Ovviamente io alle undici e mezzo della sera, la giornata prima della mia gita scolastica per la quale sto ancora impazzendo, non ho nulla di meglio da fare che recensire una Fan Fiction alla mia Musa. Perché, primo, glielo devo - poiché da brava bastarda non ho recensito la sua prima e stupenda het -, secondo perché lei lo merita. Il tuo cervello è una mascotte del sito, a mio dire. Il fatto che riesca a farti produrre roba simile, e non solo questa storia ma anche le meraviglie passate, è un fattore da benedire ed amare. Non sono certo l'unica ad amare il tuo genere di scrittura, che è raffinato, sublime, si scioglie in bocca come caramelline al caramello (?).
"Nel vuoto, esiste il nulla, e riempirlo con qualcosa che non fosse tale avrebbe significato soffocarlo e distruggere quell’equilibrio quasi naturale. E se il vuoto avesse perso qualcosa, la conseguenza sarebbe stata sempre quella."
Questa frase è degna di un romanzo; io prima o poi la uso come citazione per scriverci una Fan Fiction e ci scriverò sotto — Shirokuro, tanto per farti diventare più famosa. Perché sì, hai scritto davvero un capolavoro.
Quanto cavolo è azzeccato il titolo con questa storia? All'inizio avevo pensato di attribuirle perfettamente il detto "Ci accorgiamo di quanto teniamo a qualcosa quando la perdiamo", maledettamente giusto a mio dire, eppure il titolo che le hai dato tu era ancora meglio. I pensieri di Alcide - ti faccio felice e lo chiamo così anche io - sono così contrastanti, sebbene lui sappia a chiare lettere cosa c'è scritto nel suo cuore. Cerca incessantemente di decifrare ciò che, invece, vi è nel cuore dell'altro, quello che per lui rappresenta un traguardo, quello del quale teme anche solo uno sguardo. Non conosce le azioni che N potrebbe avere, non sa se la sua corsa strepitante è stata dettata dal suo altrettanto strepitante cammino per raggiungerlo. E poi si ferma lì, con un groppo in gola, il cuore in mano, e l'unica cosa che riesce a persistere dentro di lui è la speranza, quella di riuscire a rincontrarlo, un giorno.
Il tuo stile di scrittura incalzate, spalleggiato da una grammatica perfetta, ha reso la lettura sostenibile perfino ad una che comincia a vedere strabico a mezzanotte meno venti. Perché l'unica cosa che ti riesce vedere mentre leggi questo e gli altri tuoi testi sono gli aloni che emanano, le immagini che ti proiettano in testa come burattini mossi dai fili delle parole comprese nella storia, che man mano vanno intrecciandosi. Adoro come scrivi e spero di avertelo spiegato a pennello.
Il modo in cui hai caratterizzato Alcide, come già detto, m'è piaciuto molto, e la storia ha suscitato in me stessa molta malinconia, molto climax delle emozioni del ragazzo che terminano quando si blocca, quando non riesce più a proseguire, quando anche N comincia a correre. Mi sono sentita coinvolta anche io, come sempre in ogni tua Fan Fiction, con quel lessico e quelle descrizioni sbalorditive che ti inquadrano alla perfezione le situazioni. Infine, un pizzico di ambiguità, quella che contraddistingue i tuoi lavori da poetessa del tempo, che guarnisce il tutto donandogli un sapore in più.
Spero di aver espresso un parere esauriente e complessivo della storia, in poche parole m'è piaciuta. A presto, mia Musa,
Ale (Recensione modificata il 20/03/2016 - 12:47 pm) |