Ehilà salve!
Non penso noi due ci conosciamo, almeno, non credo tu conosca me, quindi mi sembrerebbe buona educazione andare a fare le presentazioni, io sono Smiley, molto piacere, ultimamente ho visto ben poche AtsuYuka sul fandrom, e devo dire che questa OTP pur non facendomi letteralmente “impazzire” mi è mancata.
Probabilmente perché è una di quelle OTP che pur non essendoci sempre sono ancora più apprezzabili se lette in un piccolo momento tranquillo con la possibilità di gustarsele fino in fondo.
Non lo so, ho avuto un po’ di sentimenti contrastanti per quanto riguarda le AtsuYuka, devo ammettere che nonostante un primo periodo di quasi ribrezzo nel vederle mi sono ritrovata ad apprezzarle più che mai.
Ma perché ti parlo di questo quando c’è una bellissima storia di cui raccontare?
Allora, mi è piaciuto molto l’approccio che hai dato e creato, l’ambientazione realistica, con tutti gli elementi presenti nello spazio, una situazione così credibile, così reale… perché cosa c’è di più plausibile di una festa universitaria stracolma di studenti mezzi ubriachi alla ricerca di un amore da una botta e via?
In questo devo dire di essere stata un po’ pregiudicata nei tuoi confronti, mi aspettavo una di quelle storie in cui i personaggi finiscono in quelle situazioni imbarazzanti di cui solo certe autrici sono in grado di descrivere i particolari, e beh, diciamo che mi sono fatta coraggio e mi sono detta “dai, c’è il raiting giallo, non succederà mica il finimondo” e sono ben lieta di averlo pensato, anche perché se così non avessi fatto ora non avrei letto la tua bellissima storia.
Bene, ora detti pregiudizi, convinzioni e riflessioni iniziali possiamo passare al succo vero e proprio della recensione.
Diamo esordio alla vicenda proprio con una situazione stabile, allora, Yuka appoggiata sul muro di una festa, musica sparata nella testa, probabile nervosismo, confusione, probabilmente sonno e voglia di dormire beatamente.
Conoscendo il naturale carattere dolce e calmo di questa ragazza lo trovo uno stato molto probabile, sicuramente non identifico alla perfezione Yuka e Rika come due amiche anche se ora che me lo fai notare sono nomi composti entrambi da quattro lettere e con una “K” in mezzo di certo non le si può considerare come due ragazze che realmente si conoscono nell’anime.
Insomma, la mora tranquilla, semplice, serena, sbarazzina la blu invece estroversa, sfacciata, egocentrica e decisa a non lasciar passare una serata tranquilla alla minore.
Già, anche questa cosa non mi convince molto, non lo so, perché poi Yuka è di suo una ragazza molto matura, e sicuramente ha la testa più sul collo al confronto della coinquilina, forse proprio per questo si “equivalgono”, anche se nel mio Headcanon Rika non ha minimamente a che fare con ragazze più piccole di lei, cioè, non so, non ce la vedo…
Ma superiamo questa perplessità, anche perché non fa di certo la storia, mi è piaciuto però l’accostamento molto originale :)
In poche parole la storia procede con la “uscita di scena” di Yuka, che approfittando del momento di caos siamo in una discoteca quindi è scontato che ci sia il caos u.u
Dicevo, approfitta di un momento in cui Rika e momentaneamente “impegnata” con qualcuno non andiamo a capire chi che è meglio per “fuggire” nel corridoio.
Mi è piaciuta abbastanza questa parte, perché si capisce proprio l’oggettività quasi gelida della ragazza nel fare e costruire le sue considerazioni, nonostante il rumore e la confusione i suoi ragionamenti vengono descritti in maniera chiara e lineare, precisa, come del resto si ci può aspettare da una mente giovane e promettente come quella di Yuka Gouenji.
Quel lasciarsi scivolare lungo la superficie del muro va a mostrare in maniera davvero semplice ma al contempo evidente quella stanchezza, quella voglia di staccarsi da tutto e di tornare a vivere la propria vita.
Per quanto semplice piatta e banale che sia, senza desiderare di provare emozioni, nulla.
