Stupendo anche questo capitolo (sempre che di capitolo si possa parlare).
Ho amato tutta la parte iniziale, la confusione di Sherlock, la sua ceca rabbia che lo fa prima urlare contro John di andar via e poi uscire lui stesso perché non può sopportare la sola presenza di John. Lo ha amato così tanto, lo ama così tanto e in un modo tanto disperato da non riuscire più ad accettarlo nella stessa stanza. E così fugge, nel buio e nella bufera senza essere vestito appropriatamente, in un gesto terribile e completamente privo di ogni istinto di sopravvivenza. E' struggente questa immagine, di Sherlock che preferisce la tormenta, morire, piuttosto che stare ancora con John. John, che ho trovato molto tenero nella sua sicurezza di rivedere l'amico tornare in casa e poi darsi dello stupido quando arriva la consapevolezza che il detective non tornerà in casa. Bellissima la scena del salvataggio, con John che gli urla contro, e tutta la successiva sequenza a letto, il loro riscaldarsi, il bacio, i baci di Sherlock che cerca riparo in John, il ti amo del dottore...
Ero già con il sorriso sul volto... ma le cose non sono così facili quanto appaiono.
Tutta la seconda parte della fic è dura e vera e diretta, e non avevo realizzato quanto questo Sherlock (ma Sherlock in generale) abbia sofferto ogni giorno della sua vita amando John e sapendo di non essere ricambiato, anzi di più, vedendosi respinto in modo così affilato. Ho provato un mare di comprensione per questo John che si ritrova impotente, che non sa come farsi perdonare, che non sa come farsi credere, far credere a Sherlock sul suo amore, e ho amato questo Sherlock così solo, devastato, completamente perso nel terrore di lasciarsi andare, di provare speranza, di credere nell'amore di John, perché ha già sofferto troppo e non potrebbe reggere di più, e sa che si frantumerebbe quando l'illusione dell'amore di John smetterebbe di esistere.
C'è molta poesia in molte di queste frasi, descrizioni, nel modo in cui Sherlock parla e scrive del suo amore, nel modo in cui John cerca di farsi capire, nella sua lettera... ho amato la metafora che fa John sul fatto di non sentire il suo cuore fin quando non è morto per pochi secondi, cosa che paragona al suo amore per Sherlock. L'ho trovata un'immagine bellissima.
Questo Sherlock è davvero straziante nel suo essersi abbandonato al gelo, nel suo voler morire, nel suo non avere più alcuna speranza per il futuro, per il suo cuore distrutto.
John è uno stupido che non ha mai capito nulla, di Sherlock, dei suoi stessi sentimenti, e ora forse sarà molto difficile convincere Sherlock, ma spero proprio che trovi il modo.
E' davvero troppo terribile perché non finisca in un modo diverso da John e Sherlock mano nella mano a Regent's Park.
Grandissimi complimenti alla scrittrice, brava alla traduttrice, la storia in italiano suona bene ed è scorrevole (a parte un paio di errorini che ho intravisto :P), grazie per averla tradotta. Alla prossima :) |