Recensioni per
If I Fell
di Blackbird_

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/05/17, ore 21:30
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
E' stilisticamente un vero e proprio racconto narrato su un contesto realmente accaduto (la composizione di una famosa ballata dei Beatles risalente al 1964).
La descrizione dei dettagli, la spontaneità dei personaggi, il carattere del protagonista molto simile alla realtà, rendono questa one-shot una delle migliori che abbia letto su John Lennon.
La quoto vivamente e spero possa passare alla classifica delle scelte perchè merita davvero!

Recensore Veterano
28/05/17, ore 21:07
Cap. 1:

Ti faccio i miei complimenti, è una shot stupenda, hai descritto l'iter più realistico e travolgente del work in progress di una canzone, tra le mie preferite dei Beatles.
Mi sono sempre chiesta infatti come abbia fatto John a comporla, lui che nel 1964 era un ribelle donnaiolo e poco incline ai sentimenti.
Il tuo racconto è anche molto divertente e coinvolgente, i dettagli scherzosi sulla quotidianità tra George e Ringo, tra la hall e la camera in albergo, mentre John a carponi cerca la sua penna per scrivere, ha colorito di ilarità il tuo racconto.
Ho sempre pensato all'origine di questa canzone in maniera turbolenta, sebbene sia apparentemente calma e pacata. Forse perchè nella peculiarità del testo è la più singolare del repertorio in materia di romanticismo (ricordiamoci che fa parte se non erro, dell'album Hard Days Night, uno di quelli più commercialmente di maggiore successo).
Una bella descrizione, complimenti :)

Recensore Veterano
13/09/15, ore 19:55
Cap. 1:

Francamente? Non so davvero cosa dire..
Mi hai fatta commuovere, davvero, ho davvero sentito qualcosa dentro. Questa, fra le ff che ho letto, merita più di un "ricordata", più di un "seguita", più di un "preferita", perchè è davvero bellissima. A partire dalla scelta della poesia di Neruda, che non conoscevo e ho amato fin dalla prima riga, fino a quando ancora non viene fatto il nome di Paul, come fosse proibito non solo "dalla società", ma anche nei pensieri stessi di John; dall'orgogliosa richiesta d'aiuto di questo, fino al riconoscimento della "proprietà" del bigliettino. Quella poesia che, in tutta onestà quando ho cominciato a leggere la storia, ho ricondotto subito a Paul, ma che andando avanti e soprattutto a poche righe dalla fine ho pensato potesse veramente essere stato scritto da qualcun altro. Non so se era un effetto voluto o no, ma ti posso assicurare che mi è piaciuto moltissimo.
La malinconia dei pensieri di John, che rispecchiano perfettamente, secondo me, le paure scatenate da una dichiarazione, sia di chi la fa sia di chi la riceve.
I ricordi che hanno inframmezzato un po' il racconto, dolcissimi.
I punti comici, come quello della penna, descritti in modo inappuntabile e mi hanno fatta ridere, come se stessi vivendo la scena.
La descrizione dei pensieri ad ogni parola scritta, punti di riflessione e insicurezze reali.
Il lento "scivolare" dalla mente di John a quella di Paul, un passaggio quasi sfumato nella scena, davvero meraviglioso.
Insomma, che altro dire? Ci sarebbe tantissimo altro da dire, ma non saprei come esprimerlo, perchè è quel qualcosa che mi ha smosso il cuore, e che l'ha fatto piangere dalla commozione.
Anche il finale, che differisce da qualsiasi storia io abbia letto per ora, in un certo senso negativo, perchè entrambi non hanno il coraggio di dichiararsi, nè di tentare nulla, quella silenziosa rassegnazione al non essere ricambiati, è un po' triste, ma bellissima allo stesso tempo.

Leggere la tua storia mi ha fatto pensare molto; il tuo modo di scrivere è bellissimo, e descrittivo del genere scorrevole, e non come succede spesso che va a cadere nell'eccesso e non vedi l'ora che finisca la descrizione perchè è diventata pesante come il piombo.
E' stato così bello leggerla, il tempo è volato. E mi rendo conto, avendo letto questa ff che devo ancora migliorare un sacco, che io sono ancora "spigolosa" in un certo senso nel comunicare scene e sensazioni. Sicuramente questa lettura mi ha fatta anche maturare, per quanto possa sembrare strano. E ti posso assicurare che io sono tutto fuorchè modesta in fatto di scrittura, ma ho trovato in te una nota di maestria che so che mi manca.

