Buonasera!
Premetto col dire che conosco la canzone di Demi e quindi posso provare anche ad immaginare molte cose mettendo il gioco la sua esperienza, quando leggo questa storia.
Comincio dicendo che questa fic ha il grande pregio di essere diretta in maniera sfacciata (bonariamente), con dei dialoghi che fanno da padrone e mettono in campo dei personaggi con personalità distinte, con emozioni contrastanti e che apparentemente non si incastrano e trovano un appiglio comune.
Non è raro trovare genitori veramente pessimi vittime di trappole e dipendenze che mandano allo sfacelo un nucleo familiare come questo, da principio tranquillo e quasi ordinario nel quadretto.
Ci sono elementi narrativi che mettono in chiave una formula che ho notato anche in episodi polizieschi di serie tipo "Cold case" (non so se hai presente): la lotta ribelle contro il mostro (Dely), la saggezza di un parente che capisce la necessità del momento (Eric) e l'amore imperturbabile nonostante le urla e le schifezze che si sono affrontate (la mamma).
Stilisticamente, oltre all'essere diretta, devo dire che è scorrevole e ha una narrazione molto minimale ma curata sotto i punti di vista, grammaticalmente ed ortograficamente, anche se ho notato un paio di errorini di distrazione (tipo un nè non accentato o qualche parola con una lettera sbagliata, cosucce).
Ho adorato anche percepire la coerenza narrativa dell'idea, dall'inizio alla fine: spesso, quando si tratta di odio e di storie autoconclusive, ti aspetti che il/la protagonista si redima per forza e poi sia talmente preso dall'amore e del rimpianto incommensurabile di aver odiato fino a quel tempo.
Invece, tramite la cassetta, il dialogo con la madre sul finale e sull'essere parte del paesaggio e della forza che spesso Dely si è negata, ha potuto perdonarlo senza rinnegare il suo percorso e sentirsi serena perché sa che lui capirà questo suo cambiamento sincero e riposerà più tranquillo, più redento.
Sinceramente, la parte della cassetta per me rappresenta il climax perfetto per far emozionare ed immedesimarsi con la ragazza, con la consapevolezza che da una parte c'è stata un'apertura e un tentativo di essere perdonato, cose che comunque sono apprezzabili.
Personalmente, avrei anche capito se la ragazza fosse rimasta comunque ferma sulle sue decisioni nonostante un giudizio più positivo nel marcio (sarebbe stato ancora più drammatico) ma essendo lei una ragazza fragile, segnata da questo evento e una che nonostante tutto se n'è sempre fregata (anche solo per il bene di chi le ha voluto bene esplicitamente) non poteva che andare a concludersi così, dopo la presa di coscienza in merito.
Una storia diretta, reale per certe persone e ripeto, coerente per la dimostrazione dei caratteri di tutti i personaggi e l'introspezione spirituale di alto livello, che porta Dely a capire e a troncare una pagina buia della sua esistenza e a trarne forza, sapendo di essere nel bene e credendo così in più nel genere umano, in quel nucleo nella quale è cresciuta.
Nonostante tutto, si è ancora qui a vivere.
Complimenti sinceri!
Un abbraccio affettuoso,
Watashiwa |