Recensioni per
Cross my heart and hope to die.
di ethelsgonnabeokay

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/09/19, ore 19:36

Buona sera bellezza cara e ciao di nuovo!! Wowo, ho rivissuto anch'io come Dean tutti quei omenti alquanto pesanti e duri da quando la Prima Lama e il Marchio è diventato tutt'uno con lui e da quel momento per il giovane non è stato facile. E lo si è visto con questa storiella da te pubbicata oramai un pò di tempo fa. E il giovane fa e incomincia a fare mille pensieri su Sam, Bobby, il povero Kevin (non mi dispiaceva quel ragazzo, mi stava simpatico e mi è dispiaciuto quando morì) e sopratutto su Castiel. Castiel per Dean è il suo punto fermo, quello che riesce a calmarlo e a triarlo fuori da qualunque, o quasi, situazione.
E' stata intensa!

Nuovo recensore
26/03/14, ore 18:08

Allora, prima di tutto il momento della verità: le mie recensioni fanno schifo. Ok? Ok XD
Se ho deciso di lasciartene una è perché la tua storia mi è davvero piaciuta e mi dispiaceva vederla così sola soletta.
Hai fatto un lavoro stupendo. La fic è tetra, macabra. Ho adorato questo viaggio nell'inconscio di Dean. Il suo corpo steso a terra coi due assassini a incombere su di lui, che è a un tempo vittima e carnefice. La scena di autocannibalismo è una metafora spettacolare di quello che Dean ha fatto a se stesso, al suo corpo e alla sua anima. Queste parti mi hanno particolarmente colpita, soprattutto per il modo in cui sono scritte.
"Ed è allora che vede il mostro, che non è il corpo morto: oh no, quello era troppo giovane per essere colpevole, gli occhi erano troppo chiari, troppo sinceri. Quel Dean era innocente, non era né nero né rosso, era bianco. Era morto, e l'assassino aveva gli occhi spenti e un marchio sul braccio. Ce n'erano due di assassini, però: uno che fingeva di non aver fatto niente – ipocrita, ipocrita, ipocrita, continua a ripetere una voce nella sua testa – e l'altro che era chino sul corpo morto, e se ne cibava – della morte, dell'innocenza, del suo sangue. Di lui, del vero lui, di quello che aveva già sepolto, che pensava di aver sepolto, forse..."
"La vita gli passò davanti, corta e piena di rimpianto."
Ho solo degli appunti da fare. In alcuni punti, secondo me, la scrittura si fa troppo confusionaria e le immagini di difficile comprensione. E, se da un lato è qualcosa che apprezzo perché contribuisce al tono onorico di tutta la storia, dall'altro complica davvero troppo la lettura.
Un'altra cosa che non mi convince è quella citazione finale. Non fraintendermi, io venero Lilo e Stitch, è tipo uno dei miei film preferiti, ma stride davvero troppo con quello che è il tono della tua storia.
Solo un'altra cosina e poi, ti giuro, scomparirò per sempre. "Vide suo padre gridare e gridare, lo vide insegnarli a sparare e a uccidere..."
Da come prosegue la frase, direi che quell'insegnare si riferisce soltanto a Dean e quindi dovrebbe essere insegnarGLI. Ad ogni modo, anche se non fosse riferito esclusivamente a Dean ma a entrambi i fratelli, dovrebbe essere insegnar loro.
Che altro dire? Ti ringrazio per la piacevole lettura, mi auguro di ripetere l'esperienza quanto prima. Un bacio, Carolina <3