Recensioni per
Semel in anno licet insanire
di miss dark

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
26/04/15, ore 12:28

So che questa storia non è recentissima, ma sono felice di averla scoperta, sebbene per caso, e di essere qui a recensirla. A memoria non credo di aver mai letto un prologo del genere, scritto talmente bene e in maniera talmente coinvolgente che, nonostante non presenti fatti, riesce a trasmettere quel senso di oppressione che riguarda il periodo di cui vuoi narrare.
Per adesso mi limito a commentare questo primo capitolo, ma non mancherò sicuramente di leggere, e magari recensire, anche gli altri. Perché se questa è la premessa, la strada è decisamente quella giusta.
Un saluto, a presto!

Recensore Junior
23/11/14, ore 21:57

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Quando ho indetto sul forum di EFP un contest con tema distopia, speravo di ricevere storie come questa. Leggerla e valutarla per me è stato un immenso piacere e penso che meriti più visibilità all’interno del sito e il giusto riconoscimento. Cercherò di spiegare, usando i parametri con cui ho steso il giudizio per il contest, perché questa storia secondo me dovrebbe stare fra le scelte del sito.
Partiamo dalla forma: la grammatica di questa storia è pressoché perfetta. In un racconto così lungo ci si aspettano refusi, qualche svista, invece tutto il testo è così curato da rappresentare una vera e propria soddisfazione e un gran piacere per la lettura. Le strutture sintattiche sono chiare e precise, l’uso della paratassi e dell’ipotassi è equilibrato. Lo stile usato dall’autrice rende questa storia davvero speciale: l’uso delle maiuscole è davvero ottimo è incisivo, dà il giusto peso a elementi e alle scelta di alcune parole che altrimenti potrebbero apparire casuali (da “Razionare e Razionalizzare” a “Estirpazione delle Minacce Estranee” a “Parco Ricreativo”) È capace di ricreare, pur utilizzando un linguaggio quotidiano, quindi non risultando per nulla pesante o costruito, una vera patina di propaganda e oppressione. Notabile l’uso dell’ironia pubblicitaria, che più di una volta mi ha fatto sorridere in maniera amara, e che è capace di far riflettere il lettore sui meccanismi che anche oggi, moltissimi anni prima rispetto all’ambientazione della tua storia, vengono utilizzati subdolamente. Mi riferisco, ovviamente, a osservazioni salaci e molto intelligenti come “Latte+, multivitaminico, perfetto per gli internauti di domani!” o “Virtual International Coin, VIC, veloce come un clic!”, per citare solo alcune delle poche che ho segnato. L’insieme di questi elementi, unito alla scelta sempre accurata che viene fatta di ogni termine, prendendo in considerazione anche i sensi traslati e meno comuni, rende questa storia davvero espressiva e intelligente.
Per quanto riguarda invece il contenuto, la trama non ha gap, non ha mancanze, non c’è niente che porti il lettore a storcere il naso e a chiedersi “ma com’è possibile che sia successo questo?”. Il patto narrativo è sempre vivo, sempre rispettato.
I personaggi che muovo le fila di questo racconto vengono tracciati in poche parole, a volte semplici frasi casuali che sembrano lasciate quasi al caso ma comunque in grado di rendere più che bene la loro grande umanità e fragilità. In un mondo disumanizzato dove la tecnologia ha preso il posto delle vere interazioni e anche attività elementari come fare la spesa o addirittura andare a scuola o al lavoro sono relegate a software controllatissimi dal Sistema, vengono presentati personaggi che disperatamente si attaccano agli ultimi brandelli di umanità che rimangono loro.
Ma il meglio deve ancora venire, perché la parte più riuscita di questo racconto è senza ombra di dubbio lo sviluppo che l’autrice ha dato a questa società distopica, credibile e inquietante.
L’introduzione storia iniziale mette già i brividi, l’accuratezza con cui viene sondata ogni vicenda ha del romanzo di buona qualità: questa distopia, presentata nell’accurata meticolosità della sua scrittura, fa paura. Fa paura perché non c’è un solo momento in cui il lettore possa dire “questo non succederebbe mai”, “questo è assurdo”. Si sentono nelle parole gli echi di un passato ancora vicino, di campi di prigionia già esistiti e di vecchie dittature (il riferimento agli Oligarchi che si gloriavano del latino e degli usi dell’Impero Romano l’ho trovato sottile e geniale) e di un futuro che, letto come viene descritto, non sembra né lontano né improbabile! I dettagli, parti imprescindibili e caratterizzanti di questa storia, rendono benissimo un clima di non-vita, di oppressione che non si fa sentire perché incombe su cittadini troppo assuefatti alla schiavitù, su persone che non conoscono libertà e vivono nell’illusione di essere stati salvati dal Sistema che li sta uccidendo come esseri viventi. Già solo la scomparsa delle matite, è un piccolo, grande sintomo di tutto ciò, che viene lanciato con naturalezza e che, nel riquadro complessivo, insieme a tanti altri piccoli input, rendono questa storia mozzafiato, capace di tenere il lettore incollato fino all’ultima pagina, nell’ansia del sofferto ma forse lieto finale. È una storia amara che rende la distopia occasione di far critica sociale al nostro modo di vivere estremamente tecnologizzato e consumistico, materialista fino all’osso, dominato da padroni che nessuno di noi sembra saper d’avere.
Penso che una storia del genere meriti. Meriti d’essere letta e di essere apprezzata. Io ringrazio l’autrice per averla scritta e per avermela inviata per il contest. Grazie, missdark!
E grazie EFP, se ascolterai la mia segnalazione :D