Ed è proprio ora che fa la sua comparsa il nostro salmonato, anche lui probabilmente reduce della stessa situazione si ritrova a vagare per il medesimo corridoio, voglia di perdere il controllo equivalente a zero.
Solo l’incontro con qualcuno di simile a se stesso, qualcuno che ha voglia di smarrirsi osservando l’intonaco del soffitto come te, qualcuno che non ama – se non odia – le feste e i Party.
Mi piace il modo di Yuka di approcciarsi, è proprio da lei, e ne rispecchia il carattere alla perfezione, perché lei non è certo una ragazza che si fa dei problemi a dire un “ciao” a qualcuno e attaccare discorso.
In questa fic, Atsuya invece sembra restare molto più sulle sue, non si sa se forse un po’ quasi “schiacciato” dall’atmosfera che sembra avere su di lui un effetto tanto opprimente, forse semplicemente un po’ desideroso di starsene semplicemente per conto suo.
Il che contrasta un po’ con il carattere dolce ed estroverso della ragazza, è bello quel gioco di sguardi che si crea nell’oscurità che finisce per mostrare un po’ le persone per quelle che sono semplicemente dentro cancellando l’aspetto e le apparenze.
Si parlano dei loro sogni, i loro progetti, la parte che meglio rappresenta una persona, conoscendosi, se pur, superficialmente, tramite qualcosa che dice molto di noi, perché alla fine noi siamo tutte le nostre azioni e le nostre scelte, non trovi?
E poi si trovano quasi per gioco a rigirarsi tra le mani quella lattina, che solo pensarci sembra quasi un po’ un gioco, un gioco che da copione è iniziato da Yuka e preso quasi come una specie di sfida da Atsuya.
Anche questo mi ha colpito abbastanza, il fatto che Atsuya abbia deciso di rassegnarsi e buttare giù l’alcol senza farsene un problema più di tanto, e di come da le parole di due semplici persone incontrate per caso in corridoio si arriva alla passione di un bacio che non fa quasi respirare.
Il tutto qui è descritto in modo molto semplice, non hai lasciato trapelare profonde sensazioni, o altre cose, anche perché penso che in una situazione come quella non si vada più a sentire qualcosa, solo passione, forte e travolgente.
E come è iniziato tutto poi si spegne e si finisce per addormentarsi, l’una appoggiata sopra l’altro.
La mattina si porta dietro le conseguenze delle cazzate della sera prima, cos come il mal di testa e via dicendo…
Se prima ho detto che trovavo bizzarro se non quasi assurdo l’accostamento Rika Yuka trovo invece quello Afuro Atsuya più che appropriato, anzi ce li vedo bene come la coppia “l’amico coglione e quello stressato” come sia stato il loro rapporto di “taglia corto” da parte del Fubuki e “Bella là!” da parte di Terumi, ce li vedo bene, ecco tutto, come compagni di stanza.
E il riferimento ad Akio è stato a dir poco adorabile :3
La parte in cui si svela l’età di Yuka è a dir poco demenziale, quello scambio di battute incerte e terribilmente fuffolose che i due si scambiano per evitare di essere presi nell’orgoglio, quei dialoghi che girano tutti attorno ai “se” e hai “forse” erano a dir poco andwidufjeuif!
E direi che quindi ti è abbastanza chiaro quanto la tua fic mi sia piaciuta, poi ribadisco era un AtsuYuka, e quindi andava letta con calma in una serata serena senza pensieri per coglierla al meglio!
Piccola parentesi sulla tua Long (sentimento incolore) volevo solo farti sapere, che anche se non avevo mai recensito e via dicendo, era stata una delle prime Long che avevo letto, e mi era piaciuta tanto, ma che dico mi piace tutt’ora, quindi nulla, solo che sarei davvero molto felice di sapere il continuare della vicenda, anche perché se non ricordo male ci stai tenendo sulle spine da un sacco di tempo, spero solo di non esserti sembrata troppo invasiva, volevo solo dire che l’ho davvero molto apprezzata, e sarei lieta che la continuassi :)
Penso sia tutto,
Ti saluto
Kisses ♥
S m i l e y
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