Ciao. Purtroppo la mia non sarà una recensione positiva, e non penso che potrebbe essere altrimenti. Ho visto molto, molto di peggio in questo Fandom e altri, ma questo non rende migliore la tua storia.
Il tuo testo è troppo scialbo, frettoloso, privo di descrizioni e di dettagli, privo di sentimenti e di introspezione ... e, soprattutto, troppo corto. Sì, anche per un capitolo introduttivo, perché un'introduzione dovrebbe cominciare ad incuriosire il lettore e a presentargli il protagonista e la sua situazione.
Questa tua introduzione, invece, non dice nulla, espone soltanto una serie di avvenimenti slegati tra loro - presumo che nella tua trama in realtà le cose siano più collegate, ma qui sembra davvero di passare da una scena all'altra e da un luogo all'altro senza alcuna continuità o senso logico.
Il protagonista - dalla tua introduzione, presumo sia Inghilterra? - si sveglia in un ospedale, senza ricordarsi come ci sia arrivato. E non si spaventa? Non cerca di ricordare cosa ha fatto, che ne so, quella mattina - o la sera prima, dipende dal tempo della scena - o di capire se ha qualcosa di rotto o comunque fuori posto? Non gli viene in mente che forse sarebbe meglio provare a chiamare i suoi genitori per dire che sta bene e che non si devono preoccupare?
E poi come fa a sapere che lo "sconosciuto" accanto a lui - il paziente nel letto accanto al suo? Un dottore che aspettava il suo risveglio per fare un controllo? - si chiama Gilbert? Per come l'hai messa tu, sembra quasi che Arthur sia telepatico, o qualcosa del genere ... non sarebbe stato più comodo - nonché più interessante per i lettori - riportare lo scambio di battute tra i due?
Inoltre, parlando proprio dell'inizio della storia, è davvero troppo brusco e asettico. Il problema di questa storia è la mancanza di show don't tell: descrivere le scene e le azioni dei personaggi per farle visualizzare al lettore e aiutarlo così a calarsi nel racconto, invece di scrivere solo brevi indicazioni su ciò che sta succedendo che non riescono a coinvolgere il pubblico. Arthur si è appena svegliato dopo essere svenuto - ergo, dopo aver avuto un malore o subito un trauma. Non dovrebbe essere un po' stordito, non dovrebbe metterci un attimo a capire che si trova in un ospedale? E mostrare la sua visione delle cose dopo il risveglio non sarebbe un ottimo modo per descrivere la scena? Potresti farlo accorgere di essere in un letto che non è il suo, fargli sentire l'odore sgradevole di qualche farmaco, fargli notare l'ambiente pulito e freddo della stanza.
Andando avanti ... "Lo ringraziai e andai a casa,sereno come se non fosse successo niente."? Il tuo personaggio ha appena saputo di essere svenuto - ancora: possibile malore, possible trauma fisico - e si è accorto di non ricordare i fatti precedenti allo svenimento. Come fa ad essere così sereno? E i medici, poi, non dicono nulla e lo lasciano andare via così? Non fanno nemmeno un controllino veloce veloce per vedere se devono trattenerlo ancora?
Arthur poi torna a casa e comincia a prepararsi per andare a scuola. Visto che non sembra esserci un salto temporale tra questa scena e quella successiva - se c'è, non è esplicitato - deduco che Arthur è uscito dall'ospedale e poi è andato subito a scuola. E quando è tornato a casa per preparasi i suoi genitori non gli hanno chiesto dov'era stato fino a quel momento? Non hanno pensato che forse sarebbe stato meglio per lui saltare un giorno di scuola, piuttosto che rischiare un altro incidente simile?
Inoltre, il protagonista - di nuovo, lo assumo soltanto dalla tua introduzione - è Arthur. E Arthur, a meno che tu non gli abbia cambiato nome e cognome nella tua storia, è inglese, e presumibilmente sarà inglese anche il resto della sua famiglia. Il fatto che vivano in Giappone da abbastanza tempo da essersi già trasferiti una volta non è degno di nota? Non merita nemmeno una piccola spiegazione, o un accenno alle difficoltà affrontate da Arthur nell'abituarsi alle scuole giapponesi?
All'arrivo di Arthur a scuola, la sua ansia sparisce improvvisamente. Dici che alcuni compagni gli sorridono, sì, ma il suo cambiamento d'umore dovrebbe essere più graduale e, soprattutto, più descritto. Perché non parlare, che ne so, della ragazzo dall'aria allegra che gli si presenta subito e lo fa sentire a suo agio, o del ragazzo che si siede accanto a lui e gli dice che anche lui è nervoso? E poi, "La vita mi andava alla grande" sembra un po' eccessivo.
Come fa Arthur a sapere che la ragazza misteriosa frequenta la prima sezione del terzo anno? Sembra più grande di lui, è più alta e ha un'aria più adulta? Indossa una divisa diversa? Non la descrivi, quindi per quanto ne sa il lettore Arthur potrebbe semplicemente aver sentito la sua voce da lontano, e una voce non è molto per fare supposizioni sull'età di qualcuno.
Ci sono anche diversi errori, anche se non è nulla di grave. Spesso manca uno spazio tra la virgola e la parola successiva, e in un caso - "qui?Accanto" - anche tra il punto interrogativo e la parola successiva. In "Arrivato a casa" e "per la", invece, c'è uno spazio in più.
In ""Gilbert" credo." manca una virgola tra le due parole.
In "iniziai già a prepararmi per la nuova scuola dato che io ed i miei genitori avevamo traslocato,da Kyoto siamo andati ", sarebbe meglio sostituire quel "siamo" con "eravamo".
"Ero felice ma allo stesso momento aggitato": un piccolo errore di battitura, sarebbe "agitato".
"vabhè": le forme corrette sarebbero "vabbé", "va be'" o "va beh".
"La vita mi andava alla grande^^": ti consiglio di evitare le faccine, danno un'aria poco seria al testo.
"urlare,Ma che sta succedendo??": di nuovo, lo spazio, e dovresti anche usare i trattini o le virgolette per introdurre il discorso diretto. La stessa cosa delle faccine vale per i doppi punti interrogativi o esclamativi.
Spero che tu non ti offenda, ma prenda invece questa critica come uno spunto per migliorare il tuo stile. |