Recensioni per
Listen to your heart
di no_light_

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
09/09/14, ore 22:01
Cap. 3:

Ehm io so che sono una rompi pazzesca ne sono consapevole e magari mi odierai ma QUANDO CONTINUI QUESTA MERAVIGLIOSA E STUPENDISSIMA FAN FICTION?
Con amore
Baci
Abbracci
Love
Emy <3

Recensore Junior
20/08/14, ore 21:59
Cap. 3:

Assolutamente perfetto!Ho aspettato tanto ma alla fine ne é valsa la pena,amo questa storia,é bellissima!

Recensore Master
20/08/14, ore 13:59
Cap. 3:

ma è bellissimo
fai una buona vacanza..
che poi sabato parto anche io
quindi ci sentiamo piu' in là
alla prossima
bacio

Recensore Veterano
20/08/14, ore 00:19
Cap. 3:

NON HO LA FORZA......

Non aveva alcuna intenzione di svegliarlo, perciò rimase immobile, accarezzando con i polpastrelli i fianchi coperti dal pigiamone di lana. Proprio quell’indumento era stata la causa della sudata notturna, infatti avere quel tessuto pesante a contatto con la pelle era stata una tortura che aveva sopportato solo per Zayn. Era grondante di sudore, e non vedeva l’ora di immergersi in vasca e riempirsi di profumato bagnoschiuma alle ciliegie. La sera prima, mentre si stava cambiando, lo aveva notato sul lavandino e si era ripromesso che avrebbe fatto il bagno con quello.
‹‹A che pensi?››
Quel sussurro roco lo fece sobbalzare. Non si era accorto degli occhi aperti di Zayn che lo stavano scrutando da cinque minuti buoni. Per osservare le pareti spoglie di quella stanza non aveva fatto caso al ragazzo sopra di lui.
‹‹Pensavo che ho voglia di fare il bagno con il bagnoschiuma alle ciliegie che ho visto ieri sera. E’ buonissimo››
Il moro ridacchiò e, ancora un po’ debole, provò ad alzarsi leggermente dal petto dell’altro ‹‹Sei proprio una femminuccia. Quello è di Rosalìa, la mia migliore amica. Non penso che trovi obiezioni comunque, quindi puoi usarlo››
‹‹Oh, beh allora sembrerò una ragazza – scherzò Liam, sistemandosi meglio sul letto – Tu come stai? Io sono sudatissimo, e spero che lo sia anche tu, almeno sarebbe un segno positivo››
‹‹Lo sono, e anche troppo. Vorrei togliere la maglia, ma non so se mi conviene›› si lamentò, sprofondando la testa nel cuscino e stendendosi di pancia sul letto.
‹‹No, rimani così o la febbre sale di nuovo – distrattamente prese ad accarezzargli la base della schiena da sotto la maglia pesante – Adesso prendo il termometro, ti curo per bene e mi lavo. Non so se posso pranzare qui, o se devo tornare oggi pomeriggio››
‹‹No, non andare via. Ci parlo io con Ros, ma tu rimani. Ti prego››
Liam si intenerì; quando Zayn aveva la febbre si trasformava in un bambino che aveva paura di rimanere da solo.
‹‹Ma non ti lascio sciocchino – lo rassicurò ridacchiando, lasciandogli un bacio sulla fronte prima di alzarsi – Adesso vado un attimo in cucina. Torno subito››

MI SENTO MALE,SONO TROPPO DOLCI E TENERI............

