TERZO CLASSIFICATO AL CONTEST "LA METAMORFOSI"

 

 

 

 

Grammatica e ortografia: 9,5/10 

 

Allora, allora… ho riletto tutto il testo un paio di volte e non mi è parso di trovare errori troppo rilevanti, solo qualche virgola mancante e un piccolo errore, che è questo: “sé stesso” il se, andrebbe scritto senza alcun tipo di accento, ma penso che sia stata una semplice svista.

Detto questo, ti vorrei fare i complimenti per la bella grammatica, accurata e praticamente senza pecche e per l’ortografia a dir poco perfetta.

Sono sempre felice e soddisfatta di leggere storie del genere, perché mostrano la cura e l’attenzione che l’autore imprime nella sua opera.

Complimenti.



Stile: 9,5/10 

 

Lasciamelo dire terra a terra… wow.

Hai uno stile di scrittura davvero fantastico! *Q*

Ti dico, mi sono ritrovata al fondo della storia in un lampo e mi sono rattristata a vedere che era già finita! >.<

E non scherzo.

Bello, bello, approvo alla grande: perché permetti al lettore di entrare a far parte della storia, di provare quello che prova il protagonista, senza essere appesantito da descrizioni inutili o ridondanti; riporti semplicemente quello che si vede e che si sente, arricchendolo di sensazioni e dandogli quel tocco personale che ho trovato veramente fantastico.

Lo ripeto, hai proprio un bello stile: fresco e pulito, per nulla pesante e senza dubbio coinvolgente.

L’unica cosa che, secondo il mio modesto parere, non andava è la brevità della frasi: ho trovato troppi punti fermi, che danno un ritmo veloce alla narrazione, forse qualcuno potrebbe essere eliminato e sostituito con dei punti e virgola, oppure con delle semplici virgole. E, altro minuscolo consiglio, eliminerei il continuo ripetersi del nome Farsen (che, tra l’altro, a me piace un sacco!), sappiamo che è lui il protagonista ed è lui che compie quasi tutte le azioni, quindi non è obbligatorio ripeterlo in continuazione.

Ecco, volevo solo farti questi due piccoli appunti, per il resto, tutto stupendo! ;)

Un ottimo lavoro.



Originalità: 8,5/10 

 

Sarò franca e sincera: il fatto che alla natura (e passami il termine) venga sottratto qualcosa e che la stessa persona che l’ha sottratta si ritrova a sostituirla, non è proprio il massimo dell’originalità. È un principio alla base di molti libri fantasy che ho letto e quindi è qualcosa che è già stato usato, non è totalmente innovativo per così dire.

Nonostante tutto ho apprezzato e anche molto il modo in cui l’hai trattato: non hai dato spiegazioni vere e proprie, semplicemente un istinto, profondo e primordiale che anima le azioni di Farsen, ora divenuto il nuovo Rasha.

Quindi, benché l’idea di per sé non fosse così originale, l’ho apprezzata, anche se ci sono un paio di cose che vorrei chiarire, ma ne parleremo nel prossimo punto.



Gradimento personale: 8,5/10 

 

Come credo di aver fatto già capire sopra, la tua storia mi è piaciuta: ha quel tocco personale e particolare che mi ha attirato fin dall’inizio, soprattutto l’idea di un sentimento innato, un istinto profondo, la consapevolezza che le cose sono cambiate e che mai più torneranno le stesse.

Bello, così come erano belle le descrizioni degli stati d’animo di Farsen, della sua fuga, della paura che prova nel rendersi conto che da cacciatore e divenuto preda.

Fin qui ho solo complimenti da farti, perché mi hai sorpreso, affascinato, intrattenuto e fatto sognare.

Ma poi… alla seconda rilettura, quella più calma, mi sono sorte delle domande: alla fine, cos’è effettivamente un Rasha? È una sorta di guida per i lupi di fuoco? Oppure è semplicemente un’entità adorata dai lupi?

E a questo proposito… perché la pelliccia di Farsen/Rasha è scura a dispetto di quella dei lupi di fuoco che è rossa? Penso a una piccola svista di scrittura.

Inoltre, per com’era presentata la storia e per come si concludeva, mi sembrava più la conclusione di un capitolo di una Long, piuttosto che di una One – Shot; forse ho avuto quest’impressione perché mi sono sorte tutte queste domande durante la seconda lettura, o forse sono solo io che sono paranoica.

Per tutti questi motivi, posso dirti che ho veramente gradito la tua storia, però sono rimasta un po’ spiazzata dal finale che mi ha lasciato in bocca questa sensazione di incompleto, per così dire.



Caratterizzazione dei personaggi: 5/5

 

Qui il punteggio pieno te lo meriti e senza ombra di dubbio.

Farsen era meravigliosamente caratterizzato: il classico nobile sbruffone e amante della caccia, il cui unico obiettivo è quello di apparire come tutti gli altri nobili uguali a lui.

Ho particolarmente gradito il suo cambio di personalità, che l’hanno reso molto più gradevole o almeno dal mio punto di vista; il suo passaggio da cacciatore a preda, poi, è stato fantastico. L’avrò sicuramente già detto, ma lo ripeto perché quello della sua fuga e dello scontro con i suoi cani è stato senza dubbio il mio pezzo preferito. Era ben descritto, carico di emozioni che mi hanno fanno scorgere il vecchio Farsen (cacciatore, stratega, umano) e il nuovo Farsen (preda, istintivo, animalesco) ed è stato veramente un bel confronto, di certo non era facile da gestire, ma l’hai fatto egregiamente! ^^

E poi, niente… bellissimi gli accenni alla famiglia, ai nomi dei cani e tutto il resto.

Forse il grande lupo di fuoco e la figura di Rasha meritavano un po’ più di spessore, per così dire, ma il lavoro nel suo insieme è stato comunque molto bello e curato.

 

Attinenza al tema: 4/5 

 

Per descrivere questo punto userò l’espressione preferita del mio docente di Patologia Vegetale… il famoso e temibile nì.

Il lavoro presentato era senza dubbio bellissimo, come ti ho già detto svariate volte: lo scontro interiore tra le due personalità, quella umana e quella del lupo, che si azzuffano nel nuovo corpo erano meravigliosamente descritte ed è stato proprio un piacere leggerle.

Però… mi è dispiaciuto che si sia data così poca attenzione alla trasformazione in sé: nel senso che Frarsen va a letto come umano, si agita nel sonno e molto semplicemente la mattina dopo è diventato un Rasha. Mi sarebbe piaciuto leggere qualche riga in cui si descrive la trasformazione vera e propria, secondo me avrebbe completato ancora di più la storia.