Recensioni per
Lei
di aturiel

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/12/14, ore 14:59
Cap. 1:

GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «UN BATTITO DI CIGLIA»
«LEI» DI ATURIEL

Forse sarò reputata come brutalmente sincera, ma preferisco mettere in chiaro le cose piuttosto che regalare giudizi campati per aria a chi si impegna a scrivere una determinata storia e la consegna poi ad un contest o, semplicemente, la pubblica per propria voglia o per desiderio di ricevere qualche parere che non sia un semplice «Bella, aggiorna».
Parlando di stile, il tuo purtroppo non mi piace e non mi colpisce come dovrebbe essere. Hai sì indubbie capacità linguistiche, ma lo stile trovo abbia bisogno di modifiche e rivisitazioni - comprendo che lo stile sia soggettivo e stia unicamente allo scrittore decidere il proprio, però da un certo punto di vista andava sicuramente controllato e ridimensionato nell'ottica giusta -, così da divenire più fluido e non spezzare in troppi punti il racconto per non appesantire la lettura stessa.
Ora, non so se il tuo sia stato un effetto voluto o meno, ma la continua presenza di punti fermi e di frasi andate a capo anche quando non ce ne sarebbe stato bisogno hanno per l'appunto reso la lettura ostica e pesante, cosa che per una storia così corta - e anche per quel che riguarda storia più lunghe -, non dovrebbe accadere. In alcuni momenti i punti fermi ci stavano, erano una cosa che poteva apparire giustificabile per portare la giusta attenzione su determinate parole e dare un impatto decisivo, ma in altri avrebbero anche potuto essere sostituiti con dei pratici punti e virgola o con delle semplici virgole, così da rendere la lettura decisamente più piacevole per quelle trecento parole scarse di cui essa era composta.
Ti riporto giusto qualche esempio sparso di ciò che volevo dire:

È lei in ogni gesto, in ogni luogo, in ogni posizione.
Anche seduta mollemente tra le lenzuola, con una sigaretta tra le labbra e lo sguardo rivolto verso il muro.
→ Qui di seguito sei andata a capo quando invece avresti potuto integrare la frase senza spezzare il periodo, facilitando in questo modo il pensiero stesso che stavi cercando di esprimere in quel momento: “È lei in ogni gesto, in ogni luogo, in ogni posizione; è lei anche seduta mollemente tra le lenzuola, con una sigaretta tra le labbra e lo sguardo rivolto verso il muro”
Ma forse non c’è bisogno delle mani. → Sei andata a capo, ancora una volta, cominciando la frase con un “ma” quando avresti potuto integrarla ancora una volta al periodo precedente
Occhi morbidi → Okay, non è esattamente un errore, ma solitamente questa espressione viene associata a qualcosa di inerente al campo militare, dove bisogna tenere lo sguardo fisso sull'oggetto da focalizzare e ampliare a poco a poco la percezione dello spazio che si ha intorno a sé, in modo da non concentrarsi unicamente su quello e riuscire in quel modo ad avere un campo visivo frontale e periferico, cosa utile in particolar modo ai cecchini. Gisto per pura formalità, la cambierei con qualcosa di più appropriato e che dia ad un lettore magari poco attento un quadro più preciso di ciò che si sta descrivendo
«Finito.» → Il punto andrebbe fuori dalle virgolette

Queste sono solo alcune delle cose che ho notato nel tuo scritto - dovrei difatti citarlo per intero, ma essendo una flash fiction sarebbe a dir poco infruttuoso -, ma leggendo passo dopo passo è comprensibile il perché non abbia prestato molta attenzione anche alle parole sottostanti. Come ti ho già consigliato, difatti, evitando di andare a capo quando si potrebbe evitare e unificare le frasi renderebbe sì la storia più corta di com'è stata presentata ora come ora, però essa diventerebbe in quel modo fluida e molto più godibile.
Passando al contenuto, di sicuro è stato particolare leggere questa storia su un protagonista asessuato. Solitamente si è abituati a leggere sapendo di che sesso sia, se esso sia uomo o donna e come interagirebbe dunque per quel che riguarda personaggi secondari - nel caso della tua storia, Anna -, ma così facendo ci si potrebbe trovare ad identicarsi in Andrea e a lasciare che sia il cervello stesso a decidere, durante la lettura, se questo/a Andrea - ottima scelta del nome, molto neutro e asessuato, se vogliam dire - sia per l'appunto un uomo o una donna.
Giusto a titolo informativo, per me Andrea era una donna e non ha trovato in Anna ciò che in realtà cercava. Cosa cercasse difficile da dirlo, ma non era quella la donna giusta.

