono comunque reali. Sono i suoi, messi su carta, e molti fra questi li condivido.
Amare, innamorarsi, era una vera e propria caduta libera. Una realtà che ti privava della terra sotto i piedi per sopravvivere, una realtà che ti toglieva ogni genere di certezza. Cadere, senza freni. Lasciarsi andare. Precipitare, vittima della gravità e degli eventi. Il dubbio era sempre presente: si cadeva, ma si atterrava? E, se accadeva, come?
John sapeva benissimo che sarebbe finito giù senza freni, fino alla distruzione. Non ci sarebbe stato nessuno a rendergli la caduta più morbida. Perché, quella volta, era diverso. Molto diverso. Troppo. E, per la prima volta, John aveva voglia di parlare di sé, di quello che aveva dentro, senza più inventare.
Ho riletto varie volte questo pezzo, perché mi piace - banale da parte mia dirti così, vero? ^^''' - ma anche perché lo condivido. E pensare, dopo aver scoperto tutto, che John sia portato a non inventare più, ma a tirar fuori lui, a tirar fuori qualcosa di suo, vero, reale, grazie a Paul, beh, è stato emozionante.
Quando mi parlavi del flashback sulla canzone I want to hold your hand, non capivo cosa c'entrasse, ma quando più avanti hai reso chiaro il motivo, ho capito che non devo mai dubitare delle tue scelte perché non sono solo azzeccate, ma anche belle. Mi piace sempre la delicatezza delle connessioni che usi, mai forzate, sembrano venir fuori spontaneamente, anzi no, come se fossero destinate a dover spuntar fuori così. Questo ricordo, comunque, l'ho trovato dolce, simpatico e veritiero. Loro due così sassy ce le vedo troppo, lo sai, ma il modo che hai tu di descriverli è qualcosa che me lo fa credere ancora di più.
Il fatto che poi anche Paul ricordi quel momento è stata un'altra connessione che ho adorato. Angosciante, perché nessuno dei due se ne viene fuori, come un semplice amico farebbe: "Hey, ti ricordi di quando abbiamo scritto in uno scantinato questa canzone?" e questo è uno dei motivi che mi ha fatto intuire che ci fosse qualcosa di più. Qualcosa di nascosto, di profondamente segreto. Da entrambe le parti.
Poi, il secondo flashback, la motivazione per cui John pensa che Paul scapperebbe. Ecco, se all'inizio mi è sembrato teneramente dolce pensarli conciati come Romeo e Giulietta, questo ricordo è fondamentale e, soprattutto, intriso di una profonda tristezza perché è uno dei pochi motivi che ha John per cui credere che parlare dei suoi sentimenti, aprirsi, potrebbe soltanto causare una rottura.
In questo flashback, poi, ho condiviso l'idea che hai espresso: se uno è nato con un'idea pensando sia giusta e ci è cresciuto, credendolo fermamente, è difficile che possa cambiarla per qualcosa che, spesso, viene considerato, sì forte, ma anche tanto, tanto sciocco e vano: l'amore.
Io, personalmente, nell'amore tormentato di Romeo e Giulietta e l'astio tra le due famiglie, ci ho trovato un parallelismo col mondo di oggi che ce l'ha tanto con l'omosessualità. Non so che viaggio io abbia fatto, e avvisami se sono andata fuori rotta, ma questo ho percepito; è questo che mi ha dato la chiave per capire i motivi del silenzio di John.
Un'altra immagine che mi è piaciuta, che mi ha fatto sorridere e sospirare è stata la profonda conoscenza di John nei confronti degli amici.
"Sbuffò, capendo che i suoi tre compagni erano rientrati dalla cena più entusiasti del solito. Se li conosceva abbastanza bene avrebbero ben presto iniziato a farsi una partita a Poker con le carte e le chips messe a disposizione dell’albergo, George avrebbe vinto la prima mano, Ringo tutte le altre e Paul si sarebbe ben presto stufato di perdere continuamente e avrebbe abbandonato il gioco. E mentre gli altri due avrebbero continuato la loro battaglia all’ultimo sangue, allenandosi coi bluff, il disertore sarebbe andato in bagno, si sarebbe fatto la barba –nonostante non fosse ancora cresciuta- e poi si sarebbe messo al piano, quello posto all’ingresso del soggiorno, e avrebbe iniziato a buttare giù accordi a caso alla ricerca di qualche nuova idea geniale. Se John li conosceva abbastanza bene, aveva ancora un’ora e ventitré minuti di libertà prima di essere avvolto dalla musica di McCartney."
Un'immagine dolcissima, non so, mi ha commosso. Soprattutto quando poi si scopre essere realmente così. Cioè, è come se l'abitudine tra quei quattro fosse la cosa più meravigliosa da scoprire, quando probabilmente non lo era affatto, e mi è piaciuta.
Il "we are two" mi ha letteralmente fatto uscire una lacrimuccia. Mi piace pensare, così come tu hai scritto, che John sia stato cattivo in questo verso, nonché incomprensibilmente - da parte di Paul - poetico. Mi piace pensare che abbia sorriso. Perché sa benissimo che dall'altro non avrebbe potuto ottenere nulla più di un amore platonico, magari nemmeno corrisposto, ma sa anche, e lo conferma il verso che scrive e il sorriso, vincente e canzonatorio?, che loro saranno comunque quei "we are two".