‹Cosa dovevi dirmi?›› domandò subito il moro, sedendosi come al solito sulla scrivania di Liam che scoppiò a ridere.
‹‹Dammi almeno il tempo di chiudere la porta. Sei impaziente!››
‹‹No, sono curioso! Sei tu che mi hai messo la pulce nell’orecchio, quindi subisci le mie domande›› gli fece una linguaccia, protendendo le braccia verso di lui.
Non aveva mai fatto una cosa simile da quando si erano ritrovati, ma non se ne pentì: desiderava un abbraccio di Liam e, finalmente, avrebbe potuto averlo.
Sentì le braccia del castano avvolgergli la vita e, come se fosse un gattino, strofinò la guancia sulla sua spalla sinistra.
‹‹Mi stai facendo le fusa?›› chiese ridacchiando il maggiore, rafforzando la stretta e lasciandogli un bacio tra i capelli.
‹‹Sì, ma non ti distrarre. Voglio ancora sapere perché mi hai fatto venire qui›› disse, circondandogli il collo con le braccia e appoggiando il mento sul suo petto.
Liam abbassò lo sguardo verso quegli occhi troppo grandi e troppo belli per essere veri; il suo cuore accelerò terribilmente, e dovette accorgersene anche Zayn che sorrise soddisfatto.
Cercò di resistere alla voglia che aveva di baciarlo cominciando a spiegare la sua idea ‹‹Oggi Jorge ci ha comunicato che tra esattamente due giorni saremo in ferie. Devi sapere che ogni anno passo il Natale a Mar del Plata, in una villa nello stabilimento di due miei cari amici – si interruppe, arrossendo leggermente e cominciando a giocare nervosamente con la maglietta del moro che lo incitò a continuare lasciandogli una carezza sul mento – Ecco, volevo sapere se ti piacerebbe passare queste feste con me. C’è posto per tutti lì, e secondo me ameresti sia la villa che la vista che si ha dalla terrazza››
Il sorriso che spuntò sulle labbra di Zayn fece ben sperare Liam che si staccò da lui, attendendo una risposta. Non sapeva perché, ma era maledettamente agitato e le mani cominciarono a sudargli. Sembrava una ragazzina alla prima cotta, ma amava quando avvertiva certe cose perché per troppo tempo aveva dimenticato come si sentisse bene e vivo provando quel tipo di sentimenti.
‹‹Certo che sì! Mi piacerebbe tantissimo, soprattutto tornare a Mar del Plata con te – la sua voce si affievolì nell’ultima parte della frase, per poi aggiungere – Penso che mia madre non abbia problemi a lasciarmi andare››
La felicità di entrambi era palese, e iniziarono anche a riflettere sui posti che avrebbero potuto visitare e su cosa avrebbero potuto portarsi nelle valige.
Ma tutta la felicità di Zayn si spense in un attimo perché tornò alla realtà ‹‹Liam, non me lo posso permettere. Non avevo pensato al fattore economico, e lavoro da troppo poco tempo qui per permettermi un viaggio. Finché mia madre starà così toccherà a me pensare ai soldi per lei e per i suoi bisogni, quindi mi sa tanto che dovrò rifiutare››
Effettivamente nemmeno il maggiore aveva pensato al fattore economico, ma non avrebbe mai rinunciato a passare tutto quel tempo con Zayn solo per i dannati soldi.
‹‹Vorrà dire che ci andremo in macchina. Risparmieremo i soldi dell’aereo, così non dovrai pagare nulla. Josh e Niall mi lasciano le chiavi della villa, non mi hanno mai permesso di spendere nemmeno un peso per affittarla, quindi l’alloggio non è un problema››
‹‹Non posso accettare. Ti rendi conto che per colpa mia dovresti impiegarci quattro ore quando con l’aereo arriveresti in trenta minuti? E poi spenderesti comunque i soldi per la benzina. Mi sento in colpa, e mi sento sempre il solito pezzente››
A quelle parole Liam quasi inorridì. Non ce la faceva proprio a sentirle, soffriva perché il solo pensiero che Zayn non si sentisse abbastanza gli procurava una stretta insopportabile al petto.
Non sopportava nemmeno il fatto che avesse abbassato lo sguardo, come se si stesse vergognando di lui, perciò gli prese delicatamente le guance e alzò il viso verso il suo ‹‹Ehi Zayn, guardami. Devi smetterla di pensare queste cose, lo sai anche tu che non sei un pezzente. E’ normale avere dei problemi economici, ma col tempo li supererai. Non vergognarti di me, mi fai soffrire quando lo fai. Andremo in macchina perché non è un problema, altrimenti non te lo avrei proposto. Se mi dici di no non parto nemmeno io, che sia chiaro››
Il moro gli sorrise, commosso dal fatto che continuasse a nutrire una certa stima e un senso di protezione per lui. Dimezzò la distanza tra i loro volti e gli lasciò un bacio sul mento ispido. Avrebbe voluto intraprendere un altro tipo di percorso con le labbra, ma entrambi erano come bloccati; dopo essersi baciati in ufficio, infatti, nessuno dei due si era più azzardato a scambiarsi certe effusioni.
‹‹Allora, cosa mi dici?­›› gli domandò in un sussurro Liam, accostando le labbra al suo orecchio.
Il moro rabbrividì a quel contatto e, appoggiando il viso e le mani contro il suo petto, gli rispose con lo stesso tono ‹‹Verrò con te. Grazie, per tutto. Ti ripagherò il prima possibile, promesso››
‹‹Promettimi che non mi lascerai più, è sufficiente››
Zayn rimase sorpreso: era davvero così fondamentale per Liam? Gli bastava solo la sua presenza per stare così bene?
Non poteva che esserne felice, perciò glielo promise e ridacchiò contento. Rimanere con lui non era un peso, anzi non aspettava altro. Avevano perso troppo tempo per colpa sua, per cui si rese conto che spettava a lui recuperarlo e fare la prima mossa.

POSSO GRIDARE? POSSO? ODDIO MI SENTO MALE TI GIURO...............................................NON RIESCO NEPPURE A FORMULARE UNA FRASE DI SENSO COMPIUTO...............................

