Recensioni per
Storie di bestie e cani
di screaming_underneath

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/10/14, ore 14:18

GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL «SUMMER CONTEST PER STORIE EDITE»
«STORIE DI BESTIE E DI CANI» DI LAVISVAMPITA (SCREAMING_UNDERNEATH)
VINCITRICE DEL PREMIO «SPECIAL GUEST» PER LE STORIE EXTRA

Le orecchie ritte e il naso che scatta nell'aria marzolina, coi muscoli tesi, pronta a correre via al primo rumore sospetto. Tutto è sospetto: il brusio umano che proviene dal grande stabile di fronte a te, le mastodontiche ombre dei camion e delle auto in sosta ai lati del marciapiede; il rumore ruggente, spaventoso, che proviene da Là, dove il mondo è solo puro terrore e null'altro.

- Sviluppo della trama e dei personaggi
Dolorosa e tremendamente reale. Questo il primo pensiero che ha attraversato la mia mente arrivata a fine lettura. Reale non solo perché questa è stata una cosa realmente successa alla quale si è potuto assistere impotenti, bensì anche per il fatto che, purtroppo, nella vita ci sono davvero troppe bestie travestite da uomo, bestie che godono nel veder soffrire coloro che reputano più debole e che meriterebbero una condanna esemplare che, a volte, non arriva mai. Gente simile resta spesso impunita e troppe vite, per un motivo e per un altro, son state distrutte in modi assurdi. Ma andiamo con ordine e facciamo un passo indietro.
Ci si trova dinanzi alla crudeltà umana nella più pura delle sue forme, nell'orrore che essa può scaturire e che fa quasi chiedere chi sia davvero la bestia là, in mezzo alla strada, se si mette a confronto ciò che accade in quel determinato momento e perché tutti sembrano essere così indifferenti al palese dolore che li circonda. Un storia che, nel rifletterci, ti riempie di rabbia cieca, una rabbia che viene palesata anche nel cane protagonista, quella madre che sa di essere sull'orlo della fine ma che prova comunque a portare qualcosa ai propri cuccioli.
Decisamente particolare la scelta di raccontare attraverso gli occhi di un animale, mettendo in risalto come loro agiscano semplicemente per istinto e non per pura malvagità come spesso capita di fare agli esseri umani, i quali si reputano così intelligenti e superiori dal non prestare attenzione al mondo che li circonda e non guardano mai oltre il loro naso. Quegli stessi uomini che, scocciatisi del giocattolo nuovo, pensano che sia giusto abbandonare un amico con cui magari hanno passato anni e che hanno anche il coraggio di lasciare in strada, come se fosse semplice spazzatura da buttare via e lasciarsi del tutto alle spalle.
Ecco perché ho avuto un po' di difficoltà nel leggere questa storia tutta insieme, cercando di non farmi investire a mia volta da quella rabbia che pervade l'animo di chi un briciolo di cuore ce l'ha ancora e non vuole che capitino cose simili; emozioni e sentimenti sono così palpabili da lasciare senza fiato, diramandosi a poco a poco nel corso del racconto fino ad insinuarsi nell'animo, provocando contrasti tra la voglia di saperne di più e quella di porre fine a tutto per non soffrire come quel povero animale. E forse, nel continuare a leggere, si comincia a pensare che forse fermarsi sarebbe stato meglio davvero.
Si fa strada in tutto ciò l'avvicinarsi di un ragazzo che promette cibo, poi praticamente un branco, ragazzini idioti che se la predono con un essere debole solo per apparire più forti, quando invece i deboli sono proprio loro e non si può far altro che pensare, durante il testo, di volersi trovare lì e prenderli a calci tutti per far sì che lascino in pace quella povera cagna. Intervento che fortunatamente arriva e disperde quelle bestie, lasciando solo una breve sensazione di sollievo fino alla conclusione della storia.
C'è quel lieve barlume di fiducia che ritorna negli occhi di quella cagna e anche in quelli del lettore nello scoprire che, dopotutto, un po' di amore è rimasto davvero in qualcuno, ma non si può purtroppo fare a meno di pensare che altrove, da qualche parte, qualche altra povera creatura vorrebbe poter avere avuto quello stesso aiuto.