Recensore Master
03/12/14, ore 21:40
Cap. 1:

Dodicesima classificata al contest "Quel brivido lungo la schiena" di holls91

Grammatica:10/10 
Non ho veramente niente da dire su questo campo. Grammatica impeccabile, non ho riscontrato alcun errore!

Stile:10/10
Mi piace molto il modo in cui hai descritto la scena. Il presente è un’arma a doppio taglio, ma tu ti sei difesa benissimo, utilizzandolo per conferire maggior immediatezza alla scena. Mi piace anche l’impostazione centrata che hai dato alla storia e il fatto che tu abbia spaziato così tanto le righe, perché conferisce un senso di delicatezza, oltre al fatto che quegli spazi bianchi sembrano scandire il tempo tra una pennellata e l’altra. Tra l’altro, la costruzione delle frasi e le scelte lessicali hanno contributo a rendere quella sensazione di leggerezza rappresentata dallo scorrere del pennello sulla tela; ogni parola, insomma, era una pennellata. Ottima scelta, dunque, davvero d’effetto.

Originalità:7/10
Purtroppo questa storia non brilla per originalità. Tra Anna e Andrea vige un semplice rapporto di lavoro, tant’è che lui può solo dipingerla e null’altro. L’originalità della tua storia, però, è racchiusa tutta in quella frase finale, che ci fa conoscere un lato inaspettato del “pittore tipo”, cioè lei. Un ideale che esiste solo nella sua testa, un ideale che cerca disperatamente in Anna, ma che, forse, non riuscirà a trovare (mai). Questa parte mi ha completamente spiazzata, capovolgendo in parte quella sensazione di “già visto”.

Brivido lungo la schiena:4,5/10 
Non proprio il brivido che mi aspettavo, ma ammetto di essere rimasta un po’ spiazzata dalla frase finale. Per tutta la lettura ho pensato che Anna, per Andrea, fosse più che una semplice musa o, in alternativa, che fosse la musa. E invece ho come avuto l’impressione che Andrea sia alla ricerca di una sorta di perfezione, una donna che esiste solo nella sua testa, che per un attimo si è identificata con Anna, che l’attimo dopo sembrava già imperfetta. È come se l’emotività della pittura lo portasse a pensare che Anna possa essere lei; e invece, con un’analisi più razionale, è come se si accorgesse che, anche stavolta, ha fatto un buco nell’acqua. Quindi, ecco, non era proprio il brivido che cercavo, ma di certo il finale ha mescolato completamente le carte di questa storia.

Caratterizzazione dei personaggi: 3/5 
Ti ho dato tre punti perché, purtroppo, né Andrea né Anna mi sembrano poi così caratterizzati. E allora, ti chiederai, da dove viene fuori quel punteggio? La risposta è presto detta: lei. Lei può essere tutti e nessuno, oggi è Anna e domani chissà; non è detto che assumerà mai una forma, eppure esiste. È presente in ogni riga della storia, anche se non ha forma tangibile, ed è il personaggio, se così si può dire, che mi è rimasto più impresso della tua storia. Non so se ho interpretato bene il suo ruolo, ma a me piace pensare che sia questo ideale di perfezione e ispirazione per Andrea.