I loro respiri si mischiarono, e per un po’ di tempo il silenzio regnò.
‹‹Scusami, non so cosa mi sia preso – ruppe nuovamente il ghiaccio Zayn, spiegando le ragioni che lo avevano spinto ad essere così diretto – Forse ritornare con te in questa città mi ha emozionato talmente tanto che mi piacerebbe rivivere tutto quello che abbiamo passato qui. Mi piacevi tanto, amavo passare le giornate con te sulla spiaggia o in piazza, soprattutto quando ci sdraiavamo all’ombra del grande albero un po’ appartato e ci abbracciavamo››
Il maggiore gli sorrise intenerito e accostò le labbra sulla guancia ricoperta da un leggero strato di barba del moro che rimase immobile.
Dalla guancia passò al collo dove gli diede una serie di baci umidi, mentre con la mano gli lasciava delle carezze che partivano dai fianchi e giungevano al costato.
Si accorse del tremore che si era impossessato del corpo di Zayn e, dolcemente, gli permise di circondargli con le gambe i fianchi. Aveva deciso che avrebbero continuato a parlarne a letto, perciò scese la piccola scalinata che li riportò direttamente nella villa.
Per aprire la porta si aiutò con una gamba, poi una volta dentro adagiò Zayn sul suo letto, mentre lui si sdraiò sull’altro. L’unica pecca di quella stanza era proprio il fatto che non ci fosse un letto matrimoniale, ma due letti singoli.
‹‹Perché ti piaceva stare con me?›› gli domandò piano, volendo ricordare tutti i particolari più belli della loro relazione per cercare di ricostruire qualcosa.
Zayn sospirò, prima di girare il viso verso di lui ‹‹Mi piaceva stare con te perché mi sentivo bene. E ti ripeto che ero felice››
‹‹Adesso non lo sei?››
‹‹Lo sono un po’ meno da quando non sto con te. Nei mesi in cui siamo stati lontani poi non lo sono stato per niente›› ammise il moro, assottigliando lo sguardo per non piangere.
‹‹Cosa facevo di così tanto speciale per farti stare bene?››
Normalmente tutte quelle domande avrebbero fatto innervosire Zayn che si sarebbe alzato per lasciare la stanza, ma a fargliele era Liam perciò rispose tranquillo, non vergognandosi di dire la verità.
‹‹Mi facevi stare bene quando mi sorridevi, quando mi guardavi con i tuoi occhi da cucciolo, quando ridevi per le mie battute stupide, quando ti lasciavi abbracciare da me ogni secondo, quando sentivo il tuo petto attaccato alla mia schiena per tutta la notte, quando suonavi per me il pianoforte perché lo facevi solo dopo aver fatto l’amore e quando eri tu a possedere il mio corpo, quando mi baciavi ovunque e in particolare l’interno coscia perché eri consapevole del fatto che mi facessi impazzire. Sapevi tutto di me, per questo stavo bene. E poi mi amavi, mi bastava quello per vivere tranquillo››
Liam si alzò in silenzio dal suo letto per sedersi su quello di Zayn che lo fissava un po’ stranito. Posò una mano sulla guancia del moro che chiuse immediatamente gli occhi.
‹‹E a me piaceva farti stare bene. Mi piacerebbe farlo anche adesso›› disse finalmente.
‹‹Mi stai chiedendo di tornare con te?›› mormorò con tono euforico il ragazzo.
‹‹Ti sto solo chiedendo se vorresti rifare tutte queste cose con me stanotte. Poi decideremo noi se considerarle come un nuovo inizio. Magari quando ritorneremo a Buenos Aires, adesso godiamoci questa vacanza come abbiamo fatto due anni fa›› rispose abbastanza teso, senza interrompere le sue lievi carezze.
Zayn non rispose, semplicemente attese la mossa del ragazzo che non si fece attendere.
Liam lo conosceva perfettamente e sapeva che quel silenzio voleva dire soltanto che non sapeva cosa sarebbe successo dopo, ma che in quel momento voleva stare con lui.
Rabbrividì quando sentì le labbra del castano sul suo viso; baciò ogni minimo angolo di pelle, finché si soffermò sul mento.
‹‹Qui non c’è un pianoforte però›› soffiò sulla pelle del moro.
‹‹Però ci sei tu, e io ho bisogno di te››
 
Erano passati tanti mesi, ma uno conosceva ancora alla perfezione il corpo dell’altro. Se Liam sapeva che Zayn amava essere baciato su tutto il corpo, Zayn sapeva che Liam amava i grattini. Perciò, mentre il maggiore gli carezzava il petto con le labbra  lasciandoci anche qualche morsetto, il moro grattava piano la pelle sotto la nuca o le sue fossette di Venere.
Andarono avanti così per un po’, finché Zayn non afferrò il viso paffuto di Liam tra le mani e lo portò all’altezza del suo.
‹‹Non mi hai ancora baciato sulle labbra. Non vuoi farlo?››
Quella domanda ingenua scatenò il sorriso del castano che senza dire una parola, posò le labbra su quelle del moro.
Le loro bocche si sfioravano delicatamente, senza approfondire il contatto. Ad entrambi andava bene così, per quella notte si sarebbero limitati a dei bacetti a stampo e a degli abbracci stretti. Non erano ancora pronti per lasciarsi andare completamente, ma sapevano che sarebbe arrivato anche quel momento.
‹‹Continuano a piacerti i miei baci. Hai i brividi ovunque›› ridacchiò soddisfatto Liam, passando le mani sulle braccia del moro.
‹‹Lo ammetto. Però sto per addormentarmi. Sono pessimo›› sussurrò Zayn, appoggiando la fronte sul petto del maggiore e circondandogli nuovamente i fianchi con le gambe.
‹‹Non hai perso l’abitudine di aggrapparti come un polipo a me per dormire››

VOGLIO PIANGERE.............. NON PUOI SCRIVERE CERTE COSE,NON PUOI CAZZO...............DIO NON FARMI BESTEMMIARE TI PREGO,NON SO COME MI STO TRATTENENDO PORCA PUTTANA.............NO NON STO BENE.........................
AMO I TUOI ZIAM LO SAI,MA COSI SONO LA DISTRUZIONE DEI FEELS......
ORA LA SMETTO E SCLERO SULLA BAND AHAAHHA
Nora.

Recensore Master
09/07/14, ore 03:59
Cap. 2:

sono sempre piu dolci
e beh mi piacciono un sacco
come mi piace tantissimo questa storia
quindi alla prossima
un bacione

Recensore Junior
08/07/14, ore 20:44
Cap. 2:

ODDIO SONO TIPO OMG.
È una delle cose più dolci e ben scritte che abbia mai letto!
La storia mi ha presa sin da subito e da molto aspettavo una storia concentrata sugli Ziam senza che i Larry fossero al centro della storia!
Complimenti aspetto con ansia il continuo :)

Recensore Veterano
05/07/14, ore 18:27
Cap. 2:

Sappi che sto piangendo...
Non so come tu abbia fatto a scrivere una cosa del genere...