Ora direi di finire qui questo romanzo, perchè oltretutto è stata pure pubblicata da più di un anno questa storia, e non so neanche se leggerai mai questa recensione.
In ogni caso, se esistesse una categoria "perfette", questa meravigliosa storia finirebbe direttamente lì.

Salutissimi da un'appassionata, e ancora tanto tanto commossa, lettrice!
Baci!
- Athe

Recensore Junior
23/03/14, ore 19:56
Cap. 1:

Come ti ho già detto in chat, leggi queste parole come se fossero quelle di una completa sconosciuta e non come quelle di una persona che ti vuole un bene immenso e ti stima.
Sono così onorata di aver potuto leggerla tutta in anteprima. Non sai quanto mi abbia fatto piacere che tra tutte le persone l'hai fatta leggere proprio a me. E inizio dicendoti grazie per questo.❤
Non mi sarei mai immaginata di leggere qualcosa di così lungo, indipendentemente dal fandom in cui viene scritta. Poi sei spuntata tu e mi hai chiesto se volevo leggerla. Se fosse stata un'altra persona, probabilmente non avrei accettato e anche se l'avessi fatto, non l'avrei letta così velocemente. Non se se sia un bene o un male, ma il mio cervello è impostato in modo tale che farei qualsiasi cosa per te.
E ti dico ancora grazie. Grazie per averci regalato questa One Shot a dir poco spettacolare. Credici perché se non mi fosse piaciuta l'avrei detto senza troppi problemi.
Sei stata talmente brava che l'ho riletta almeno due volte, rivivendo le medesime emozioni che ho provato la prima volta che l'ho letta.
È stato un racconto divertente, romantico e profondo; fa capire tante cose.
Cioè che prova Josh è -ripeto- molto profondo e non è da tutti saper scrivere un qualcosa del genere. Infatti non ho mai letto nulla di lontanamente simile. L'idea del bigliettino anonimo è stata geniale. E il finale è ancora più geniale. Forse la fine lascia un po' di tristezza perché è brutto sapere che quei due si amano e non si dichiarano apertamente ç.ç e sono così dolcini che ho iniziato a shipparli**
Non smetterò mai di dirti che amo alla follia il tuo stile! È delicato, fluido, leggero e raffinato. La lettura è talmente scorrevole che non appena inizi ti ritrovi subito alla fine e la storia se dico che ti cattura, è poco.
In poche parole, mi è piaciuta tantissimo e la trovo perfetta.❤
Promettimi che scriverai altre cose così:3

Non saprei più che dire, o forse si…ma non sono molto brava a scrivere recensioni. Meglio che chiuda u.u
Ciao bellissima principessa❤

-La tua picci. xx

Recensore Veterano
22/03/14, ore 16:50
Cap. 1:

