Cara Marti, ciao.
Finalmente ho trovato un attimo per riuscire a leggere questa storia.
Allora, l'ho letta un paio di volte per cercare di capirla al meglio.
La cosa che mi lascia un po' sconcertata è che non mi sembra fluff. Il fluff è proprio la scena che ti ispira tenerezza, che ti lascia con gli occhi a cuoricino e un "awwwwwwwww" prolungato.
Questa potrebbe essere al massimo introspettivo con una punta leggerissima di angst.
Poi, allora, l'idea di basare la storia su Dear friend è indubbiamente bellissima, quella canzone è forse una delle più John/Paul che questi due si siano mai dedicati.
Il problema qui è che non si capisce il filo della storia. Voglio dire, tutta la riflessione iniziale ci sta bene, però poi non c'è un collegamento fluido con la parte della telefonata. Mi sembra che ci sia uno stacco troppo netto, sembra quasi che di punto in bianco John decida di telefonargli, ma perché? Sì, ok, vuole scusarsi, ma non ho colto tutta la sua frustrazione per questa situazione. Avrei preferito vederlo più disperato e appassionato in questa sua decisione, mentre al contrario mi è apparso un po' freddino e John non può essere freddo quando si tratta del suo Paul. :) Basta vedere il modo in cui lo guardava, prova a prendere ispirazione da quei momenti, per cercare di capire John, è molto utile.
Ecco, allora, la recensione è neutra, perché dovresti lavorare più in questo senso secondo me. Ovviamente i miei sono solo dei consigli, però sono sicura che puoi fare molto meglio di così. ;)
Alla prossima |