Un lavoro decisamente criptico ma molto molto interessante il tuo. Dimostrazione di quanta forza possano avere le parole, perché quei "giù" ripetuti, cacofonici, che paiono quasi raffigurare una scala nel bianco della pagina, è come se ti trascinino verso il fondo. Complimenti. |
Inchino. Avrei dovuto scrivere solo un Bellissima! per liberarmi in fretta dell'ansia che il tuo pezzo mi ha trasmesso, ma non sarebbe bastato. Perché mi sono vista cadere e cadendo ho visto il bambino, l'uomo, il vecchio. Perché ho letto ogni giù senza respirare, avvicinandomi sempre di più al computer. Perché a quel "Risalgo. No, non vai." ho sentito una voce che diceva "Smetti di leggere se non vuoi rispecchiarti in questa storia oggi e ancora, di nuovo". Alla fine ho letto "Cado." e mi sono sentita buttata giù. Ho un po' di claustrofobia al momento e più che quel Bellissima preferisco farti un inchino e togliermi il cappello. Complimenti. |
rende magnificamente l'idea del cadere, e, visto che anche l'occhio vuola la sua parte, qui viene pienamente soddisfatto. Complimenti!! |
Una metafora sbalorditiva di quello che provo in questo momento. Complimenti, nella sua semplicità, esprime la disperazione nel non saper trovare l'equilibrio e nel continuare a cadere, mentre si tenta di risalire. |
molto profondo... complimenti |
Una meravigliosa improvvisazione. |