‹‹Scusami per lo schifo che ho lasciato sulla scrivania, ma stamattina non ho avuto il tempo di fare niente se non scrivere – disse Liam, dirigendosi verso la porta per uscire di lì – Scusami anche per qualunque cosa io abbia fatto per farti stare così. Ieri non volevo essere così cattivo con te››
‹‹Non hai fatto niente – esclamò Zayn, trattenendolo stringendo il suo polso – Sei stato anche fin troppo buono con me. Avevi ragione, anche casa mia è sempre stata uno dei problemi principali quando stavamo insieme. Adesso mi sono trasferito, ma la situazione non è cambiata poi molto. Forse l’unica cosa positiva è che abitiamo a una fermata di metro di distanza››
‹‹Allora se il tuo problema non sono mai stato io chiariamo adesso. Ho un’ora di tempo. Non mi importa di saltare la pausa pranzo, mi importa soltanto che mi spieghi perché mi hai lasciato››
Zayn prese un respiro profondo, poi si sistemò davanti a Liam, seduto sulla sua scrivania, mantenendo comunque una certa distanza.
‹‹I problemi economici li abbiamo sempre avuti, ma non sono mai stati così gravi finché mio padre ci ha lasciati. Quando stavo con te vivevo in un quartiere popolare di Buenos Aires, però la mia casa era dignitosa e soprattutto le camere erano separate. Nonostante questo non ti ho mai invitato perché mi vergognavo, perché non potevo assolutamente competere con la tua casa così carina. E poi i miei genitori, a differenza dei tuoi che vivono a Rosario, sono sempre stati con me per cui avresti conosciuto mia madre e non mi allettava particolarmente questa idea. So che mio padre non se la passava bene solo per i racconti di mia mamma, come il fatto che era a casa con noi quando avevo poche settimane di vita››
Liam si accorse che Zayn stava faticando per raccontargli tutte quelle cose che probabilmente nessuno sapeva, perciò decise di stringergli la mano per dargli forza.
Il moro apprezzò il gesto e, prima di continuare, gli sorrise dolcemente ‹‹Però il problema principale è un altro. Mia madre ti adorerebbe, ma ho sempre preferito non farvi incontrare perché lei non è più la stessa da quando, appunto, mio padre ci ha lasciati. Non lo ha fatto volontariamente, semplicemente ti basti pensare al 1983››
Liam capì tutto in un secondo. Tutta la popolazione argentina, e mondiale, riconosceva il 1983 come uno degli anni più terribili delle dittature sudamericane, perciò ricollegò quell’episodio storico agli occhi lucidi del ragazzo di fronte a lui: il signor Malik era uno dei tanti desaparecidos sudamericani.
‹‹Zayn, tuo padre è.. scomparso?›› chiese cercando di essere il più delicato possibile.
Il ragazzo annuì e in meno di un secondo si ritrovò stretto nell’abbraccio di un Liam davvero dispiaciuto.
‹‹Non avresti dovuto avere paura di dirmelo. Tesoro, eri piccolino quando è successo, vero?­››
Annuì, appoggiando la fronte sul petto del ragazzo che continuava a stringerlo ‹‹Ero nato da pochi mesi, per cui non ho nemmeno un ricordo di lui. E’ scomparso durante la notte e non abbiamo saputo più nulla. I miei nonni sono morti e non hanno avuto nemmeno la possibilità di sapere se almeno lui fosse vivo. Mia madre da quel giorno è diventata quasi un vegetale, non reagisce più. Si limita a piangere e a dormire. La mia vita è un inferno e non potevo permettere che anche la tua diventasse così››
‹‹Hai reso la mia vita un mezzo inferno quando mi hai lasciato e sei andato via. Se mi avessi raccontato tutto questo avrei fatto di tutto per farti stare meglio, per cercare di consolarti››
Zayn gli prese il volto fra le mani e con un mezzo sorriso parlò un po’ più sereno ‹‹Probabilmente se ti avessi raccontato queste cose non ci saremmo mai lasciati, però tu hai già fatto tanto. Senza rendertene conto mi hai fatto tornare il sorriso che avevo quasi perso prima di conoscere te. Sei stato davvero importante, ma avevo bisogno di stare un po’ da solo. Mi dispiace››
‹‹No, dispiace a me perché stai perdendo del tempo qui con me. Comunque devi stare tranquillo e non vergognarti di niente. A me piacevi per quello che eri››
‹‹Sono stato uno stupido, lo so. Prima che tu vada a mangiare però devo fare una cosa›› affermò Zayn, fissando quasi intimorito Liam.
Il castano annuì semplicemente e spalancò gli occhi quando sentì le labbra del più piccolo sulle sue.
Dopo l’iniziale momento di sorpresa, però, chiuse gli occhi e appoggiò le mani sui fianchi magri dell’altro, permettendogli di rendere leggermente più profondo quello sfioramento.
Si stavano baciando dopo quasi due anni di lontananza, e le sensazioni che entrambi stavano provando erano sempre le stesse.
A Liam era mancato terribilmente baciarlo, abbracciarlo ed essere la causa della sua felicità. Non appena sentì le labbra del moro distendersi direttamente sopra le sue in un sorriso, il cuore cominciò a battergli più forte e strinse le gambe attorno ai fianchi dell’altro, avvicinandolo al suo corpo.
Dopo essere rimasti in silenzio per alcuni minuti con gli occhi chiusi e le mani intrecciate, si guardarono e capirono che da quel momento in poi non avrebbero potuto reggere un’altra separazione.
Liam era sempre stato il più coraggioso tra i due, il più esplicito in fatto di sentimenti, quindi fu il primo ad intraprendere un discorso abbastanza ovvio dopo ciò che era appena successo ‹‹Zayn con te sono sempre stato sincero, e lo sarò anche adesso. Non voglio e non posso dimenticare ciò che abbiamo appena fatto. Se pensi che io possa in qualche modo aiutarti, se mi vuoi vicino a te, dimmelo. Non avere paura, sai come sono. Non mi far soffrire ancora, ti prego››
Il moro lo guardò con uno sguardo dispiaciuto – quel tono quasi implorante gli spezzò il cuore - e con i polpastrelli gli lasciò dei piccoli tocchi sulle guance e sugli zigomi. Era quasi incantato dalla perfezione di quel volto carico di aspettativa, bisognoso di una risposta che gli dette quasi mormorando ‹‹Voglio farti stare bene come hai sempre fatto tu con me, e neanche io riuscirei a dimenticare ciò che è successo ora. Ricominciamo con cautela, proverò con tutte le mie forze a superare le mie paure stupide e ti mostrerò ogni piccola parte di me. Sei sicuro di voler tornare a far parte della mia vita?››
Il sorriso spontaneo che nacque sul volto di Liam fu anche più chiaro di ogni parola, così come l’abbraccio che si scambiarono nello studio non ancora pulito.
‹‹Mi piacerebbe rimanere così per il resto della giornata, ma se non pulisco immediatamente qui rischio il lavoro – Zayn si staccò da lui a malincuore – Però quando finiamo il turno torniamo a casa insieme?››
‹‹Certo. Comunque posso aiutarti io, mi è passata la fame››