Gradimento personale:3/5
Questa sorta di storia-poesia mi è piaciuta molto, ma, come per altre storie, il mio gradimento è sceso per via delle aspettative deluse. In ogni caso, ho apprezzato tantissimo la poesia che trasuda dal tuo testo, per non parlare dello stile e dell’impaginazione (una cosa alla quale non guardo mai, ma che qui meritava una nota di merito).  

Punteggio finale:37,5/50 

A presto! :)

Recensore Master
18/10/14, ore 22:01
Cap. 1:

Recensione premio
Mi rendo conto di essere in estremo ritardo, ma ultimamente la scuola sta assorbendo tutto il mio tempo... Però vabbè, finalmente sono di nuovo qui :P
Come le altre tue storie che ho letto, anche questa l'ho trovata piuttosto particolare.
Qui ti soffermi su dettagli quasi insignificanti, ma che danno un'atmosfera alla storia: se questi dettagli insignificanti non ci fossero, la storia stessa perderebbe spessore e diventerebbe piatta.
Invece tu sei riuscita a soffermarti, a particolareggiare l'introspezione con poche parole in piú che, teoricamente, potrebbero anche non significare nulla.
Forse non avrà senso quello che ho scritto, però tutto questo per ribadire che mi piace il tuo modo di scrivere!
Beh, di nuovo i miei complimenti, vado a cercare una storia per la fatidica quarta recensione (dopo due mesi)
Alla prossima ^_^

Recensore Junior
11/09/14, ore 00:53
Cap. 1:

Recensione per storia partecipante al contest "Il meglio di me", con tabella di valutazione.

-Correttezza grammaticale: 10/10 
-Lessico: 5/5 
-Stile: 5/5 
-Originalità: 8/10 
-Caratterizzazione dei personaggi: 1/5 
-Coinvolgimento: 5/5 
-Gradimento personale: 9/10
-Totale: 43/50

Non è facile per me recensire questa storia, soprattutto perché non so bene cosa dire. Davvero, questa poesia mi ha lasciata semplicemente senza parole, in parte in senso buono, in parte in senso negativo. È una buona poesia dotata di una grande profondità, certamente, anche molto coinvolgente, tuttavia è riuscita a toccarmi solo in parte. Ma passiamo all’analisi della tabella di valutazione.


1) Correttezza grammaticale: qui non mi dilungherò molto; il testo è semplicemente perfetto, del tutto privo di sviste o errori, ed è una chiara dimostrazione della cura che è stata dedicata a questa poesia.

2) Lessico: anche sulle scelte lessicali non ho molto da dire. Il linguaggio è semplice e si discosta abbastanza dalla retorica aulica tipica delle poesie, assumendo un’impronta molto particolare che sicuramente ho gradito molto e che ho voluto premiare.

3) Stile: lo stile è un altro punto forte di questa poesia che, per certi versi, è allo stesso tempo un racconto, considerando il suo carattere fortemente narrativo, oltre che descrittivo. Mi piace come la dimensione materiale della scena si fonda armonicamente con la dimensione emotiva e intellettuale di Andrea.

4) Originalità: questo è uno dei punti che non so bene come prendere, anche perché dipende molto dall’interpretazione che si vuole dare alla poesia. Di per sé, la situazione non è nulla di particolarmente originale: un/a pittore/pittrice che esegue un ritratto di una modella che posa per lui sotto contratto, ma verso la quale probabilmente prova un’attrazione che va oltre la sensibilità puramente artistica, per sfociare in qualcosa di più materiale e carnale. Fin qui è una storia già vista.
Poi però c’è quel verso finale che mi ha lasciata abbastanza perplessa. Perché in effetti credo di non aver ben capito chi o cosa sia quel “lei”: è qualcosa che si colloca in Anna, ma che lui non riesce ad identificare e trasporre su tela come vorrebbe? O è qualcosa che lui è riuscito a creare con la sua arte, ma che non riesce a ritrovare in Anna? Cioè, è un qualcosa legato alla dimensione artistica o a quella reale e romantica?
Io preferisco pensare che sia la prima e per questo la voce originalità ha ottenuto otto punti più che meritati.