Ma ciao! Finalmente questa storia vede la luce (vabbé, EFP), dopo un mese di duro lavoro. Premetto che non conosco molto bene i Beatles, quindi per i caratteri mi trovi completamente all'oscuro, ma mi piacciono. Paul che gira nudo per la stanza con tutto il fastidio di John mi ha fatto morire ahahaha xD
Comunque, la poesia iniziale è uno spettacolo, l'hai scelta proprio bene. Mi ha fatto pensare ad un amore segreto, qualcosa di celato, in aggiunta al fatto che il biglietto per Lennon fosse anonimo. Quindi, anche il destinatario non voleva esporsi così... "t'amo come si amano certe cose oscure, segretamente, entro l'ombra e l'anima."
L'attacco di frenesia e John comincia a buttar giù la sua canzone. La scelta delle parole che usi mi piace, anche la riflessione sull'amore. "si cadeva, ma si atterrava? E, se accadeva, come?" perché già la locuzione "Fall in love" indica un cadere, abbandonarsi e lanciarsi nel baratro, senza certezze, senza paracaduti. Solo l'altro può prenderci al volo o lasciare che la nostra caduta continui fino a precipitare.
Sul gesto della mano, Paul è molto dolce. L'uninone delle mani come gesto di intimità, di sintonia, di sentirsi stretti all'altro. John, sei un pochino cinico xD
La cosa che mi ha sorpresa di più di questa storia, è il fatto che parli dell'amore in questo modo. Per me, stai cambiando, o almeno è così che leggo tra le righe: non sei più "a spada tratta" contro l'amore e i gesti fluff (prendilo come un complimento e ti prego, martedì evita di fare attentati alla mia vita dopo quello che ho scritto!).
John ama sua moglie e i figli, ma con quella canzone delinea anche un altro amore che deve rimanere nascosto. Un amore presente in un testo con frasi ipotetiche e altre cambiate. Malgrado John si ostini a negare quella flebile speranza che ha nel cuore, è scettico. Preferisce all'inizio non crederci troppo, non buttarsi a capofitto nella situazione e nei ricordi.
Molto bello il parallelo tra l'amore di Cynthia e quello descritto attraverso il profumo delle lenzuola. John non avrebbe mai fatto a pezzi e gettato nel camino il bigliettino di San Valentino, perché semplicemente rappresentava quello che lui cerca di descrivere nella canzone. E' un interrogativo sull'amore perfetto ma che deve rimanere nascosto nelle profondità dell'anima per orgoglio, per paura... perché non si sente pronto (almeno la vedo così).
Quando la porta si apre, per un attimo ho immaginato che ci fosse Paul sulla soglia. Ma George mi fa morire perché immagino la sua espressione mentre osserva John Lennon inginocchiato sul pavimento.
Mi piace il Paul che hai descritto. E' capace di spiazzare John, anche con un semplice commento. L'amore è anche questo, no? Il combaciare di due opposti. E quali migliori opposti di Paul e John? - sì, a metà recensione mi sono spoilerata il finale ahahah XD
Vedi, quando scrivi una storia, non lo fai mai tanto per. Si vede proprio che ti ci impegni, e ad ogni parola che mi viene da scriverti come recensione, mi viene da riflettere. Con "If i fell" sei scesa a fondo, analizzando il sentimento dell'amore sotto lo sguardo cinico e descrittivo di John. Di loro conosco poco, lo sai (e sì, so che dovrei disegnare la finestra della vergogna su un foglio e nascondermici dietro), ma con questa storia non si può non apprezzare la McLennon. John ha paura di mettersi a nudo con una canzone, perché semplicemente come ogni innamorato, ha paura di non essere ricambiato, di cadere davvero. E' un altalenarsi di voglia di aprirsi e orgoglio. John sente di doversi aprire, ma ogni tanto l'orgoglio gli fa fare marcia indietro. Ormai però ha deciso di aprirsi e collabora con Paul per completare la canzone. Paul, il suo cotrappunto, la sua anima gemella, la sua metà.
La cosa che mi fa tenerezza e allo stesso tempo mette amarezza, è il fatto che entrambi sentono quei sentimenti profondi che uno maschera dietro una canzone e l'altro dietro un bigliettino anonimo, ma senza dichiararsi apertamente. Alla fine, il Macca ammette (nei suoi pensieri) di aver scritto quella poesia di Neruda, affermando che avrebbe volentieri scritto quella stessa canzone, il frutto alla fine dei loro sentimenti, per John. Lennon, dall'altra parte, ha scritto quella canzone proprio per aprirsi all'altro, ma alla fine è solo una consapevolezza che lui ha. Come dice la poesia, è un amore nascosto.
E' una canzone molto simbolica e, inoltre, Paul suggerisce di cantarla insieme. Fa molto "dichiarazione".
E' una storia molto introspettiva, che analizza i pensieri di Lennon in modo minuzioso, senza mai cadere nel banale. E anche in questo sta la tua bravuta: parlare d'amore senza risultare troppo sdolcinato. Riuscire ad estrarre e analizzare il sentimento dal punto di vista di un artista quale Lennon. Non avrebbe mai ammesso di amare Paul (ma non ci metto la mano sul fuoco, so così poco di loro...), ma con la canzone diventa davvero vulnerabile. Nella mia mente, mentre Paul correggeva il testo e preparava la musica, mi sembrava di vederlo accarezzare anche con lo sguardo l'altro. Paul sembra capace di... sì, di prendere al volo John prima che cada. "To fall in love" e non precipitare a terra ;) (pensiero contorto, spero sia chiaro). Mi piace davvero e sei bravissima. Te lo ripeto sempre perché è vero. Sei entrata nella mente di un personaggio che sembra contorto e non deve esser stato semplice.
Complimenti davvero. La scelta delle parole, la canzone, la trama... tutto perfetto.
Bravissima!
Baci,
Ladyvampiretta.

