Recensioni per
Letters, Redux
di earlgreytea68

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/08/14, ore 15:53

WOW! Anche se, apparentemente, sembra essere migliorato un po’, in realtà credo che, dentro, Sherlock sia completamente distrutto. E’ strano, ma alcune persone sono forti per mesi, sembra che siano riuscite ad andare avanti, nonostante tutto e, poi, tempo dopo, anche anni, improvvisamente crollano. Semplicemente cadono in pezzi, come se un dolore senza nome, dentro, avesse finalmente finito di divorarli. Credo che sia quello che è successo a Sherlock. Per settimane è andato avanti, l’obiettivo ben saldo in testa, poi, a un certo punto, il peso della situazione gli è crollato addosso, forse per l’Afghanistan, forse no, ma sta di fatto che ha scritto quelle lettere, che ha iniziato a perdersi in meandri più profondi di quelli che visitava quando era annebbiato dalla cocaina. Ma spero che, un giorno, possa risalire. Sono sicura che il suo John sarà lì ad aspettarlo.
Viviana

Recensore Master
03/04/14, ore 15:51

Voglio la prossimaaaaaaaaaaaaaaa! Voglio, voglio, voglio! (Sono come i bambini... Sigh) questo capitolo è splendidissimo (e lo sai perché ti lascio commenti in ogni dove u.u) amo le lettere di Sherlock e amo come earlgrey riesca a far emergere in questa maniera splendida e totalmente IC i sentimenti di Sherlock, come diavolo faccia non ho la benché minima idea. So solo che questa storia è splendida (come tutto ciò che scrive, in effetti...) e che voglio il prossimo capitolo perché è arrivato John (JOHN!) a riprendersi Sherlock. CIOE'. JOHN! LI'! ARGH.

Recensore Junior
02/04/14, ore 20:07

Argh! Cavolo, questa è decisamente troppo corta e troppo straziante e mette troppa curiosità... per la fine, ovviamente.
Mi piacciono molto di più questi capitoli dal PoV di Sherlock, queste leggere sono magnifiche, così piene di emozioni, palpitano e scuotono e si avvertono anche dallo schermo di un pc. E' tutto scritto così dannatamente bene.
Questo passaggio in particolare mi ha devastato: "non lo facevo perché non mi rendevo conto che non eri lì, lo facevo perché, per me, tu eri sempre lì, eri ovunque, ti portavo con me, un punto fermo come il cuore nel mio petto." E dopo, continua dicendo che tutto il resto del tempo non era importante, che era una macchina fintanto che John non era lì con lui.
Oddio. Tutto ciò è così maledettamente triste e bello e profondo e vero... una volta letto, ho pensato subito che non poteva essere nient'altro che così.
Sherlock credeva davvero di stare per morire, prima di mandargli quelle lettere, eppure è sopravvissuto, anche se non realmente, anche se dalle sue parole, dal suo essere così perso e solo, dal suo voler essere lontano da tutto, si comprende quanto in realtà stia morendo dentro. E ne è convinto anche lui.
L'ultima scena l'ho apprezzata tantissimo, il fatto di vederlo, non solo attraverso le lettere, e così l'improvviso arrivo di John (così in fretta, cavolo, come ha fatto?), e Sherlock così sorpreso e disilluso allo stesso tempo è una vera e propria stilettata dritta al cuore.
E 10 giorni non passeranno mai abbastanza in fretta, perché ho bisogno di sapere come va avanti.
Complimentissimi all'autrice per l'idea fantastica e per il modo stupendo in cui l'ha scritta, e un grazie enorme a te.

 

Recensore Veterano
02/04/14, ore 18:05

JOHN!!!! JOHN!!!! Io amo John!!! Fino alla Siberia, in autonomo. Favoloso!!!