Ciao!
Ma che storia stupenda che mi è capitata sotto agli occhi!
Mi è piaciuta, forse è il mio gusto per il macabro\ serial killer in genere.
Vedo di buttare giù una recensione decente perchè questo non mi sembra un buon inizio...
Allora il nostro (forse) assassino che prende l'autobus per andare al lavoro. Persona normale, vita normale... mmmh diciamo che il caro serial Killer sembrerebbe essere abile nell'arte del delitto perfetto, un vero professionista che non si lascia dietro prove. [no, diciamo che perfetto perfetto non è, se fosse perfetto avrebbe lasciato prove per sviare le indagini. chiusa parentesi su come dovrebbe essere un omicidio perfetto].
La giornata passa in fretta e lui si ritrova in uno di quei parcheggi deserti, quelli dove le luci a neon traballano e ci sono pozze d'acqua che riflettono i tuoi passi... e cosa fa? Be' ovvio: pensieri sadici sulle sue vittime semi-immaginarie.
Ma nel bel mezzo dei suoi "sogni ad occhi aperti" si ritrova con un bel serial killer alle costole, immagina che sorpresa per un buon uomo come lui... I suoi sogni ad occhi aperti si trasformano in incubi, incubi che si abbattono sulla sua stessa persona e *puf* si ritrova con una pinza nel cranio.
Ucciso per i diritti d'autore, eh! si! Mi sarei arrabbiata anche io se fossi stata al posto dell'originale, e "la copia" sarebbe finita peggio (si peggio, insomma -passando sopra al fatto che ora mi consideri una serial killer- -un certo Thomas Harris mi ha convinto che gli omicidi sono arte attraverso il suo più celebre personaggio- è come copiare un quadro e rivenderlo a più soldi dell'originale)
Ma ora arriva la morale, o meglio, il mio nonsense mentale...
E se "la copia" e "l'originale" fossero la stessa persona? Non so se volevi che qualcuno tipo me nalizzasse il testo come se fosse un verso di Dante, ma lo ho letteralmente fatto...
E oltre alla storia dei diritti d'autore, ho scavato e ho visto un serial killer con una personalità sdoppiata che è -troppo- orgoglioso di se stesso, tanto da autoinvidiarsi e arrivare ad una sorta di semiallucinazione in cui si uccide.
Dopo queste elucubrazioni mi ritiro dal campo "sanità mentale portami via" e passo alla parte -tanto odiata- della grammatica che ho trovato impeccabile.
Se non per una cosa, ho notato che non metti l'apostrofo tipo dopo la "l". Ora io sono perfezzionista, mettiamo le cose in chiaro... ma...
Ok, me ne vado definitivamente, promesso.
Mi è piaciuta (molto). Avvertimi se scrivi altre perle di saggezza su cui fare ipotesi distorte, sono curiosa di leggerle.
Alla prossima.
Mery
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