5) Caratterizzazione dei personaggi: non prendere male il punteggio molto basso qui; dal mio punto di vista non è assolutamente una pecca. È chiaro che l’obiettivo finale della storia non fosse quello di dipingere e sviluppare la personalità dei suoi personaggi, ma proprio quell’ultima frase che tanto mi ha intrippato il cervello. Perciò ti consiglierei di ignorare addirittura questa voce che, a conti fatti, non ha avuto alcun peso sul giudizio complessivo e sul gradimento personale.

6) Coinvolgimento: personalmente, ho trovato questa storia molto interessante e, di conseguenza, coinvolgente. Non solo l’ho letta e riletta, ho dovuto addirittura soffermarmi un po’ a rifletterci sopra per tentare di decifrare quell’enigma finale. Dunque, direi che era più che coinvolgente, quasi avvolgente!

7) Gradimento personale: come ho già detto, sebbene questa poesia mi abbia confuso abbastanza le idee, mi è piaciuta proprio per questo. Raramente mi capita di voler o addirittura dover rileggere una storia. Posso capire perché a te piaccia tanto e perché tu abbia scelto di candidarla a questo contest, e ti ringrazio per averlo fatto! I miei più vivi complimenti e alla prossima,

Lilith

STORIA CLASSIFICATA NONA

Recensore Veterano
13/08/14, ore 09:47
Cap. 1:

Recensione premio

Ooh. Mi è piaciuta tantissimo questa storia, perciò ho deciso di lasciare qui una recensione premio. Non so dirti esattamente quale parte mi abbia coinvolto o emozionato di più, l'ho trovata tutta - oltre che scritta meravigliosamente - pervasa di un senso di dolcezza, purezza e malinconia ch hanno creato davanti ai miei occhi un ambiente davvero affascinante. L'idea del pittore innamorato della modella che non può avere non è particolarmente originale in sé, ma nella tua storia c'è molto di più: c'è una sensualità molto forte pur senza risultare assolutamente volgare, c'è l'amore completamente ignorato di Andrea. 
Ho apprezzato molto anche il modo in cui l'hai scritta, andando a capo dopo ogni frase come si trattasse quasi di una poesia. Non so perchè, ma leggendola l'ho ambientata con la mente all'inizio del Novecento, forse me l'ha suggerito la ragazza con la sigaretta o forse i sentimenti dolci e trattenuti del poeta.
Ho trovato bellissimo, e molto intenso, anche il finale: quando Andrea riguarda il suo quadro, la tristezza lo prende perché, certamente, è Anna la donna raffigurata, ma allo stesso tempo, come hai scritto tu, non è lei, o meglio non è abbastanza lei, così è costretto a vivere sfiorando e ammirando un'illusione.
Una bella storia, molto poetica nella sua semplicità. Complimenti! :)

Amahy

Recensore Junior
06/08/14, ore 12:52
Cap. 1:

Ciao!
Ho scoperto che partecipiamo allo stesso contest ("Un battito di ciglia", sul forum di EFP) e allora mi sono detta: "Perchè no?". Così, ho letto la storia e, adesso, mi sembra doveroso lasciare le mie impressioni.
La storia trasuda una sorta di dolorosa sensualità sottile e malinconica, una tristezza di fondo che è dovuta all'insoddisfazione del desiderio (e mi ricorda il tema di molti poeti, il desiderio che non può essere appagato) e una tenerezza che presagisce la solitudine.
Da una parte, il pittore che cerca di rinchiudere nella tela l'anima di lei, di possederla tramite la propria arte, di fissarne non solo i lineamenti, ma ciò che lui realmente vede con gli occhi dell'amore e del desiderio inespresso. C'è il suo tormento, la sua ansia, la sua angoscia: è la pena d'amore, quella dell'eros che scuote le membra e che rimane confinata nel silenzio, rinchiusa in un dipinto.
Dall'altra parte c'è la donna che, probabilmente, conscia della propria bellezza e del proprio valore, non preda di sentimenti forti come il nostro pittore, incarna la donna fatale che riesce a colpire e poi distruggere, con la sua "crudeltà" - ovvero l'indifferenza - colui che la ama e la cerca. Ma non lo fa per cattiveria, lei passa, scopre poco di sè, dona solo un'occhiata fugace e poi va via, passa leggera oltre. Forse si accorge di ciò che lascia dietro, forse non le interessa, chissà.
Fatto sta che mi sono piaciuti entrambi, questi personaggi, oguno con il proprio mistero.
Bella introspettiva, uno stile coinvolgente e pulito e un ritmo calzante, mi hanno trasportata fino alla fine del racconto con fluidità e ogni parola ha tracciato una bellissimo ritratto della scena, delle anime, dei gesti.
Complimenti!