Recensore Veterano
26/05/14, ore 10:14

Ciao. :)
Da tempo cercavo una storia come questa, il tema mi affascina da sempre e non è facile trovare fanfiction al riguardo.
La tua storia sta mattina è stata come un faro nel buio, posso garantirtelo.
Non siamo nemmeno entrati nella narrazione che già mi hai catturata! La tua capacità di riassumere tutti questi dati in maniera così esaustiva è strabiliante. Io sono una di quelle persone che appena legge più di due date di seguito storce il naso (infatti la storia non è mai stata il mio forte); ma tu sei riuscita a tenermi incollata allo schermo solo con questa introduzione, immagino cosa possa essere il resto!
Non posso dire molto, sono solo al primo capitolo, ma per ora posso rivelarti questo: sono stra sicura che la storia non mi deluderà, non vedo l'ora di trovare un attimo di pausa dallo studio per poter leggere i prossimi capitoli.

A presto e ancora i miei complimenti per questa storia fantastica (l'avrò detto otto volte, ma sono così entusiasta di averti scoperta come autrice!).
Baci,

Joo

Recensore Master
10/05/14, ore 12:25

In questa introduzione hai riassunto 80 anni di storia. Sfido chiunque a fare altrettanto in così poco spazio per il periodo (che conosciamo tutti) 1918-1993. La cornice è grandiosa, approvo in pieno tutto quanto, con un occhio di riguardo alla parte economico-giuridica, e passo subito alla storia vera e propria.

Recensore Junior
25/03/14, ore 17:17

Un'introduzione dettagliata, ben strutturata, sembra che tu non voglia lasciare nulla al caso. Da chimico ti direi che le alternative al petrolio già esistono ma che non vengono usate, ma questa è un'altra storia, troppo lunga per una recensione.
Sai, mi ricorda una storia che ho scritto qualche millennio fa, quando ancora non ero in grado di usare le parole in un modo semi-quasi accettabile, una che volevo quasi riscrivere approfondendola eccetera, ma anche questa è un'altra storia.
La tua storia...beh, mi ha lasciato spiazzato per un attimo. Non conosco il latino, purtroppo ho fatto parecchie scelte sbagliate nella mia vita, per cui sono partito ad occhi chiusi. Ho letto l'introduzione sorpreso della tipologia di storia, già il fatto che sia sviluppata in capitoli - e che apparentemente, almeno dall'introduzione, questi siano anche parecchi, non sembra una storia che finirà in qualche settimana - mi ha lasciato di stucco. Ero abituato ad una miss che mi pugnalava con poche battute e lasciava il segno profondo in un solo concentrato di parole ben messe. Ed ora questo: questa che sembra essere una storia che mi lascierà col fiato sospeso per un po'. La premessa è ottima!
Aspetto quindi il prossimo capitolo! 

Nuovo recensore
24/03/14, ore 13:49

E' un racconto davvero ottimo, il tema Distopia è stato usato alla perfezione, i miei complimenti.

Non so perché ma mi ricorda tanto ''Homefront'' un gioco per consoles uscito qualche anno fa, dove una unica potenza prendeva il controllo del mondo.

Però devo dire che accade un po' troppo in fretta, non so ma a me ha dato questa impressione. Il mio consiglio è che dovresti fermarti un po' di più sugli eventi, ma non dilungarti troppo, massimo aggiungere qualche dettaglio/dato in più.

Comunque, è scritta bene e ancora complimenti, non vedo l'ora di leggere il resto.