Forse colpa mia che lo leggo in un momento un po' particolare, però questo piccolo pezzo l'ho trovato davvero una piccola gemma. Seriamente, e al di là delle facili invidie dovute al fatto che non sono fisicamente in grado di produrre qualcosa di così significativo utilizzando così poche parole. Ancor di più notevole perché prende in esame un protagonista insolito come un padre che ha difficoltà nell'esprimere i propri sentimenti con la figlia: da uomo non posso che apprezzare, troppo spesso il ruolo del padre non riceve l'attenzione che merita perfino quando si parla esplicitamente di famiglia.
Ammetto che all'inizio avevo un po' storto il naso quando ho visto che la narrazione era in prima persona su Vera, ma mi sono ricreduto subito: è forse il metodo ideale, perché ci consente di seguire dall'angolazione migliore tutte le tappe del breve ma intenso percorso di avvicinamento fra marito e figlia. Il breve dialogo al telefono è un espediente molto carino per introdurre la questione in poche parole, facendo capire l'isolamento di Antonio e il disagio di Vera molto bene senza perderci sù chissà quanto tempo. Il dialogo invece è bellissimo nella sua semplicità, perché in poche parole riesce a rendere perfettamente sia il paziente tentativo di Vera, sia l'iniziale resistenza di Antonio e poi pian piano la sua presa di consapevolezza, la riflessione sul fatto che basti così poco...e alla fine effettivamente basta poco a consegnare a questa storia un happy ending semplice quanto toccante, come a dire che a volte basta davvero poco per annullare le distanze che ci separano da chi amiamo, basta solo rendersene conto.
Brava, davvero molto brava.