Recensore Veterano
22/03/14, ore 15:06
Cap. 1:

Ciao carissima,
E' la tua prima storia che leggo e davvero ne sono rimasta innamorata. Sapevo che quel biglietto l'aveva scritto Paul ma capirlo tra i tuoi versi è stato ancora più entusiasmante. La storia è scritta benissimo, il lessico è perfetto e il modo in cui hai analizzato i personaggi e le loro emozioni è davvero sublime. Ho sempre amato la canzone 'If i feel' in particolar modo, ma da oggi posso finalmente dire che un grande motivo l'ho trovato. Non ho nulla da aggiungere tranne che: ottimo lavoro.
Le immagini alla fine poi sono aw l'amore.
Spero di leggere presto altre tue storie, i miei più sentiti complimenti. E' davvero un capolavoro

Con affetto:
Chiara

Recensore Master
22/03/14, ore 14:13
Cap. 1:

Sono già in crisi, sai? Saranno passati cinque minuti buoni col pensiero fisso "come inizio?". Sarà che sono fuori allenamento con le recensioni, sarà che mi hai lasciato senza parole da ieri, sarà che sono talmente soddisfatta di questo lavoro che non mi viene niente da dirti se non pensare al rumore di un applauso. Sì, perché te lo meriti tutto. 
Diciamo che il pathos non l'ho perso, vero? 
No, okay, la prima cosa che ho pensato ieri è stata: Lorella, non cincishiare. Perché hai tante cose da dire e fare la stupida dicendo cose senza senso è superfluo. 
Perciò, basta, ti psicoanalizzo la storia, così con la scusa me la rileggo, e poi, come il mio solito, ti faccio le ultime considerazioni - *cof*lo sclero vero e proprio*cof*.
La prima cosa che ho pensato, leggendo il bigliettino di San Valentino è stata: quell'anonimo è Paul. E forse c'era in me l'aspettativa che fosse veramente così, ma fino all'ultimo hai saputo mantenere l'ansia e il dubbio che non fosse tutto così scontato. Non so quali siano state le parole, ma probabilmente c'entra tutto l'angst sparso fra le righe e la sensazione che ci stessi continuamente trollando a farcelo pensare. Detto ciò, aprire e chiudere con questa poesia non ha fatto altro che contribuire nel farmi emozionare. L'avevo già letta, ma rifarlo avendo tutto il contesto mi ha dato un'emozione nuova. Prima il dubbio, le incertezze che hanno colto anche John, poi la felicità, nel dramma, perché quella poesia arriva da Paul ♥
Ecco, sì, pensare che If I Feel sia stata scritta da John grazie a Paul, e non solo per la resa dello spartito, ma per il viaggio interiore che ha scatenato in lui, mi fa credere fermamente che da adesso in poi quando ascolterò questa canzone non solo piangerò, ma avrò stampato un sorriso sciocco in viso che difficilmente sparirà, se penserò a quei due ♥
Riprendere, poi, tra i pensieri di John la poesia è stato un tocco di classe. 
Si può amare qualcuno senza nemmeno saperlo? Senza sapere come, né quando né da dove. Si può amare qualcuno in segreto? Come si amano certe cose oscure, segretamente. Può il fiore di un amore non sbocciare mai? Come la pianta che non fiorisce e reca dentro di sé la luce di quei fiori. Esiste un amore puro? Senza problemi né orgoglio.
Anche il semplice fatto che l'arrivo di Paul, poi, scateni una reazione in John che, palesemente, non era riuscito ad ottenere né un George curioso, né un Richie volgare LOL