Recensore Junior
17/07/14, ore 09:44
Cap. 1:

Davvero magnifica in tutti i suoi punti di vista. Mi piace molto il contrasto tra la sciatta indifferenza di Anna e la malinconia di Andrea... Fa molto Orazio/ Lorenzo de Medici, dato che c'è il sottile concetto del 'Carpe diem' e del 'tempo fugge e inganna', 'del doman non v'è certezza' mi piace come questa tua idea si sia sviluppata. Il punto che più mi ha colpita?...sono indecisa tra quell'insensibile ciao detto di sfuggita e la parte nella quale il pittore non riesce a vedere gli occhi di lei...bella davvero. ciacciaaa *corvini,corvini,corvini,corvini!*
Bye :3
Xxthe recklessxX

Recensore Master
30/04/14, ore 13:13
Cap. 1:

Prima Classificata
 
Aturiel – Lei   49/50
 
Grammatica e Sintassi
 
Ho riletto la tua flash più volte, giusto per essere sicura di aver letto bene: non ci sono errori di sorta. Grammatica impeccabile, così come la sintassi. Direi che sei stata perfetta. 20/20
 
Forma e Stile
 
Ho apprezzato molto il modo con cui hai presentato questa storia. Ha qualcosa di poetico, di melanconico. Non hai usato comunque un vocabolario troppo elaborato e questo, a differenza di ciò che si può pensare, rende il tutto ancora più godibile perché è di facile comprensione e riesce nell’intento di immedesimarsi in Andrea. Anche la presentazione è piacevole e diversa dal solito. 10/10
 
Originalità e Utilizzo dello scatto
 
Il soggetto della trama non è propriamente uno dei più originali e forse, guardando lo scatto, poteva facilmente venire in mente una cosa del genere. Nonostante questo sei riuscita a proporlo con un gusto nuovo e certamente, a modo suo, originale. Andrea, che deve ritrarre Anna in quella posa così sensuale, che la brama, che la desidera, ma può sfiorarla soltanto con la punta delle dita, con quel pennello che la deve immortalare in tutta la sua venerea bellezza. E poi è costretto a vederla andare via dopo che il loro accordo è stato portato a compimento, e gli resta solo un pugno di cenere e sensazioni che forse sulla tela sono impossibili da rappresentare. Lo scatto, senza che quasi ci sia bisogno di specificarlo, è stato rappresentato al massimo delle sue possibilità. Brava. 9,5/10
 
Giudizio personale
 
Penso sia una delle storie che mi è piaciuta di più, forse in assoluto. Non so specificarti qual è stata la sfumatura che più mi ha colpito, forse quello struggimento che traspare dai pensieri di Andrea, che deve controllarsi e attenersi alle regole del gioco. O forse quell’aria un po’ da diva di altri tempi di Anna, che si lascia immortalare in tutta la sua sensuale bellezza e poi, placidamente, si allontana e scivola via da quelle dita bramose, lasciando ad Andrea solo un pezzo di lei, quello superficiale, quello che tutti possono vedere, ma che in pochi – o nessuno – possono afferrare. Ho apprezzato tutto di questa storia, dalla presentazione al contenuto e l’unico motivo per cui non ti metto il punteggio pieno è che avrei voluto fosse più lunga. 9.5/10