- Sintassi, stile & grammatica
Stile chiaro e lineare che ho particolarmente amato. Per certi versi mi ha ricordato il mio e quello del mio grande maestro e mentore King, dato dal fatto che avesse una certa fluidità e descrizioni minuziose senza appesantire, con le pause giuste al punto giusto e informazioni che si diramano a poco a poco durante il corso della storia, senza pesare tutte insieme in paragrafi troppo vicini e non creando così inutili inforigurgiti che finirebbero per annoiare e non sarebbero adatti ad un tipo di storia come questa.
Ci sono pochi errori, per lo più semplici distrazioni, quindi ho poco da appuntarti qui di seguito:

Volti la testa, ed eccolo là, → “Volti la testa ed eccolo là,”
Invece passi a dritto, voltando di nuovo → “Invece passi dritto e volti di nuovo”
così insegnerai se ne avrai l'occasione a quei sette esserini → “così insegnerai, se ne avrai l'occasione, a quei sette esserini”
ok → “okay”
l'autobus ripartito. → “l'autobus è ripartito.”

- Parere personale
Terribile e straziante, una dolorosa realtà a cui si fa fronte giorno dopo giorno e contro cui non si può far nulla, seppur si cerca di rimediare almeno nel proprio piccolo. Mi è capitato molte volte di aiutare per quanto concessomi queste povere creature abbandonate a se stesse, vederle sofferenti anche quando sono solo dei cuccioli che non hanno mai fatto niente e il cui unico sbaglio è stato nascere in un mondo che non sarà mai pronto per loro, ed è forse stato anche questo ha provocarmi una sorta di empatia che si è poi accartocciata su se stessa verso la fine del racconto, ancor più nel leggere in seguito che tutto ciò è accaduto in un autogrill proprio nella regione in cui abito. Ma non possiamo salvarli tutti, purtroppo.
Ho avuto il magone per tutto il tempo, non lo nego, poiché questo è un argomento a me molto caro e spesso mi sono chiesta perché, almeno in un piccolo sprazzo di umanità, non si prendessero quei poveri corpi esanimi e si togliessero dalla strada, invece di lasciare che altre auto ci passassero sopra senza ritegno, calpestando quella che un tempo era stata una vita.
Dire che l'ho amata nonostante la sua drammaticità sarebbe a dir poco riduttivo.

Recensore Master
18/04/14, ore 14:22

VALUTAZIONE DEL CONTEST: "RANDAGI CONTEST"





SECONDA CLASSIFICATA





Grammatica e Sintassi: 13/15

 

Con la grammatica non ci sono grossissimi problemi, gli unici che ho trovato sono di semplice distrazione. Anche se ho un paio di appunti riguardo alla punteggiatura, non che la tua mi sembri scorretta, semplicemente ritengo che alcune frasi si possano migliorare leggermente.

Altra piccola cosa che volevo farti notare (che non ho considerato errore) è mettere la d dopo e oppure a, quando la parola dopo non inizia con la stessa vocale.

Ok, detto così non si capisce, ti faccio un esempio: “e non riesci ad impedire alle tue orecchie di alzarsi un pochino, interessate.” Sarebbe più corretto scrivere a impedire. Non che sia un rimprovero, è un errore che hai commesso pochissime volte, ma mi sembrava giusto fartelo notare.

 

Stile e Lessico: 9/10

 

Il tuo stile non mi dispiace affatto: è molto pulito e descrittivo, in alcuni passaggi forse ci si perde leggermente nei dettagli, ma non è di certo un male; mi ricorda abbastanza uno dei miei idoli, Stephen King: anche lui va a perdersi in certe sensazioni (e il pezzo tra parentesi in cui la randagia ricorda casa, me l’ha molto ricordato, soprattutto per il fatto della maiuscola mancata a inizio frase e per la mancanza di punteggiatura! ^^).

Mi è molto piaciuto anche per questo, perché ti soffermi molto sulle sensazioni provate dall’animale e suoi ragionamenti che la portano a prendere le sue decisioni.

L’unica pecca, forse, sono le frasi alle volte troppe lunghe che diventano difficili da seguire. Aggiungendo della punteggiatura all’interno e spezzandole in alcuni punti miglioreresti ancora di più la loro fluidità.

In ogni caso va abbastanza bene, forse dovresti solo trovare altri mezzi per congiungere le frasi invece della solita e, ripetuta fin troppe volte all’interno dello stesso periodo.

