Eccomi. Allora, che dire?
In realtà la tua OS l'avevo letta ieri notte alle 2, ma non l'ho recensita perchè essendo stanca avevo paura di omettere qualche particolare e di non poterla scrivere al meglio.
Lascia che ti dica che per me è stata una sorpresa, non immaginavo scrivessi così bene, dico sul serio.
Ma qua non si tratta solo di questo, si tratta anche di trasmettere emozioni, di far accapponare la pelle, di lasciare qualcosa nel lettore.
"Sono solo un'incognita capitata per caso nell'equazione della sua vita, ma ho paura, ho il terrore che un altro enigma in più non serva, che sia solo d'intralcio per la progressione del calcolo."
E se ti dicessi che mi sono emozionata a leggere queste tue parole? Quante volte abbiamo avuto paura di non essere abbastanza, di essere di troppo, quante di noi possono immedesimarsi in queste parole? È come se in una frase tu avessi racchiuso la mia più grande paura.
"Ed era lì, proprio in quell'intreccio di corpi, di anime e cuori – in quel mondo di viaggi – in quella grande casa, tra le sue braccia atletiche e forti.
Era lì che avevo trovato il mio posto."
Questa, questa parte è quella che ho amato di più di tutto. Perchè si dice che non ci sentiamo a casa finchè non troviamo due braccia che possano essere definite tali, due occhi che ci facciano sentire finalmente complete, appagate e.. Felici.
Sì, perchè si tratta di questo: tra queste righe si può leggere la pace della ragazza, è palpabile la sua insicurezza, ma anche la sua consapevolezza di aver trovato finalmente il suo posto nel mondo: accanto a lui.
E non mento quando ti dico che questa breve OS mi ha lasciato tanto.
Sei stata una piacevole scoperta sappilo, e penso proprio che a breve passerò leggere qualcos'altro di tuo.
Sei tra le mie preferite. |