Seconda recensione premio del contest "Sfida alle 100 parole – V edizione"
Ciao, Bella!
Questa storia risale a qualche anno fa, ma la protagonista è Andromeda e io non ho potuto fare a meno di leggerla. Andromeda, per me, è uno dei personaggi più tragici dell'intera saga, vittima di un destino articolato in perdite, e scriverne e leggerne non satura mai la necessità di conoscere più dettagli della vita di questa donna, di capire come abbia fatto a rialzarsi ogni volta.
Il concetto su cui si articola la tua narrazione, ossia l'idea che lei sia spezzata e distrutta dal troppo amore nutrito nei confronti dei propri affetti, mi è familiare, perché a mia volta non ho mancato di associarlo a lei, identificandola come irrimediabilmente rotta. Posso quindi anticiparti quanto mi sia piaciuta l'analisi introspettiva portata avanti e quanto abbia trovato verosimile il pilastro che regge la caratterizzazione della protagonista.
Voglio però iniziare commentando lo stile! L'ho letteralmente adorato, hai utilizzato la seconda persona narrante, che è praticamente la mia preferita!, trovo sia il tipo di impostazione più adatto ai testi introspettivi che si propongono l'obiettivo di indagare l'animo del protagonista portando avanti anche una trama (o piccoli accenni di trama, come nel tuo caso, che attraverso l'introspezione ricostruisci parte della biografia di Andromeda). Il continuo susseguirsi dei tempi verbali al passato e al presente ha dato grande dinamicità al testo, rendendolo a tutti gli effetti un flusso di coscienza indiretto, una narrazione che alterna tra ciò che la protagonista prova e pensa e ciò che ha dovuto provare e pensare in passato; tutto intrecciato e concatenato in un rovo presente-passato che ingabbia anche il lettore e lo porta avanti e indietro nella vita di Andromeda – uno spettatore non pagante di un dolore troppo grande. Seppure questa storia sia stata scritta anni fa, trovo che lo stile avesse già un suo grado di maturità e fosse ben godibile quanto quello attuale, solo le scelte lessicali sono forse un po' meno incisive rispetto a quelle attuali (ma la mia è solo un'impressione!). Non amando le song-fic, confesso di non aver dato troppo peso alle strofe della canzone incasellate tra un paragrafo e l'altro (a riguardo, trovo che la storia stia in piedi anche senza il supporto del testo della canzone!), nonostante questo ho però notato la coerenza tra strofa e paragrafo: viaggiano di pari passo, costruendo una storia nella storia attraverso le parole della canzone, che in un certo senso scandiscono gli stati d'animo in evoluzione della protagonista, accompagnando lei e il lettore in questo viaggio introspettivo.
Arrivando alla trama, e quindi alla tua visione dei rapporti familiari tra le tre sorelle, devo dire che ho trovato l'insieme molto convincente! Ho amato l'intromissione di Ted nella vita di Andromeda, la maniera in cui descrivi il loro avvicinamente e l'amore che nasce, un amore così forte da convincere lei a sfidare tutto e tutti, persino le sorelle tanto amate. A riguardo, ho apprezzato che la storia si aprisse con Ted, ci fa capire che tutto quello che si legge è già accaduto, inoltre mi piace tanto quando un racconto inizia dal punto di rottura e poi ricostruisce la trama a ritroso!
Passando ai rapporti con Bellatrix e Narcissa, per quanto io li immagini in maniera un po' diversa, li ho trovati verosimili e credibili: Bellatrix con la sua crudele superbia e il suo egoismo, Narcissa con la sua insensibile alterigia e il suo disprezzo, entrambe accomunate dalla convinzione che Andromeda stia sbagliando tutto, che si sia sempre dimostrata troppo debole, che stia macchiando la reputazione dei Black. Ho trovato molto dolce che Andromeda abbia cercato invano l'approvazione delle sorelle lungo tutta l'adolescenza, cercando di instaurare con loro un rapporto alla pari, fatto di affetto, complicità e disinteresse. E mi si è stretto il cuore nel constatare quanto abbia fallito nel proprio intento, al punto da credersi spezzata dalla collera di Bella e dall'indifferenza di Cissy – quelle sorelle con cui non parlerà mai più, che forse neanche rivedrà se non sulle pagine dei giornali.
Un altro aspetto che ho apprezzato è stato il differenziare le reazioni di Narcissa e Bellatrix alla scelta di Andromeda. Non le hai rese identiche, nonostante entrambe rifiutino la sorella e le voltino le spalle: si percepisce che ragionino in maniera simile ma non uguale e che le loro personalità siano quasi agli antipodi, nonostante in apparenza condividano uguali mentalità e priorità.
Arrivata alla fine, avrei voluto leggere qualche altro dettaglio! Mi sarebbe piaciuto tornare a Ted, a una Andromeda che si è riuscita a rialzare, seppure ferita. Invece la storia ha una conclusione amarissima, chiudendosi con l'immagine della protagonista cui il narratore impietoso ricorda che "È stata lei a spezzarti", una frase che sembra riassumere un destino di dolore.
Arrivando al titolo, è l'elemento che mi ha convinta un po' meno, ma questo è dovuto al fatto che tendenzialmente preferisco i titoli in italiano (apprezzo di più le sfumature semantiche della nostra lingua!), che se ben scelti riescono a essere molto comunicativi. Però il tuo titolo è di certo coerente al contenuto, visto che rimanda all'idea di rottura che si rivela essere fondamentale nel testo.
Insomma, proprio una bella storia! Non immaginavo di trovare Andromeda tra le tue pagine, ne sono stata contentissima! *-*
Ci risentiamo per la prossima recensione, intanto ti faccio ancora una volta i complimenti!
Rosmary |