Mi son piaciute, nell'arco di tutta la storia, le fotografie che hai descritto. Niente di complicato da immaginare, né niente di banale. Quando arriva Paul, se ne rende subito conto che c'è qualcosa che non va in John e il suo consiglio è quello di usare quei pensieri per scrivere una canzone. Ecco, sì, questa fotografia secondo me è reale. Accadeva senza dubbio così. Non so dirti cosa mi spinga a crederlo, ma è appunto, secondo me, un'immagine reale. Non so se mi spiego. 
Ma andiamo avanti. 
“Mi spieghi per quale motivo ti diverti a gironzolare nudo nella mia stanza?” chiese John, seccato, studiando ogni suo movimento con gli occhi ridotti a due fessure.
Non credo sinceramente che John voglia realmente saperlo, ma, beh, *cof*cof* la parte ninfy in me ha apprezzato questa scena e le due sassy che battibeccano mentre uno è mezzo nudo, sì, è stata una bella scena da immaginare. Perciò, mercì ♥
Passarono svariati minuti prima del risveglio di John da quella trance che lo aveva avvolto. Era tanto orgoglioso quanto lunatico e, in un batter d’occhio, scattò in piedi. Quel momento di assoluta riflessione venne interrotto, infatti, da un improvviso attacco di frenesia, di voglia di fare, di scrivere. Si precipitò verso il comodino dalla sua parte del letto, aprì il primo cassetto velocemente e afferrò una penna. Riempire la stanza d’albergo di penne era sempre stato un suo grande vizio, ma era bene essere preparati agli improvvisi attacchi d’ispirazione. Sì, in quel momento si sentiva ispirato. Finalmente. Era riuscito, con quel lungo silenzio e con quei minuti a fissare il lato bianco della cartolina, a filtrare le proprie idee, i propri pensieri. Finalmente sapeva cosa lo turbava. Non aveva ancora risposte alle sue domande, ma sapeva di cosa avrebbe parlato. Tornò al tavolo, si sedette pesantemente e stappò la penna, per poi poggiarne la punta sul retro di quel biglietto che tanto gli aveva dato da pensare.
Commento questa parte in modo semplice: altra fotografia meravigliosa. Altra pura realtà. Altra follia che rivedo in John senza bene sapere come sia possibile. Più di tutta la storia, mi sono piaciuti i dettagli che hai curato e questo, assieme a un John in ginocchio di fronte a un George scettico, sono state quelle che mi hanno regalato un sorriso dolce, affettuoso, di quelli che ti fanno venire voglia di abbracciare chi te li ha regalati. Perciò devo un abbraccio a John, uno a George (awwww ♥) e uno a te, mia piccola donnina ♥
E giunti qui, arriviamo alla canzone. Penso che questa storia mi abbia donato, prima di tutto, il senso di ciò che voleva esprimere questo testo. E che sia realmente così oppure no, per una volta, passa in secondo piano di fronte ai pensieri di John che, a mio modesto parere, benché sia possibile che non siano stati indirizzati a Paul, sono comunque reali. Sono i suoi, messi su carta, e molti fra questi li condivido. 
Amare, innamorarsi, era una vera e propria caduta libera. Una realtà che ti privava della terra sotto i piedi per sopravvivere, una realtà che ti toglieva ogni genere di certezza. Cadere, senza freni. Lasciarsi andare. Precipitare, vittima della gravità e degli eventi. Il dubbio era sempre presente: si cadeva, ma si atterrava? E, se accadeva, come?

