Recensioni per
Cross your heart
di SinisterKid
A mio avviso, il risultato più grande che un autore possa conseguire è quello di far sì che il lettore osservi gli avvenimenti – che li viva - dal punto di vista dei personaggi. Non è facile riuscirvi, ma non è nemmeno impossibile, e questa storia lo testimonia. Tutto – ogni gesto, ogni parola, ogni dettaglio - è ammantato dalla genuinità che soltanto i bambini posseggono e che, a parer mio, è estremamente difficile da riprodurre – riuscire a farlo in maniera così vivida e credibile, poi, è una vera e propria impresa. Hai pensato come un bambino, hai fatto tua la sua prospettiva e sei riuscita a regalarcela con una naturalezza invidiabile. A questo proposito, voglio sottolineare tutti i piccoli (e brillanti) espedienti che hai utilizzato: le domande retoriche (“Oh Dio, arriva qualcuno. Il nemico, forse?”; “Quante volte papà gli ha detto di non gettare oggetti contro gli sconosciuti?”; “E se gli avesse danneggiato un organo vitale? E se gli avesse provocato un danno irreparabile? E se questo grande uomo lo denunciasse alla polizia e lo facesse sbattere in un carcere minorile?”), la dimensione ludica in cui è calato l’intero racconto e che, nelle prime battute, è sapientemente mascherata (perché quello che ai nostri occhi è solo un gioco per un bambino è un’avventura, una battaglia vera a tutti gli effetti), le considerazioni fatte tra sé e sé (“No, no, no e poi no. Capitan America non vorrebbe mai incontrare e stringere la mano ad un ex galeotto, Phil lo sa bene - o per lo meno, crede di saperlo”), un po’per autentica convinzione e un po’rincuorarsi. |