A parte e questo, sullo stile e sul lessico che hai usato non ho altro da dirti: la scelta della seconda persona mi è piaciuta molto; da un bellissimo senso di vicinanza e di lontananza allo stesso tempo e questo mi è piaciuto molto, molto, brava! ^^

Anche il lessico utilizzato è stato azzeccato: molto ricercato e particolare, ma di certo adatto a descrivere una situazione così triste.

Ottimo lavoro.

 

Caratterizzazione del Randagio: 15/15

 

Come con altre, mi sono molto immedesimata in questa randagia, madre da poco che cerca in tutti i modi di trovare qualcosa da mangiare, per sopravvivere, ma soprattutto per far sopravvivere i suoi cuccioli.

E qui potrei descriverti per ore lo splendido lavoro che hai fatto sulla lotta interiore di questa cagnolina: allontanarsi o restare? Accettare o meno il prosciutto? Scodinzolare o meno?

Tutte queste sensazioni, soprattutto il ricordo di quando la vita era migliore e il cibo era veramente buono è stata qualcosa di dolcissimo e triste assieme: è come vedere due facce della stessa moneta, non so se mi spiego bene, buono e cattivo, passato e presente. È difficile da descrivertelo, ma è comunque meraviglioso.

In contrasto con questo senso materno arriva quello di diffidenza nei confronti dell’uomo: quell’essere che si crede superiore a tutto e tutti e che, alla fine, è più bestia delle bestie. Lui che non prova rimorsi nell’infrangere una promessa o a infierire su chi è più debole.

Tutti questi sentimenti: il desiderio di vivere per i propri cuccioli, i ricordi che si affollano così disordinati nella testa come gli odori di Cose Buone che s’intrecciano nell’aria, la diffidenza, l’umiliazione provata e, infine, quella punta di amore, puro e genuino, mi sono arrivati forti e chiari.

Ho compreso le motivazioni dell’astio provato dalla cagna nei confronti del genere umano e la capisco (il pezzo della coda ballerina che resta rigida per non dare confidenza è stato veramente stupendo!).

E poi ancora l’umiliazione subita da quei deficienti (e scusami il termine) di ragazzi che si credono tanto forti a prendersela con un povero animale indifeso (cose che ho visto anche io, purtroppo).

Sì, tutto forte e chiaro, tutto denso di emozioni.

Per non parlare della fine, che non si può definire felice, ma, almeno, meno crudele delle altre.

Bravissima, un gran bel lavoro.

 

Descrizione del Randagio: 4/5

 

Mi hai dato svariati indizi sulla randagia che hai creato: magra, debole, tutta ossa e pelle, coda lunga e rigida, orecchie dritte.

Hai accennato che i randagi sono quasi tutti meticci, quindi m’immagino anche lei così. Sarebbe stata carina anche una descrizione del pelo, che fosse lungo o corto e magari dei suoi sette cuccioli nascosti nella tana; ma hai fatto comunque un bellissimo lavoro, brava! ^^

(La descrizione dei cuccioli era più che altro un mio egoismo visto che li adoro tantissimo! *Q*).

 

Ambientazione: 5/5

 

Mi aspettavo la descrizione di una città, visto che è lì che si trovano moltissimi randagi e invece non avevo proprio pensato all’autostrada e all’area di sosta.

Ottima trovata, sul serio, stupenda.

Questo posto che brulica di essere umani e dei loro grandi mezzi a motore è stata ben descritta, tanto che me la sono immaginata reale e tangibile di fronte ai miei occhi mentre leggevo. Inoltre, il clima di desolazione e disperazione era ottimo, l’atmosfera perfetta; il dettaglio della siepe bruciata dalla smog è stato un colpo di genio che ha reso tutto più reale.

Complimenti.

Sei andata fuori dagli schemi e questo mi è proprio piaciuto, brava.

 

Rispetto del Tema: 10/10

 

La consegna era di narrarmi la vita di un randagio e tu l’hai fatto egregiamente.