Non puoi fare cosi,io sto male e non so quando mi riprenderò... Sono troppo,troppo fluff e rileggendo continuo a piangere...

‹‹Zayn, qual buon vento? – gli domandò il più basso abbracciandolo – Piacere, io sono Louis. Tu invece?››
Porse la mano a Liam che si presentò a sua volta.
‹‹Lui è il mio fidanzato, Harry. Ragazzi vi andrebbe di ballare il tango? Oggi non abbiamo lezione, ma abbiamo dimenticato di chiudere la porta d’ingresso. Che sbadati!››
‹‹Tesoro, dai loro il tempo di capirci qualcosa – intervenne il riccio, bloccando il flusso delle parole tappandogli la bocca con la mano – Sono appena arrivati e tu ha già detto tre cose. E poi se smettessi di pizzicarmi il sedere in continuazione forse saremmo un po’ più attenti››
Zayn trovò molto tenera quella scenetta – e anche piuttosto normale visto che i suoi due amici erano sempre stati così stravaganti – e si voltò verso Liam che li fissava con sguardo divertito.
Louis non chiuse la bocca, e cercò di parlare nonostante la mano di Harry premuta sulle sue labbra. Ovviamente tutto ciò che si udì furono dei versi molto simili a degli ‘mm’ arrabbiati.
‹‹Perdonami tesoro, ma eri partito in quarta. La prossima volta ti zittisco così›› ridacchiò il riccio, posando le sue labbra rosse su quelle sottili dal ragazzo con gli occhi color del cielo che ricambiò entusiasta.
Si baciarono a lungo, come se oltre loro due non ci fosse nessuno, e questo creò imbarazzo a Liam e Zayn che, evitando uno gli occhi dell’altro, fissarono ogni minimo particolare di quella stanza.
‹‹Scusate ragazzi, ma quando il piccoletto posa quelle labbra sulle mie non capisco più nulla – si giustificò Louis, posando un braccio attorno ai fianchi del suo ragazzo – Allora, vi va di ballare?››
Zayn era già pronto a rifiutare ma, con sua grande sorpresa, Liam afferrò la sua mano e lo portò al centro esatto della pista.
Lo guardò stupito, ancora di più quando quel braccio muscoloso si impossessò dei suoi fianchi, e le dita della sua mano destra si strinsero a quelle della sua mano sinistra. Stava sognando o era la realtà?
‹‹Aspettate, sento la passione che esplode qui dentro. Vado a prendervi una rosa, torno subito! Voi rimanete così›› esclamò Harry, scomparendo in un magazzino lì vicino.
Tornò poco dopo e porse la rosa rossa a Liam che, senza troppe cerimonie e senza pensarci, la posizionò tra i suoi denti.
Si strinsero ancora di più e, mentre Louis faceva partire la canzone ‘Besame mucho’, cominciarono a volteggiare come due perfetti idioti. Normalmente nessuno dei due avrebbero fatto una cosa del genere, ma non ci pensarono perché si stavano divertendo, e perché era un buon motivo per toccarsi senza cercare giustificazioni.
Improvvisamente, Zayn si avvicinò alle labbra di Liam e, con la scusa della rosa, gli lasciò un lungo bacio a stampo per prendere tra i denti lo stelo che abbandonò la bocca ancora aperta per lo stupore del maggiore.
‹‹Ragazzi – urlò Louis – siete perfetti. Non c’era bisogno di baciarlo Zayn, nonostante la canzone dica il contrario, ma ti comprendo. E’ un figo da paura e anche io avrei sfruttato l’occasione››
‹‹Ehi!›› esclamò risentito Harry, lasciandogli un pugno sul braccio e allontanandosi con le braccia incrociate al petto e un broncio sulle labbra.
‹‹Ma no, Harreh! Non fare così. Preferisco sempre te. Come potrei rinunciare alle tue fossette così carine, alle tue labbra rosse, ai tuoi urletti in camera da letto?››
‹‹Sì tesoro ho capito, ma adesso taci o baciami. A te la scelta››
Ovviamente Louis accolse quell’invito non tanto nascosto e unì nuovamente le loro labbra.
Nel frattempo, Zayn e Liam si staccarono per tornare all’entrata. Decisero di lasciare i due fidanzati ad amoreggiare tranquilli e, salutandoli con un flebile ‘ciao’ che nemmeno ascoltarono, uscirono e l’aria fresca di Buenos Aires colpì i loro visi.
Il maggiore scoppiò a ridere, trattenendosi addirittura la pancia e piegandosi su se stesso. Inizialmente Zayn lo guardò con un sopracciglio alzato ma poco dopo, anche se non ne comprendeva il motivo, si ritrovò a ridere anche lui perché la risata di Liam era contagiosa.
‹‹I tuoi amici sono molto strani, mi piacciono›› si asciugò le lacrime, rimettendosi in piedi.