John sapeva benissimo che sarebbe finito giù senza freni, fino alla distruzione. Non ci sarebbe stato nessuno a rendergli la caduta più morbida. Perché, quella volta, era diverso. Molto diverso. Troppo. E, per la prima volta, John aveva voglia di parlare di sé, di quello che aveva dentro, senza più inventare.
Ho riletto varie volte questo pezzo, perché mi piace - banale da parte mia dirti così, vero? ^^''' - ma anche perché lo condivido. E pensare, dopo aver scoperto tutto, che John sia portato a non inventare più, ma a tirar fuori lui, a tirar fuori qualcosa di suo, vero, reale, grazie a Paul, beh, è stato emozionante.
Quando mi parlavi del flashback sulla canzone I want to hold your hand, non capivo cosa c'entrasse, ma quando più avanti hai reso chiaro il motivo, ho capito che non devo mai dubitare delle tue scelte perché non sono solo azzeccate, ma anche belle. Mi piace sempre la delicatezza delle connessioni che usi, mai forzate, sembrano venir fuori spontaneamente, anzi no, come se fossero destinate a dover spuntar fuori così. Questo ricordo, comunque, l'ho trovato dolce, simpatico e veritiero. Loro due così sassy ce le vedo troppo, lo sai, ma il modo che hai tu di descriverli è qualcosa che me lo fa credere ancora di più. 
Il fatto che poi anche Paul ricordi quel momento è stata un'altra connessione che ho adorato. Angosciante, perché nessuno dei due se ne viene fuori, come un semplice amico farebbe: "Hey, ti ricordi di quando abbiamo scritto in uno scantinato questa canzone?" e questo è uno dei motivi che mi ha fatto intuire che ci fosse qualcosa di più. Qualcosa di nascosto, di profondamente segreto. Da entrambe le parti.
Poi, il secondo flashback, la motivazione per cui John pensa che Paul scapperebbe. Ecco, se all'inizio mi è sembrato teneramente dolce pensarli conciati come Romeo e Giulietta, questo ricordo è fondamentale e, soprattutto, intriso di una profonda tristezza perché è uno dei pochi motivi che ha John per cui credere che parlare dei suoi sentimenti, aprirsi, potrebbe soltanto causare una rottura. 
In questo flashback, poi, ho condiviso l'idea che hai espresso: se uno è nato con un'idea pensando sia giusta e ci è cresciuto, credendolo fermamente, è difficile che possa cambiarla per qualcosa che, spesso, viene considerato, sì forte, ma anche tanto, tanto sciocco e vano: l'amore. 
Io, personalmente, nell'amore tormentato di Romeo e Giulietta e l'astio tra le due famiglie, ci ho trovato un parallelismo col mondo di oggi che ce l'ha tanto con l'omosessualità. Non so che viaggio io abbia fatto, e avvisami se sono andata fuori rotta, ma questo ho percepito; è questo che mi ha dato la chiave per capire i motivi del silenzio di John. 
Un'altra immagine che mi è piaciuta, che mi ha fatto sorridere e sospirare è stata la profonda conoscenza di John nei confronti degli amici. 
"Sbuffò, capendo che i suoi tre compagni erano rientrati dalla cena più entusiasti del solito. Se li conosceva abbastanza bene avrebbero ben presto iniziato a farsi una partita a Poker con le carte e le chips messe a disposizione dell’albergo, George avrebbe vinto la prima mano, Ringo tutte le altre e Paul si sarebbe ben presto stufato di perdere continuamente e avrebbe abbandonato il gioco. E mentre gli altri due avrebbero continuato la loro battaglia all’ultimo sangue, allenandosi coi bluff, il disertore sarebbe andato in bagno, si sarebbe fatto la barba –nonostante non fosse ancora cresciuta- e poi si sarebbe messo al piano, quello posto all’ingresso del soggiorno, e avrebbe iniziato a buttare giù accordi a caso alla ricerca di qualche nuova idea geniale. Se John li conosceva abbastanza bene, aveva ancora un’ora e ventitré minuti di libertà prima di essere avvolto dalla musica di McCartney."
Un'immagine dolcissima, non so, mi ha commosso. Soprattutto quando poi si scopre essere realmente così. Cioè, è come se l'abitudine tra quei quattro fosse la cosa più meravigliosa da scoprire, quando probabilmente non lo era affatto, e mi è piaciuta.
Il "
we are two" mi ha letteralmente fatto uscire una lacrimuccia. Mi piace pensare, così come tu hai scritto, che John sia stato cattivo in questo verso, nonché incomprensibilmente - da parte di Paul - poetico. Mi piace pensare che abbia sorriso. Perché sa benissimo che dall'altro non avrebbe potuto ottenere nulla più di un amore platonico, magari nemmeno corrisposto, ma sa anche, e lo conferma il verso che scrive e il sorriso, vincente e canzonatorio?, che loro saranno comunque quei "we are two".
Non so, solo per questo io sono implosa e mi è venuta la pelle d'oca. E magari è un viaggio, l'ennesimo, che mi sono fatta da sola. ^^''
