...uh.
Ora capisco perché Odu mi ha indicato questa °A°
è intensa, magnetica, perversa in senso malato, un qualcosa che disgusta ma attrae, una vicenda che segna e rimane.
Akashi che impone il suo controllo, che passa da aguzzino a salvatore in modo talmente sottile da sembrare logico.
Sono spiazzata °_° <3 in senso più che buono, credimi -
diamine, non riuscivo a fermarmi, dovevo leggere e sapere.
Quel rientro in squadra è stato un ritorno alla realtà strano, un rientro che seppur normale era segnato dal marchio che Akashi ha lasciato, indelebile-i tagli guariranno, ma non il pensiero in testa- e oddei.
Mi lasci senza parole °_° *fissa la ff per cinque minuti buoni*
... Capperi, ma davvero, è un figata.
Complimenti.

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
"Akashi è il diavolo", titola l'introduzione di questa storia. E Akashi ha veramente un che di demoniaco, in questa breve ma intensa flash. Akashi ha il dominio assoluto della mente di Midorima, vi gioca, la comanda e la rende succube del suo potere. La storia è scritta magistralmente, sia per la padronanza del linguaggio e della grammatica, sia per l'introspezione e il coinvolgimento che provoca nel lettore il flusso di parole. Sembra quasi di assaggiare un veleno dolcissimo, sprofondando nelle spire della lettura: le parole di Akashi si insinuano melliflue, erodendo pian piano la resistenza di Midorima, e si assiste impotenti all'imporsi della personalità dell'ex capitano della Teikou su quello che era il suo secondo in comando, a questo abuso sulla psiche e sul fisico di Midorima.
Il finale, poi è magistrale - lo spiraglio della salvezza rappresentata da Takao, adombrata da macchie di sangue che non devono essere notate. è una splendida trattazione dei personaggi di Kuroko no basket, ben lontano dalle tematiche del manga, che vale enormemente la pena esplorare ed assapora, e la squisita fattura (mi si perdoni i termini poco consoni, ma seriamente: questa fic è un lavoro veramente pregevole) della storia mi danno modo di ritenere che valga la pena anche segnalarla per le Storie Scelte..

Ciao di nuovo.
Oggi praticamente ripasso tutto ciò che avevo già letto. Non che sia un problema, per me, ma magari ti avevo recensito una cosa, tempo fa, e ora ti dico tutt'altro. Sarebbe alquanto divertente.
Io e la AkaMido abbiamo un rapporto de "io so che tu esisti, tu sai che io ti shippo, ma non ci teniamo così tanto nè tu nè io a incrociare le nostre strade". Quindi capisci che in realtà, per quanto il mio cuore si prenda a pugni da solo, io ho apprezzato questa fic.
Ovviamente Akashi ha le forbici - non dico quel "ovviamente" in modo brutto, sia chiaro - e le usa per marchiare Midorima come suo. Ed eccolo, il dettaglio: lo fa sulle dita, proprio sui polpastrelli.
Che maledetto piccolo diavolo. Terribile.
E quelle movenze e quelle parole sono, letteralmente, una droga, perché esprimono qualcosa ma intendono altro e Midorima lo capisce a livello del subconscio ma vuole comprendere altro, quello che quasi gli fa comodo. Per questo è in conflitto con se stesso, e si arrende ad Akashi. Non è sottile, come cosa, ma rappresentata benissimo.
Mi piace ù.ù

Oddio, questa fic. parto a recensirti questa fic perché è quella che mi ha colpito di più di tutte quelle che ho letto (in realtà c'è quella KasaKise che... no, non ho il coraggio di rileggerla) scritte da te.
è meravigliosa. è diabolica. Santo cielo, io faccio schifo con le recensioni perché sono troppo emotiva e come diamine faccio a mettere per iscritto questo maledetto groppo di emozioni che mi scompiffera lo stomaco?

è una spirale. è una spirale che porta lenta e sensuale verso un baratro. è una scala a chiocciola in cui ogni parola, ogni gradino, ti fa sprofondare di più in questa atmosfera tossica, un po' malata. Ti cattura, e anche se più che nelle dita di Midorima Akashi sembra stia aprendo dei tagli nell'anima del lettore, non si può cessare di proseguire. Non c'è una parola fuori posto. Non c'è una descrizione che sia ridondante, o eccessiva o... imperfetta. è perfetta. è... tutto quello che ricerco in una fanfiction, e scrivi così bene, mioddio, che più che una semplice storia scritta è un nastro di seta di parole. Seta, sì, rende bene l'idea.
Sto blaterando assurdità per immagini, perché da quello che scrivi mi scaturiscono un oceano di emozioni diverse e complicate. Akashi... Akashi lo sai che lo odio, ma come si fa a non subirne il fascino, a non restare affascinati, a non lasciarsi fare cose che normalmente sarebbero terribili e che farebbero suonare miriadi di campanelli di allarme. Povero Midorima. Povera Verza che finisce succube di questo demonio mascherato da bambino.

(E boh, spero che tutto ciò abbia un qualche senso logico. In sostanza, ciò che scrivi mi piace da morire. E ci muoio sopra. Vabbè)

Ebbene premetto che io e l'AkaMido abbiamo un rapporto complicato - anche se questo non influirà minimamente nella recensione; personalmente, non riesco a shippare la coppia ma adoro a non finire le storie che il fandom riesce a creare. In particolare, credo di adorare il modo in cui sei riusciti a trattarli, delineando delle vicessitudini che colpiscono e riescono a far interesse persino il lettore più dubbioso.
Credo che il loro rapporto sia davvero complicato e finisca per essere davvero uno dei più distruttivi; tuttavia non pecca di fascino e di momenti di pura bellezza a tal punto che diviene spunto di riflessione la loro storia d'amore. Ricordiamoci che, per il fandom, sono uno tsundere ed uno yandere ovvero, una coppia infattibile, che tende ad autodistruggersi o per uno o per l'altro. Mi sembra dunque una splendida descrizione la tua; il moto di possessione di Akashi e quel suo ricorrere alla violenza per limare ogni dubbio e rendere certi alcuni principi.
Peccato solo che Midorima non appartenga più al Teiko. La presenza di Takao e dello Shutoku accanto a lui lo hanno cambiato e reso più maturo; certamente, la sua relazione con Akashi ha preso una piega non proprio sperata ma almeno non dovrebbe far soffrire ancora entrambi.
Concludendo, una splendida shot - come al solito.
mughetto