Ok qui ho riso come non mai,io amo harry e louis ahahahahah sono due miti ,poi zayn e liam cosi...ho bisogno di un estintore,LIAM COL TANGO E' NO....
Ah e finalmente quella Marcela è andata a fanculo.


Un tuono squarciò il cielo, ma nessuno – a parte Liam che sobbalzò alzando gli occhi al cielo – si scompose, e tutta la piazza si unì in un’unica voce. All’unisono chiedevano al Cielo che quelle persone, ormai sconosciute per la società e per il mondo, potessero trovare la pace ovunque fossero.
Liam rabbrividì; era uno spettacolo straziante, soprattutto quando la pioggia si abbatté violenta contro tutti presenti che continuarono a tenere gli occhi chiusi e le mani giunte. Si voltò verso Zayn per vedere se avesse bisogno di qualcosa, ma si ammutolì e le parole gli morirono in gola quando lo vide proprio come tutti gli altri. I capelli neri erano schiacciati sulla fronte, i vestiti completamente fradici – come i suoi del resto -, gli occhi chiusi e le mani giunte in segno di preghiera. Notò che dalle sue labbra uscivano frasi sconnesse, dette con fatica, e capì che le guance erano bagnate non solo di pioggia, ma anche di calde lacrime che cominciarono a scendere dalle lunghe ciglia.
Dovette distogliere lo sguardo perché il dolore al petto era diventato insostenibile – proprio non ce la faceva a vederlo in quelle condizioni – e, come poco prima, osservò ciò che lo circondava.

Ho pianto come non mai,mannaggia la puttana lo sto rifacendo...tu vuoi uccidermi io lo so...