Mi hai raccontato la vita di una cagnolina che prima viveva in una bella (ipotizzo) casa, con un cucciolo d’uomo e padroni che amava e in cui credeva. Poi, come spesso succede, una volta gravida, l’amore (sempre che ce ne sia stato) sparisce e lei viene abbandonata a se stessa sul ciglio di una strada, come tanti, troppi altri cani. Probabilmente la speranza è che non torni mai più, oppure che un auto la investa e ponga fine alla sua vita, cosa che purtroppo accade spesso (come tu stesso hai detto).

Ma lei non vuole morire, perché quei sette esserini appena nati contato su di lei e sulle sue deboli cure e lei potrà offrirgli solo una vita da randagi, ma sempre di vita si tratta.

Mi è piaciuta molto la tua scelta, anche se mi fa accapponare la pelle il sapere che, in parte, è una storia vera, è terribile! >.<

In ogni caso, punteggio pieno e ampiamente meritato.

 

Originalità: 10/10

 

Anche qui il punteggio è un bel 10 su 10.

Brava.

L’originalità non mancava (anche se continuo a sentirmi un po’ male nel sapere che, sfortunatamente, si tratta di una storia vera); le descrizioni sono ben fatte e la parte romanzata, che credo che sia quella iniziale, è ben strutturata.

Il commento sembrerà un po’ parco, ma in realtà ho poco da dire visto che mi sono dilungata fin troppo nei punti precedenti.

Resta il fatto che ho trovato il tutto molto originale e decisamente ben descritto, anzi, meravigliosamente descritto.

Ancora una volta brava!

 

Gradimento Personale: 5/5

 

Beh, non potevo non darti punteggio pieno anche qui.

Il lavoro che mi hai presentato è bellissimo e mi presenta una crudele verità che troppo spesso è taciuta.

Ho provato tanta pena per quella cagnolina maltratta e derisa solo perché, a differenza di altri, non ha una casa e non può difendersi. Forse è proprio per questo e, sapendo successivamente che è una storia vera, ho trovato sollievo nel sapere che qualcuno ha preso le sue difese e l’ha protetta e nutrita, per quanto potuto.

Con ogni probabilità quella randagia non avrà fatto ancora molta strada, anche se spero con tutti il cuore di sì.

Ahn, ultimo commento, la citazione iniziale… magnificamente vera. Approvo alla grande!

*ManuFury alza il pollice di “Mi Piace!”*

 

Titolo: 3/3

 

Dopo quello che mi hai scritto nelle note, non posso non trovarmi d’accordo con il titolo.

All’inizio non lo capivo, ma alla fine il significato ne è venuto fuori con tutta la sua crudeltà.

Oltre al fatto che rispecchia molto il contesto, il titolo è molto bello e attira senza dubbio i possibili lettori quindi… brava, punteggio pieno.

 

Punti Bonus: 2/2

 

Beh, come praticamente tutte voi ragazze in gara, mi avete presentato delle storie originali, anzi, originalissime, quindi i due punti Bonus sono dovuti senza ombra di dubbio.

 

 

 
Totale: 76/80

Nuovo recensore
17/04/14, ore 16:24

Eccomi ^^

Devo dire che mi è piaciuta davvero tanto! Mi è piaciuto il fatto che sia scritta in modo cinico, ma così pieno di sentimenti. Cioè, si sente tantissimo il disprezzo, comunque mi è piaciuta tanto!
Ancora auguri!

Recensore Master
11/04/14, ore 18:20

Ciao, cara Vė. Ti fa pensare, questa storia, e ti fa accapponare la pelle, perché č vero, spesso gli esseri umani sono delle bestie nel senso peggiore del termine. Il fatto che una cosa simile sia davvero successa mi fa ancora pių schifo. Semplicemente mi piacerebbe tanto che queste persone che persone non sono imparassero che loro sono gli unici ad essere degni di vivere in pace. Anzi, le "persone" che si comportano cosė non sono assolutamente degni di niente. Mi hai fatto ricordare un'altra cosa accaduta veramente; nel mio caso il malcapitato č stato, fortunatamente, salvato. Ma credimi, Vė, hai fatto tanto. Per quella cagnolina che ti ha scodinzolato un ringraziamento, tu hai fatto davvero tanto.
Dirti che sei tanto brava mi sembra superfluo, ma te lo dico lo stesso. Sei brava perché scrivi quando lo senti, e questa č la cosa pių importante e pių bella.
Brava Vė, tanto.
Un bacione
Tua MogliA Ania :3