Tornooo, torno a recensire tue storie (ormai vecchie) con l'insistenza di una stalker!
Parliamo del tema scelto. Lo stanno per fare sul bancone del negozio. Ripeto: lo stanno per fare sul bancone del negozio. Penso di non avere nulla da aggiungere. (Diavolo, sì che ho cose da aggiungere. Ma puoi?? Puoi scrivere di loro in QUESTE condizioni?).
Il pairing è bellissimo, amo come il rozzo e bullo Ukai sappia far vacillare la stoica compostezza del sensei.
Ti fa venir voglia di tifare per Ukai tutto il tempo: "convincilo a fare zozzerie nei posti più strani, convincilo, sono dalla tua parte!"
Molto nel personaggio il fatto che il caro sensei si trattenga e mostri quel pudore che gli è proprio, mentre Ukai lo provoca, un diavolo che attenta alla sua compostezza. La breve vicenda, che si consuma nel poco tempo che Ukai impiega a convincere Takeda a lasciarsi andare, è descritta benissimo. Le emozioni dell'allenatore sono descritte perfettamente; oscilla dal forte desiderio che prova (Sensei, da questo momento in poi sei autorizzato a dire solamente tre cose) a brevi tentennamenti in cui si domanda se non stia esagerando (Keishin sente il panico montargli in gola, e si affretta ad aggiungere: –Cioè, sempre che tu voglia, ovvio. Se non ti va mi fermi e...-). Si agita, inciampa nelle parole, ma poi torna sicuro di sè (Blatera un’infinità di risposte diverse, nessuna delle quali riesce ad assumere un senso compiuto o intellegibile, e allora finisce col baciarlo un’altra volta, iniziando a sbottonargli la camicia bianca e a sfiorargli gli addominali appena visibili).
Ma più di tutto, più di tutto (come in ogni tuo scritto), mi innamoro del tuo stile. Ma come fai?? Dimmelo, davvero. Potresti scrivere la lista della spesa o fare saggi argomentativi su quale marca di carta igenica sia migliore da usare... e ti uscirebbero degli scritti bellissimi comunque! E la cosa più da matti è che io mi metterei anche a leggerli!
Piccoli esempi pratici di cosa intendo: "Metterà a posto, poi. Lo farà. Se ne avrà ancora le forze." Tre punti fermi, tre periodi brevissimi che scandiscono perfettamente il tempo e rendono magnificamente l'idea. Certo, certo che lo farà, sicuuuuramente ne avrò le forze (non ci crede neanche lui, per questo, il punto cade proprio nel posto più giusto).
Poi, una delle cose più importanti: utilizzi certe espressioni così personali e particolari che personalmente adoro, perchè rendono il tuo stile esattamnete TUO. Qualche esempio? Giusto qualcuno, tutti sarebbero troppi.
- "sguardo umido di là di un paio di lenti di occhiale appannate" (cioè, non dici che ha gli occhi più lucidi del solito, un po' vacui, mentre lo guarda. No, è lo sguardo ad essere umido. Bellissimo).
- "come a cercare un po’ di risolutezza tra i propri piedi" (lui non ha il coraggio di alzare gli occhi e cerca il coraggio tra i suoi piedi, fissandoli).
- "voce torbida" (penso che le ginocchia stiano per cedermi).
Spero, con questa recensione, di aver spiegato sufficientemente le ragioni per cui sei tra i miei autori preferiti. Avrei miolioni di altre cose da dire, ma non posso, perchè la maggior parte sono solo sensazioni che mi scuotono nel momento in cui leggo certe tue frasi, sono cambiamenti nel respiro, palpebre che sbattono con ritmo diverso. Non saprei riportarti per iscritto certe sensazioni e spiegartene i motivi. Certe cose, si sentono e basta. Io, quando leggo certi tuoi scritti, le sento. Fidati anche solo di questo.
(Grazie per avermi fatto sapere, nonostante tu non sia solita a rispondere alle recensioni, che apprezzi i numerosi commenti che ti lascio qua e là)
Un abbraccio,
Sarck |