‹Non piangere ancora – gli sussurrò sfiorandogli una tempia con le labbra, baciandola un secondo dopo – Dimmi dove trovo degli asciugamani puliti e ti aiuto a cambiarti. Hai ancora i brividi e tremi peggio di prima››
Con un dito tremolante, gli indicò il mobiletto sotto il lavandino. Lo raggiunse velocemente e uscì fuori due teli abbastanza grandi.
‹‹Vuoi rimanere seduto? O riesci a stare in piedi per un po’?›› gli chiese premuroso, avvicinando il tessuto al suo viso.
Senza dire una parola Zayn si alzò, e continuò a guardarlo negli occhi anche quando sentì le sue mani accarezzarlo attraverso il telo per togliergli le goccioline di pioggia e le lacrime dalle guance.
Poi passò ai capelli, frizionandoli velocemente per farli asciugare prima. ‹‹Se ti faccio male dimmelo››
Il moro annuì, sorridendogli debolmente. Aveva fatto bene a fidarsi di lui, infatti sapeva che sarebbe stato l’unico in grado a prendersi cura di lui proprio come desiderava.
‹‹Sopra sei asciutto, ma adesso dovresti togliere i vestiti e asciugarti il resto›› mormorò imbarazzato Liam, rigirandosi il telo tra le mani.
‹‹Mi sento debole. Ti andrebbe di farlo al posto mio?››
Quella richiesta gli provocò un nodo allo stomaco e il battito accelerato del cuore, ma cercò di mostrarsi calmo e accettò con un sorriso smagliante.
Posò un momento l’asciugamano sul bordo, raggiungendo i lembi della maglietta zuppa. I temporali estivi erano i peggiori.
La tolse con delicatezza e passò il panno su tutto il torace pieno di tatuaggi del moro che, per sostenersi, appoggiò una mano sulla sua spalla. Passò alle braccia e alla schiena, togliendogli ogni minimo residuo di acqua con un’espressione seria e attenta. Non voleva fargli male, ma doveva premere un po’ affinché tornasse completamente asciutto.
Arrivò il momento di togliergli i jeans, e l’imbarazzo si era trasformato in inquietudine e in ansia. Non toccava quel corpo da tanto tempo e gli era mancato terribilmente.
‹‹Se vuoi puoi sederti, sei più comodo almeno›› gli propose, abbassandogli il bordo e lasciandogli scoperte le cosce.
Nonostante i boxer fossero neri, erano attaccati al suo inguine e poté vedere ogni minimo dettaglio della sua pelle rimasta calda e al coperto. Deglutì e, lasciandolo definitivamente in boxer, passò piano le mani sulle sue gambe.
Era inginocchiato tra le sue cosce, e la pelle di Zayn – già caldissima a causa della febbre – diventò fuoco ardente, fuoco che si trasferì anche sulle guance di Liam che cercò di non farsi prendere dall’emozione.
Finalmente era completamente asciutto, l’unico indumento ancora bagnato era quello che copriva il suo sesso. ‹‹Ho finito, ti avvolgo nel telo così ti accompagno in camera e puoi vestirti mentre io mi asciugo qui››
‹‹Liam, mi hai già visto nudo e io sono troppo stanco per fare qualunque cosa. Ti prego, spogliami qui e vieni con me in camera. Ti indico dove sono i pigiami puliti così ne prendi uno per te e uno per me. Sei d’accordo?››
‹‹Sì, pensavo ti vergognassi – ma fu lui a farlo quando Zayn gli disse ‘con te mai’ – Allora adesso ci penso io a te››
Con cautela gli abbassò i boxer e, dopo averli sfilati dalle caviglie, se lo ritrovò davanti completamente nudo. Lo coprì con il telo perché non voleva peggiorare la sua condizione, ma si accorse che i capelli erano ancora troppo umidi.
‹‹Dov’è il phon? Anche se è estate penso che dovrei asciugarti i capelli. La febbre in questo periodo dell’anno dura poco ma è micidiale››
‹‹E’ in camera mia. Puoi asciugarmeli mentre mi siedo sul letto, tanto la presa elettrica è accanto al comodino››
Liam annuì e, prendendolo in braccio, si diresse verso la camera. Averlo tremolante tra le sue braccia gli provocò dei brividi lungo la schiena, e il suo senso di protezione crebbe a dismisura.
Lo adagiò sul letto e delicatamente gli passò le dita tra i capelli, mentre l’aria calda si abbatteva su essi e sui suoi polpastrelli.
Zayn chiuse gli occhi e si godette tutte quelle attenzioni, stringendosi di più nel telo e sorridendo sereno.
Lasciò i capelli più corti della nuca per ultimi e, quando ebbe finito di asciugare anche quelli, gli lasciò un bacio proprio lì prima di allontanarsi e prendere le robe asciutte per entrambi.
Tornò da Zayn e trovarlo sdraiato sul letto, completamente esposto a lui, gli fece accelerare il respiro e sentì gli occhi farsi lucidi. Non diede peso alla nascente eccitazione, semplicemente gli fece indossare i boxer e tutto il resto.
‹‹Così stai bene?›› gli mormorò, abbracciandolo e coprendolo con il piumone che aveva recuperato da un armadio.
‹‹Sì, aspetto te per dormire››
‹‹Va bene tesoro. Però mentre mi aspetti cerca di chiudere gli occhi, io arrivo subitissimo››


E Liam tornò davvero da lui pochi minuti dopo. In bagno aveva cercato di svestirsi e asciugarsi molto velocemente, aveva bisogno di abbracciare quel corpo esile e sentirlo abbandonarsi rilassato contro il suo.
Si sdraiò nel letto accanto a lui, ma trovò qualche difficoltà perché praticamente una gamba e un braccio rimanevano fuori.
Zayn sobbalzò nel dormiveglia e si accorse di lui, sorridendogli con gli occhi gonfi – ma anche divertiti - e con i capelli scompigliati.
Quella visione fu un colpo al cuore, cuore che si sciolse quando lo accolse sotto il piumone e per metà si sdraiò su di lui per permettergli di occupare il materasso con tutto il corpo.
‹‹Sei più grande di me, quindi per me non è un problema se metà materasso è il tuo corpo. Anzi, mi posso stringere di più - disse con voce roca e allegra, passandogli un braccio sul petto e posizionando il viso bollentissimo nell’incavo del collo – Che cosa strana, io con un pigiamone invernale e tu solo con i pantaloncini. Per colpa mia stanotte suderai, e spero di non mischiarti la febbre››
‹‹Non mi importa, domani mi farò la doccia. Se mi passerai la febbre poi la curerò. Adesso mi importa soltanto che tu ti sia calmato e che dormi sereno e tranquillo›› mormorò Liam, lasciandogli dei baci sulla fronte.
Zayn si strinse ancora di più a lui, circondandogli i fianchi con una gamba e ritrovandosi praticamente spalmato sul suo corpo ‹‹Dormirò bene. Durante la commemorazione non mi andava di levare dal portafoglio la foto di mio padre. Ce l’ho lì da tanto tempo, e non mi andava di mostrarla a tutti. Però domani la farò vedere a te, così vedrai quanto era bello. Perché domani mattina resterai vero?›› alzò la testa di scatto, improvvisamente allarmato, e con gli occhi spalancati.
‹‹Certo che resto. Dove vado sapendo che stai così? – gli sussurrò accarezzandogli i capelli e lasciandogli posare nuovamente la testa sulla spalla – E domani parleremo anche di un’altra cosa. Adesso dormi piccolo, questa febbre ti deve passare››
Gli lasciò un bacio sulla fronte e, poco dopo, sentì un respiro caldo e pesante infrangersi contro il suo petto, provocandogli un sorriso ebete e l’insonnia. Come un perfetto idiota, infatti, passò tutta la notte ad accarezzargli i capelli e a stare attento ad ogni suo lamento, e a ripensare a quando stavano insieme e a tutte le volte che avevano dormito così attaccati dopo aver fatto l’amore o dopo essersi coccolati semplicemente.
Si sentiva patetico, ma anche terribilmente innamorato – e rivoleva tutto ciò che aveva prima.

