Un tema ordinario, i segni sul volto di una verità scomoda che non si può più negare o nascondere, trattato in modo straordinario, grazie ad uno stile chiaro, semplice ed evocativo, e all'intervento di un secondo personaggio, il marito, che permette di capire meglio quella nostalgia nel ricordare tutti quei bei momenti provata dalla protagonista. Mi ha anche colpito il finale, così crudo nel suo essere reale e quotidiano. Complimenti, davvero molti complimenti. ;-) :-)

Accettare che il tempo passa non è una cosa facile da comprendere appieno, si sa che questo avviene, ma è come se stendessimo un velo tra il suo passare e appunto la consapevolezza che questo avviene.
Le considerazioni di Sarah sono molte, tutte vere, e alla fine non credo che le accetti, almeno non con questo finale.
Ho letto le tue note, e ho visto che lo hai scritto anche tu. Non è una considerazione facile da concludere, questa in cui ti sei cimentata, anzi forse è una di quelle cose talmente grandi, che nemmeno allungato le mani si può toccare.
Credo che se la riprende tra un pò di tempo, saprai come finirla, ho questa sensazione.

Ora come ora quel che sento trasmesso è che Sarah non accetta il tempo che vola, ma proprio per i segni del suo passare sul proprio viso, si sente male ed è una cosa che non accetta.

Spero di essere stata esauriente e averti fatto capire ciò che intendevo.

Dream

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Ciao Sarren!
Perdona se ci ho messo una vita a lasciarti una recensione, ma ho avuto modo solo ora di dedicarmi alla tua creazione! 
Come sai ne aspetto sempre di nuove. ^^

Allora! L'argomento trattato è abbastanza comune, ma tu l'hai espresso a modo tuo, e per questo risulta un bel lavoretto introspettivo.
A me è piaciuto. È semplice, comunicativo, intenso; forse un po' angosciante, però è normale data la reazione della protagonista.
A quanto pare non sembra facile per lei affrontare la vecchiaia. La sua condizione mi ha rattristato... oltretutto non si sente più amata, il che è anche peggio.
Bello , comunque! Certo, in effetti la sveltezza della fine lascia un po' a desiderare, però puoi sempre sistemarla in seguito, giusto?
Io ho apprezzato, Sarren. Anche il testo è buono, scorrevole, privo di gravi errori. C'è solo un  errore di battitura qui:
"Sarah guardò un’ultima volta la donna riflessa allo specchia" - penso sia specchio.

Insomma, bene così! Bravo! Spero riceverai altri pareri spassionati! Un saluto e alla prossima!

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