Ciao e bentornata su efp.
Allora, la storia non è male, mi ha emozionato in certi punti ed è una cosa che io uso molto per giudicare una storia. Se riesce ad emozionarmi, allora è già un buonissimo lavoro. Tuttavia, penso che tu abbia messo troppa carne al fuoco, perché abbiamo gran parte della storia, praticamente tutta, diciamo, che si concentra su John e sul concetto dell’angolo nel mondo e quindi l’appartenenza, mentre la fine, si sposta velocemente verso Paul e sul fatto che non gli avesse detto di amarlo, prima della sua morte. Ecco, probabilmente io avrei preferito due altre soluzioni: o tenere questa fine, ma cercare di riallacciarla al concetto di appartenenza, questa volta dal punto di Paul, verso John; oppure tenere il POV di John anche durante la sua morte e giocare su questa scena.
Quello che voglio dire è che l’ultima parte, la scena di Paul e la canzone di Carl Perkins, sono troppo “distaccate” da tutto ciò che accade prima.
Un’altra cosa che mi fa storcere il naso, perché sono pignola, lo so, ma che ci posso fare? Dicevo, un’altra cosa è il “Johnny boy” usato nella telefonata. In generale a me le parole in inglese messe in una ff in italiano non mi suonano bene, nel senso che ok che parliamo di inglesi, ma stiamo scrivendo in italiano. Questo Johnny boy l’ho trovato spesso anche in diverse traduzioni di cui mi sono occupata e l’ho sempre tradotto con “piccolo Johnny” o cose così. Dobbiamo cercare un equivalente in italiano, tutto qui.
La telefonata è comunque un attimo molto bello della storia. Mi è piaciuta la sua descrizione, come un bellissimo volo di John che rappresenta l’amore e la libertà che può dargli questo amore, per poi finire in un istante, appena la telefonata finisce. Sembra di vedere un piccolo Johnny in versione passerotto che vola sempre più in alto per poi divenire immobile e cadere giù a capofitto, senza forze. Molto bello.
Anche questo passaggio mi è piaciuto moltissimo: “John ricordava di aver sentito la mancanza di Paul ogni volta che stavano lontani e quando si rincontravano c'era sempre un po' d'imbarazzo, come a non voler ammettere a se stessi di essere uno parte imprescindibile dell'altro.”
È un bel modo di descrivere quanto fossero uniti.
Altre cose che dovrei dire, vediamo… la storia non ha genere erotico, in quanto questo prevede la descrizione dettagliata di certe scene e di solito lo si abbina al rating rosso. Probabilmente bastava un genere romantico con il rating arancione. E appena puoi sistema la grafica per far distinguere i flashback dal presente.
Per il resto è un buon lavoro, quindi complimenti.
Alla prossima |