QUARTA CLASSIFICATA AL CONTEST "ANGST A TUTTO SPIANO"
Originalità: Sicuramente,in quanto ad originalità, la tua storia è statala migliore del contest. Mi piacciono molto gli AU, e tu sei riuscita a crearne uno estremamente affascinante e complesso, una sorta di distopia futura in cui gli esperimenti sugli esseri umani hanno fatto tornare la schiavitù e la folla sfoga la propria violenza nel vedere gli schiavi combattere. Ho apprezzato il collegamento tra le storie di Bertholt e Reiner, che non si incontrano se non alla fine, attraverso il tamburo che scandisce il ritmo delle loro azioni e delle loro speranze. L’immagine della grancassa, come quelle del mostro che lotta sul ring e dell’aguzzino, rimandano chiaramente al video di Radioactive, che ti ha fornito un’evidente ispirazione: è come se tu, guardandolo, ti sia chiesta: “Chi è quel mostro? Qual è la sua storia?”
L’idea di usare il testo della canzone per dare i titoli ai capitoli completa in modo perfetto il tuo lavoro. Complimenti!
20/20
Caratterizzazione personaggi: Anche qui ti meriti punteggio pieno, perché hai voluto scrivere un racconto basato sull’introspezione e hai analizzato molto bene l’animo dei personaggi, soprattutto quello del giovane schiavo Bertholt. Mi piace anche l’aura di mistero che circonda la figura di Reiner e l’incognita sul suo passato, che non sveli fino all’ultimo capitolo. Non ho trovato nel loro rapporto nulla di shonen-ai, anche se l’avevi messo tra gli avvertimenti, ma è bello pensare che, in questa storia, siano stati l’uno la ragione di vita dell’altro, quindi in questo senso c’è una sorta di amore.
Infine, ho trovato molto interessante e ricco di sfaccettature il personaggio del padrone (che mi è sembrato una sorta di Mr. Candy filosofo) e anche la caratterizzazione dei personaggi secondari non è per nulla trascurata.
15/15
Grammatica, ortografia: Ho trovato qualche piccola imperfezione e alcuni errori di battitura che, trattandosi di una storia a più capitoli piuttosto lunga, sono del tutto comprensibili.
come un metronomo che non ha mai abbandonato lo trascorrere dei suoi giorni: il trascorrere.
che percorrono la superficie della sue pelle: della sua pelle.
nei giorni in cui la pazzi ha privato della giusta ragione i suoi occhi: pazzia.
a raggomitolandosi in un piccolo mucchio scomposto: o “a raggomitolarsi” o “raggomitolandosi”.
quando una delle vertebre della nuca scrocca in un suono grave: “scrocca” è voce del verbo “scroccare”, in questo caso il verbo corretto è “scrocchia”.
Sembra che, l'uomo, conservi un poco di interesse nel tenerli in vita: le virgole prima e dopo “l’uomo” non sono corrette, perché separano il soggetto dal verbo.
privato di sensibilità e di empatia con il resto del modo: mondo.
Dall'inizio dell'incontro è riuscito a colpirla sono tre volte: solo tre volte.
È la vita che esalta si esalta da sola: non ho capito molto bene (probabilmente è un problema mio, non ti preoccupare!) il senso di questa frase: può essere che dopo il primo “esalta” manchi una virgola, o che ci sia un errore? Oppure la mancanza di punteggiatura è voluta e l’hai scritta così apposta?
per quanto le sue gambe alla fine lo sostengono: per quanto lo sostengano.
Tuttavia, come ho già detto, in un lavoro così lungo è possibile che sfugga qualche errore di questo tipo, sei stata comunque molto brava!
17/20
Stile e scorrevolezza: Hai sicuramente posto molta attenzione nello stile, usando termini ricercati e una certa eleganza nel comporre i periodi, ma trovo che in alcuni punti tu abbia ecceduto un pochino: alcuni passaggi non mi sono risultati facilmente comprensibili, e certe frasi sono troppo lunghe e intricate per risultare scorrevoli. Nel prologo hai scritto:
solo un dolore più acre, fatto di carne corrosa: in genere “acre” si usa per gli odori e non per le sensazioni tattili come il dolore, quindi mi è sembrato un po’ strano trovare quell’aggettivo in quel punto.
D’altro canto, però, hai a mio parere dimostrato una grande abilità nel descrivere le scene di combattimento, centrali nel tuo racconto, tanto che riuscivo ad immaginare benissimo ciò che stava succedendo e ad immedesimarmi nei personaggi.
8,5/10
Gradimento personale: La tua storia mi ha colpito perché presenta degli spunti di riflessione notevoli, parte da un’idea ragionata e fuori dal comune e si sviluppa in un crescendo di azioni e di pensieri: sicuramente è un lavoro degno di nota. Anche se tendo a preferire uno stile più semplice e lineare, il tuo mi è parso molto evocativo (soprattutto, come ho scritto sopra, nelle scene di combattimento, per le quali ho un debole). I personaggi sono talmente ben caratterizzati che mi sono immedesimata immediatamente in loro, abbandonando quanto sapevo di loro dall’opera originale e immergendomi completamente nell’AU che hai creato.
23/30
Uso del prompt: Il tuo prompt era “Coltello – forte perdita di sangue”, e sicuramente una storia ambientata in un’arena riesce a trattare bene questo tema. Ho notato una concentrazione di angst prevalentemente nel finale, anche se in tutta la storia si nota un’atmosfera insolita e cupa.
4/5
Per un totale di 87,5/100 |