Non so, solo per questo io sono implosa e mi è venuta la pelle d'oca. E magari è un viaggio, l'ennesimo, che mi sono fatta da sola. ^^''
Quando finalmente ogni dubbio si è svelato, questo è stato possibile esattamente dal suono della voce di John e ho adorato il modo in cui ha rivelato ogni incertezza su chi fosse il suo contrappunto. Mi sembra, assurdamente, di aver sentito proprio la voce di John chiamare il suo Paul e, beh, sì, ho gongolato un bel po' a questa rivelazione. Nonostante dovesse essere un po' ovvio, no?
Il riprendere poi il contrasto tra il profumo di biancheria pulita e di pino, di prima, e farlo per accostarli a Paul e John è stato qualcosa di divino. Chapeau. Tanto di cappello, davvero. Non ti dico le giuggiole che ho avuto nello stomaco quando me l'hai descritto a voce e quelle che son nate quando ho letto ♥_♥
Ecco, la creazione della musica mi è piaciuta perché in breve abbiamo potuto vedere ciò che pensa e condivide Paul. Il fatto che fossero così diversi e contrastanti nel comunicare ma così in sintonia nei pensieri e nelle azioni mi ha commosso. E penso che fossero realmente così le cose, che si completassero perfettamente sia nelle diversità sia nelle similitudini.
Ho adorato l'immagine di un John gongolante nel sentire la propria canzone sulla bocca di Paul. Posso anche solo immaginare la soddisfazione e il senso di appagamento che ha provato. E l'intimità. Sì, l'intimità di due amici che creano senza nemmeno rendersi conto di quegli altri poveri che vengono a dar loro la buonanotte (poveri George e Ringo ♥) e che sono felici nel farlo anche se questo vuol dire fare le quattro di mattina.
Ho adorato l'ironia con Gertrude, e sappi che ormai le anafore si chiamano così >.<, e il fluff. Ma soprattutto la tua costante: l'angst. Che stavolta è leggiadro, non pesante, è un dolceamaro che ho apprezzato tantissimo.
Quando Paul si emoziona, mi sono emozionata anch'io per poi pensare a quanto siano stati due tonni a non aver capito e a non essersi buttati l'uno nelle braccia dell'altro. Maledetti Mclennon tonni u.u
Sono due tonni che mi fanno piangere quando: “Poi pensavo ci stesse bene un duetto fra noi due” John rimase scioccato dalle sue stesse parole: dove era finita tutta la sua inibizione, tutto l’autocontrollo che era riuscito ad imporsi? “Nessuno dei due che contrasta l’altro, come un piccolo coro” si sbrigò ad aggiungere, sperando che l’altro non intuisse nulla riguardo all’ispirazione di quella canzone. Paul era stato la sua musa ma questo non avrebbe mai dovuto saperlo. Come se ci si stesse tenendo per manoaggiunse nella sua mente, sognante. McCartney scosse di nuovo la testa in su e in giù, sempre più convinto. L’idea di John era buona, e sarebbe sicuramente andata benissimo. Un piccolo coro, nessuno che contrasta l’altro, come una passeggiata mano nella mano si ritrovò a pensare, stupidamente.
Ecco, se fossi stata lì in mezzo probabilmente li avrei presi per il capo e li avrei costretti a baciarsi >.< E sono dolcissimi a pensare le stesse cose che, uffa, mi viene la pelle d'oca solo se ci penso!!
Giungiamo così alla fine... ç__ç e, come ti ho già detto, scoprire del bigliettino è stato un modo per chiudere in bellezza, senza sembrare scontata; è stato un modo per farci tirare un sospiro di sollievo perché: anche Paul ricambia. Anche se probabilmente questo, loro due, non lo sapranno mai.
Ma. Ma. Visto che ho sempre creduto che Paul fosse più sveglio(bugiiiiiiia), io so che scoprendo il fatto che John abbia scritto quella canzone sul bigliettino che lui gli ha scritto, gli abbia capito che la canzone era per lui e QUINDI si sia dato da fare in quel maledetto lettone matrimoniale.
NON DISTRUGGERE I MIEI SOGNI E FAMMI SOGNARE! >.<
Okay. Sto sclerando e non so nemmeno quanto sia venuta lunga questa recensione. Forse tantissimo, forse nemmeno troppo rispetto al solito. Boh, sarà una sorpresa!
Arriviamo alla dedica. Scoprire che sia tutta mia questa storia mi ha fatto commuovere nella commozione. Perché già piangevo per la fine, perciò ho semplicemente prolungato il pianto e... Grazie giuggiolina ♥ Non avrei mai potuto credere possibile il fatto che tu mi scrivessi una McLennon e invece eccoci qui! **
Spero che questa sia solo la prima di una lunga serie, perché ormai è appurato il fatto di quanto mi piaccia ciò che crei. Ergo, spicciati perché ne voglio già un'altra! >.<
E direi di chiudere qui questa recensione, perché inizio a non sentire più la sensibilità sotto le dita AHAHA
Grazie ancora :3 Non smetterò mai di spammare questa storia, sappilo *sorrisone*, le aspettative non le hai affatto deluse e, niente, ciao sul serio ♥
Ti affetto tanto,
la tua PolLorella ♥
P.S. Non credo di avere il coraggio di rileggerla. Tanto conosci me e la mia dislessia ♥
P.P.S. Letta e corretta, almeno così comprendi il mio stato emotivo che difficilmente muterà d'ora in avanti grazie a questa storia :3 (Recensione modificata il 22/03/2014 - 02:39 pm) |