Ohgi è uno di quei personaggi che, in Code Geass, mi sono piaciuti fin dal primo istante proprio per il suo essere una persona normale in tutta la barca di follia che è quest'anime. Trovo che tu sia riuscita a descriverlo benissimo, in questa one-shot; i suoi dubbi lo rendono profondamente umano, e li hai resi davvero al meglio. La fenomenologia dell'Eppure mi sta intrippando dalla prima volta che ho letto questa tua fic, e credimi, ci ho pensato un sacco prima di commentarla; oramai non posso proprio più staccare l'eppure da Kaname e Viletta.
Questa breve riflessione mi è piaciuta davvero molto; è tra le mie storie preferite da tre anni, e lì resterà. Mi rammarico profondamente di non averla commentata allora, ma allo stesso tempo sono felice di poterlo fare adesso, con un po' più di consapevolezza. :)
(By the way, quel libro è finito dritto nella mia wishlist, l'hai poi letto? *_*)

Oddio, è stupenda! Temo di non essere in grado di recensirla come meriterebbe, ma questa breve oneshot è davvero una piccola perla. Un aggettivo che mi verrebbe da attribuirle è "sfuggente". Sfuggente come la parentesi vissuta da Ohgi con Viletta, o, meglio, Chigusa. Sfuggente come ciò che hanno condiviso, velocemente dissoltosi tra le sue mani. Sfuggente come i ricordi di lei. Sfuggente come il tuo stile che questa volta è quasi una carezza. Come un flusso di pensieri. Poco descrittiva e molto "fumogena", elusiva, secondo me è perfetta proprio nella sua vaghezza. Bellissima *w*