Voglio recensire. Ma non so che dire . Solo che hai ragione. Fottutamente ragione. Un capolavoro, con la C maiuscola. Avevo come l'impressione di dover donare il battito del mio cuore a Maeve per farla vivere attraverso le parole di Ita . Non so se ho reso l'idea. Hai capito ? Ti prego dimmi che hai capito . Volevo essere ogni maledetto personaggio di questa storia, perfino le due amiche insignificanti (non ti offendi, vero ?) a tal punto da non ricordarmi nemmeno i nomi. Volevo vivere in questa storia. Vivere per Maeve, al posto di Maeve, con Maeve . Volevo così dannatamente sapere cosa frullava nella testa di Maeve da spingerla a suicidarsi e a rinunciare per sempre a Ita. Perchè aspettare la morte ? Perchè non cercare la propria vita nello sguardo di un altro ? Perchè ? Ci ho pensato, giuro. E l'unica cosa che mi viene da pensare è che in realtà non ci ha rinunciato . No. Non succederà mai questo .Ha solo prolungato la vita di entrambe. Sono più forti. Maeve vive nella vita di Ita. Costantemente presente. E come hai detto tu :Maeve sarà sempre la sua donna. Ah. Scusa per i pensieri sconnessi tra di loro, ma è tardi e non connetto troppo bene. Spero solo di non averti creato disagio o peggio, disturbo. Mi ritroverai presto, Baci, Flojackson.

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“Noi andavamo bene. [...] E siamo state una cosa bella, bellissima. E strana, stranissima. E anche complicata, complicatissima. Bella. Una cosa bella.”

È il punto che mi è piaciuto di più. Tutto quel discorso mi è piaciuto un sacco.

Questa OS mi fa paura, perché io sono athazagorafobica, anche se Ita non la dimenticherà mai Maeve. Però smette di andare a trovarla tutti i pomeriggi, e può smettere di amarla per amare Doran.

La lettera di Maeve/Enea mi ha stupito. Pensavo che la fic sarebbe finita lì, con l'ultima visita di Ita, invece c'era una parte in più.

Non trovo molto da dire, in questo momento, non perchè non mi sia piaciuta, il contrario. Ma parla della morte, e la morte è bianca e si va nel silenzio, per cui c'è silenzio anche nei miei pensieri. Mentre leggevo, mi è sembrato di essere Maeve, di essere morta, di vedere la vita andare avanti e di stare dietro a un vetro, sottilissimo ma indistruttibile, e non poter dire o fare nulla. È stato... serenizzante (esiste questa parola?). Mi ha messo pace. La OS mette pace. O almeno l'ha messa a me, non so che effetti possa avere sul resto degli idioti che occupano questo mondo e consumano il mio ossigeno.

Vedi quanti spazi vuoti sto lasciando? Leggi solo quelli, parlano meglio di tante parole. Esiste quel tipo di bellezza, che tu guardi e ti annienti. Sparisci. Non hai parole, ma non hai proprio alcun suono. C'è una parola meravigliosa, come i pensieri che hai nella testa che ti fanno scrivere queste cose. Destabilizzante.

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