Quando finalmente ogni dubbio si è svelato, questo è stato possibile esattamente dal suono della voce di John e ho adorato il modo in cui ha rivelato ogni incertezza su chi fosse il suo contrappunto. Mi sembra, assurdamente, di aver sentito proprio la voce di John chiamare il suo Paul e, beh, sì, ho gongolato un bel po' a questa rivelazione. Nonostante dovesse essere un po' ovvio, no?
Il riprendere poi il contrasto tra il profumo di biancheria pulita e di pino, di prima, e farlo per accostarli a Paul e John è stato qualcosa di divino. Chapeau. Tanto di cappello, davvero. Non ti dico le giuggiole che ho avuto nello stomaco quando me l'hai descritto a voce e quelle che son nate quando ho letto ♥_♥
Ecco, la creazione della musica mi è piaciuta perché in breve abbiamo potuto vedere ciò che pensa e condivide Paul. Il fatto che fossero così diversi e contrastanti nel comunicare ma così in sintonia nei pensieri e nelle azioni mi ha commosso. E penso che fossero realmente così le cose, che si completassero perfettamente sia nelle diversità sia nelle similitudini. 
Ho adorato l'immagine di un John gongolante nel sentire la propria canzone sulla bocca di Paul. Posso anche solo immaginare la soddisfazione e il senso di appagamento che ha provato. E l'intimità. Sì, l'intimità di due amici che creano senza nemmeno rendersi conto di quegli altri poveri che vengono a dar loro la buonanotte (poveri George e Ringo ♥) e che sono felici nel farlo anche se questo vuol dire fare le quattro di mattina. 
Ho adorato l'ironia con Gertrude, e sappi che ormai le anafore si chiamano così >.<, e il fluff. Ma soprattutto la tua costante: l'angst. Che stavolta è leggiadro, non pesante, è un dolceamaro che ho apprezzato tantissimo. 
Quando Paul si emoziona, mi sono emozionata anch'io per poi pensare a quanto siano stati due tonni a non aver capito e a non essersi buttati l'uno nelle braccia dell'altro. Maledetti Mclennon tonni u.u
Sono due tonni che mi fanno piangere quando: “Poi pensavo ci stesse bene un duetto fra noi due” John rimase scioccato dalle sue stesse parole: dove era finita tutta la sua inibizione, tutto l’autocontrollo che era riuscito ad imporsi? “Nessuno dei due che contrasta l’altro, come un piccolo coro” si sbrigò ad aggiungere, sperando che l’altro non intuisse nulla riguardo all’ispirazione di quella canzone. Paul era stato la sua musa ma questo non avrebbe mai dovuto saperlo. Come se ci si stesse tenendo per manoaggiunse nella sua mente, sognante. McCartney scosse di nuovo la testa in su e in giù, sempre più convinto. L’idea di John era buona, e sarebbe sicuramente andata benissimo. Un piccolo coro, nessuno che contrasta l’altro, come una passeggiata mano nella mano si ritrovò a pensare, stupidamente.
Ecco, se fossi stata lì in mezzo probabilmente li avrei presi per il capo e li avrei costretti a baciarsi >.< E sono dolcissimi a pensare le stesse cose che, uffa, mi viene la pelle d'oca solo se ci penso!!
Giungiamo così alla fine... ç__ç e, come ti ho già detto, scoprire del bigliettino è stato un modo per chiudere in bellezza, senza sembrare scontata; è stato un modo per farci tirare un sospiro di sollievo perché: anche Paul ricambia. Anche se probabilmente questo, loro due, non lo sapranno mai.
Ma. Ma. Visto che ho sempre creduto che Paul fosse più sveglio(bugiiiiiiia), io so che scoprendo il fatto che John abbia scritto quella canzone sul bigliettino che lui gli ha scritto, gli abbia capito che la canzone era per lui e QUINDI si sia dato da fare in quel maledetto lettone matrimoniale. 
NON DISTRUGGERE I MIEI SOGNI E FAMMI SOGNARE! >.<
Okay. Sto sclerando e non so nemmeno quanto sia venuta lunga questa recensione. Forse tantissimo, forse nemmeno troppo rispetto al solito. Boh, sarà una sorpresa! 
Arriviamo alla dedica. Scoprire che sia tutta mia questa storia mi ha fatto commuovere nella commozione. Perché già piangevo per la fine, perciò ho semplicemente prolungato il pianto e... Grazie giuggiolina ♥ Non avrei mai potuto credere possibile il fatto che tu mi scrivessi una McLennon e invece eccoci qui! ** 
Spero che questa sia solo la prima di una lunga serie, perché ormai è appurato il fatto di quanto mi piaccia ciò che crei. Ergo, spicciati perché ne voglio già un'altra! >.<
E direi di chiudere qui questa recensione, perché inizio a non sentire più la sensibilità sotto le dita AHAHA 
Grazie ancora :3 Non smetterò mai di spammare questa storia, sappilo *sorrisone*, le aspettative non le hai affatto deluse e, niente, ciao sul serio ♥
Ti affetto tanto,
la tua PolLorella ♥


