Recensioni per
La dama insofferente. [Storia in pausa, in riscrittura ]
di _Vassilissa

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Master
13/06/14, ore 15:00
Cap. 1:

Ciao!
Mi concentro subito sulle piccolezze per farti i miei complimenti: il titolo è fantastico. Sembrerà una cosa da poco, eppure non lo è per nulla, visto e considerato che di per sé deve essere la prima scintilla che scatta in un lettore affinché si accenda la miccia della curiosità. Trovo che hai fatto un ottimo lavoro in tal senso, dunque, perché stimola davvero molto da una prima occhiata e di sicuro non passa inosservato per via dell’accostamento quasi stridente della parola dama con insofferente. L'unica cosa che ti consiglio al riguardo è di levare il punto finale: non è mai bello leggere un titolo con un punto, no?
Posso dirti, però, che nonostante l’introduzione attiri per le prime righe, poi va un po’ perdendo con la citazione del testo interno. A tale proposito, infatti, ti consiglio di adottare il testo in corsivo per far risaltare la citazione stessa e fare in modo che  appaia nitidamente come tale; soprattutto, però, la farei un po’ più breve se fossi al tuo posto, visto e considerato che termina con una virgola e che quindi sembra sforare i caratteri dell’introduzione. Non badare solo alla lunghezza, dunque, e se non vuoi fare un resoconto di sola trama per apportare una citazione, considera bene lo spazio a tua disposizione per sfruttarlo al meglio senza rivelare troppo, mantenendo così la scia del titolo che di per sé incuriosisce molto.
CIT. “Si ritrae come una principessa guerriera, indomabile e libera al galoppo del cavallo regalatele dal padre, affettuosamente chiamato “Max”.Un padre assente, scrittore-per essere gentili-che si circonda di poeti per coltivare la sua illusione.”
In questa frase hai mancato uno spazio dopo il primo punto e lo stesso vale per i trattini della seconda frase che, così uniti, sembrano creare più che un pensiero parallelo o una specificazione quale che è, una parola composta. Te lo dico perché immagino che tu tenga molto anche alle piccolezze, data la correttezza sintattica che denota la tua storia, dunque non è una critica o simili, anzi: io stessa, per esempio, faccio molto spesso errori di questo genere per via della dislessia – e neppure li noto se non ci sono terzi ad avvisarmi.
CIT. “E se fosse lui il povero e lei la principessa? “
Come vedi, le virgolette che chiudono la domanda si distanziano di uno spazio dalla stessa, così facendo, però, sembrano aprire un altro discorso perché non sono coincidenti con il punto interrogativo. Non contengono, dunque, se le si spaziano, ma aprono solo – te lo dico per lo stesso motivo di prima, tranquilla, è un errore diffuso.
Mi ricollego subito allo stile, allora, per dirti che è ben delineato nello spazio-tempo. La capacità narrativa è propria di te, lo si capisce subito non appena si viene in contatto con la storia, anche se di mio non trovo molto adatto un presente a una trama ambientata così indietro negli anni. È una mera opinione, comunque, perché bisogna tenere conto del fatto che hai parlato subito di un diario; così, in tal caso, non è solo accettabile ma una buona mossa che va a lenire gl’iniziali dubbi.
Ho trovato molto carino il tipo di note a piè di paragrafo che fai, sono diverse e non convenzionali – io stessa uso quelle numerate per introdurle a fine capitolo, semmai. Te ne do atto perché non lasci troppo in dubbio il lettore, così facendo, perciò è un’ottima idea e non invasiva anche per il font più piccolo che nell’insieme non cozza con la presentazione grafica.
La caratterizzazione dei personaggi è chiara e delineata sin da subito, cosa che non mi dispiace affatto, anche se suppongo ci sia un alone di mistero attorno alle vicende che tratterai, cosicché questi possano crescere ed evolversi – ricorda che non è bello vedere dei personaggi statici, quindi non svelarli troppo al lettore, mi raccomando!
Il capitolo si chiude con una frase bellissima che, in questo caso, cito per un altro motivo:
CIT. Forse i giochi sono finiti, forse Sissi deve cominciare a far cadere i suoi modi infantili e dare del lei al suo Riccardo.
La trovo molto appropriata al contesto e a proposito di questo, devo farti i miei complimenti per l’atmosfera che si respira e che trasuda la tua storia.
Alla prossima,
xoxo

Recensore Junior
09/06/14, ore 16:19
Cap. 1:

Allora, bene bene, eccomi qui per lasciare un appasionante recensione.
Devo dire che avevo visto il titolo della tua storia già in passato, però non so perchè dalla trama avevo capito che la protagonista non fosse direttamente Elisabetta di Baviera ( Sissi per tutti) ma qualcuno di cui Elisabetta parlava nelle sue memorie indirettamente ( ti consiglio quindi di rivedere questo punto nella trama di presentazione della storia).
Detto ciò, passiamo alla recensione vera e propria.
Non mi è stato difficile immedesimarmi nell'ambientazione, forse perchè la conosco così bene da sembrare una mia seconda casa, e anche i nomi e i personaggi sembrao quasi membri di una grande famiglia. Conoscevo la biografia di molto dei personaggi, e sapevo anche di questo amore adolescenziale di Sissi e sono davvero felice che qualcuno abbia dato voce a questo ragazzo.
Lo stile lo trovo buono di base, ma non ancora molto fluido, forse a causa di una serie di errori di battitura come "Volevano vicino alla finestra" invece di "Volavano vicino alla finestra"; ma per Riccardo ogni cosa riguardi Sissi è incredibile e perfetto invece di "Ma per Riccardo ogni cosa che riguardi Sissi è incredibile e perfetto" ma sono errori che capitano a tutti ( a me molto spesso).
P.S. I titoli nobiliari si scrivono sempre con la lettera maiuscola.
Credo quindi che lo stile debba divenire un pò più fluido, ma come ti ho già detto la base è abbastanza buona.
Continuo a leggere e mi farò viva quanto prima.

A presto ^^