P.S. Non credo di avere il coraggio di rileggerla. Tanto conosci me e la mia dislessia ♥
P.P.S. Letta e corretta, almeno così comprendi il mio stato emotivo che difficilmente muterà d'ora in avanti grazie a questa storia :3
(Recensione modificata il 22/03/2014 - 02:39 pm)

Recensore Master
22/03/14, ore 12:35
Cap. 1:

Lo sapevo. Lo sapevo che il biglietto l’aveva mandato Paul, anche se hai provato a sviarci. Mi è sembrato quasi di leggere un giallo.
Io devo ancora riprendermi dalla lettura di questa storia, che mi ha appassionato moltissimo e che ho dovuto rileggere per apprezzare meglio. Per esempio, alla prima lettura la parte angst mi era un po’ sfuggita, sia perché io e l’angst non andiamo d’accordo, sia perché rileggerla, sapendo la fine e vedendoli lì, insieme, innamorati, così vicini eppure così lontani, è quanto di più straziante si possa scrivere.
Ma devo andare con ordine, perché ho un sacco di cose da dire. Prima di tutto, un veloce appunto: devi inserire slash nel tipo di coppia, perché lo shonen-ai è per le relazioni omosessuali maschili nei manga, e lo shoujo-ai è per le relazioni omosessuali femminili nei manga, mentre slash è per le persone con vere fattezze umane.
Allora, l’inizio con il sonetto di Neruda è stupendo. Dovresti specificare, però, che è di Neruda, prima che qualcuno faccia storie. Mi piace come John cominci a riflettere su quei versi, interrogando se stesso e pensando chi possa avergli mandato quel biglietto. Chi non se lo chiederebbe davanti alla bellezza di quel sonetto?
Poi c’è tutta la parte della composizione di quella canzone incantevole. E ti dirò, forse appesantisce un po’, ma è tremendamente interessante. Hai fatto un lavoro molto dettagliato e curato nei minimi dettagli, analizzando ogni parola di ogni verso. Ecco, sembrava quasi di essere nella mente di John, o addirittura di essere lo stesso John.
Ho adorato particolarmente il collegamento fra I want to hold your hand e If I fell, non ci avevo mai pensato e ora che me l’hai fatto notare, apprezzo ancor di più queste canzoni, soprattutto If I fell, che diciamocelo, è davvero molto particolare come canzone e sì, sono una di quelle persone che pensano che Paul c’entri in qualche modo. :D
Poi, c’è una definizione che secondo me è geniale: “L’amore era trovare il contrappunto della propria anima.” Si danno tante definizioni di amore, ma questa è perfetta per John e Paul. E boh, credo di adorarla alla follia. E mi piace sia quando descrivi il loro rapporto tramite la musica, sia quando ne parli come fragranze che si mischiano. Mi stavo sciogliendo come neve al sole a leggere tutti questi pensieri di John.
Il ricordo dello sketch shakespeariano comincia già a dare corpo alla parte angst della storia, sembra proprio tagliare le gambe a quell’unica speranza che ha John. Povero. E l’angst e il fluff si mescolano meravigliosamente quando parli del verso “We are two”. Il verso già di per sé è stupendo, e il modo in cui tu l’hai analizzato è dolce e delicato, ma anche molto triste.
E questa atmosfera di dolcezza e tristezza continua nella parte della composizione della musica, con John e Paul nella stanza. È un momento felice, per il lettore, perché John, consapevole dei suoi sentimenti, è finalmente con Paul, ma nello stesso momento, è straziante, perché lui non può dichiararsi apertamente, anche se è proprio lì, a un passo da lui. Potrebbe allungare la mano per toccarlo, ma è convinto che Paul scapperebbe da lui. Avevo proprio voglia di mettermi le mani nei capelli, gettarmi a terra e piangere.
Sono bellissimi e tenerissimi i pensieri di Paul che legge la canzone, e mi piace il modo in cui gli comunica e giustifica le sue correzioni. Lo scambio di battute su anafora e Gertrude è esilarante, e lo richiami anche dopo: è una cosa molto da loro, per cui brava.
Anche il fatto che Paul pensi esattamente lo stesso accompagnamento che ha pensato John è terribilmente dolce. Dimostra quanto fossero in sintonia quei due. E poi entrambi pensano al duetto come una passeggiata tenendosi mano nella mano. Penso che questo sia stato il colpo di grazia. Se prima la storia mi piaceva, dopo questo passaggio l’ho adorata di più. Tra l’altro, da poco ho letto da qualche parte una descrizione di qualcuno, riguardo If I fell, che era molto simile al concetto che hai espresso tu. E forse è uno dei motivi per cui amo quella canzone.
La fine è appunto, come la soluzione di un giallo, e magari non è neanche poi così triste e totalmente senza speranza, perché ora ognuno sa che l’altro in qualche modo si è dichiarato. Devono solo fare l’ultimo passo. Lo faranno, non lo faranno, chi lo sa. Intanto questa storia è stupenda e mi è piaciuta moltissimo, penso che finirà tra i preferiti.
Mi spiace per la recensione troppo lunga, ma dovevo dire ogni cosa che mi veniva in mente.
Spero di rileggerti presto. E complimenti.