Posso anche morire ora...gli ziam cosi sono il male supremo,sappi che ho letto l'ultima parte con amnesia a manetta tu immagina come sto ora...Dio cristo triste,dolci ed io sono qui a piangere come una cogliona. Ho amato questo capitolo amo i tuoi ziam non smetterò mai di dirlo.
E' stupendo e tu sei troppo brava.Qua le parolacce le risparmio ma appena torni in chat vedrai aahahah 
Nora.

 

Recensore Junior
05/07/14, ore 18:19
Cap. 2:

Ho un mal di testa allucinante, ma due parole te le devo lasciare, perché questo capitolo merita ancora più del primo.
Mi piacciono i riferimenti storici e sapevo che avresti reso gli Ziam così dolci, un Liam senza rancore. Effettivamente, per tutto quello che ha passato Zayn, sarebbe stato un po' fuori luogo.
Le tue descrizioni dovrebbero dominare il mondo, sai? E comunque ottima la scena della pioggia. Mi è piaciuta un sacco; e il loro ritorno a casa mi ha fatto annegare nei feels.
Sono convinta che il prossimo capitolo sarà ancora più feelsoso e ho paura, ma mi affido a te çç
Ci si sente, adieu
Val

Recensore Junior
03/07/14, ore 14:46

Sono tornata in periodo studi, ma una recensione veloce veloce te la lascio!
Ho provato a leggerla ieri sera, ma avevo troppo sonno arretrato e sono crollata a dormire - con la luce accesa... solo io -, però, stamane, appena sveglia mi sono messa a leggerla. Oddio, sai qual è la cosa che mi piace di più di quello che hai scritto? La tua descrizione di Buenos Aires. Ti prego, descrivi ancora di più quella città stupenda - ci andremo in viaggio di nozze sempre se non litigheremo per le pulizie di casa l'anno prossimo ahahahah ok, la smetto di fare la scema - perché mi incanto. Cioè, forse non te l'ho mai detto, ma le tue descrizioni mi piacciono davvero tanto perché non annoi mai, sono essenziali, ma incuriosiscono tanto. Dilungati stavolta, però, perché è bello come hai reso Buenos Aires un personaggio. Tipo il saggio breve che abbiamo fatto su Parigi ahahah
Btw amo anche i personaggi. Cioè, Zayn è misterioso e mi affascina un sacco, Liam, invece, è un cucciolino. E poi, vogliamo parlare del fatto che Zayn toppa anche se è più piccolo? O almeno si è capito questo e quindi voglio chiarimenti *minaccia non molto velata*. 
La cretina mi sta antipatica, mentre amo le amiche di Zayn, Siamo noi, I think. 
Ora mi dileguo e aspetto the second chapter, ciao pal xx
Val

Recensore Veterano
03/07/14, ore 00:44

Sto ancora male per l'intero capitolo e lo spoiler che mi hai appena mandato in chat...rischio la vita con i tuoi ziam lo sai? 

Era affascinato da Buenos Aires, ma ancor di più dalla sua storia. Ogni volta che si ritrovava a Plaza de Mayo, infatti, una stretta si impossessava del suo stomaco perché ripensava a tutte le persone scomparse, i desaparecidos, degli anni Settanta e Ottanta e all’affetto che le famiglie continuavano a nutrire nei loro confronti; qualche giovedì si era addirittura trovato durante la commemorazione delle madri di quella gente, commuovendosi insieme a loro.
‹‹Liam noto che sei sempre più in forma. Continui a fare surf a Mar del Plata?››
Ernesto era ormai diventato un suo carissimo amico, oltre che cameriere e barista di fiducia. Era un uomo molto socievole, caratteristica di tutti gli argentini, e ogni mattina conversavano finché Liam non si accorgeva di essere in ritardo e correva per raggiungere il posto di lavoro. Era un chiacchierone, e quell’uomo di certo non aiutava.
‹‹Oh, sì. Quando ho tempo ci vado. Ultimamente sono quasi sempre impegnato con il lavoro fino a tardi, ma nei weekend è d’obbligo!››
Continuarono a parlare del più e del meno, in particolare dell’ultima partita tra Estudiantes e Boca Juniors, e solo alle sette e mezza Liam si accorse di aver passato trenta minuti abbondanti lì dentro a ridere e a scherzare come se non avesse alcun impiego.

Liam che fa surf,parliamone. Lo odio,ma a parte questo lo sto invidiando perchè pure io voglio vivere a Buenos Aires *-*
Odio quella cazza di Marcela,lo sai si? 


Liam continuò ad osservare stupito Zayn.
Fissò il suo sguardo profondo, il ciuffo scuro lasciato libero sulla fronte, il corpo esile e asciutto. Era esattamente come lo ricordava, anzi era diventato ancora più bello. Che cambiasse era ovvio visto che erano passati circa due anni da quando si erano lasciati, ma il suo sguardo spaurito e intimorito dalle novità era rimasto sempre lo stesso.
Forse si sentì osservato, infatti alzò la testa e quasi non svenne quando riconobbe chi aveva davanti.
Liam sapeva che lo aveva riconosciuto perché aveva gli occhi spalancati e una mano sul petto, proprio all’altezza del cuore.
Per entrambi era stato scioccante, ma era comprensibile visto ciò che avevano condiviso in passato.
Dopo il discorso di Jorge scappò via, aveva bisogno di metabolizzare, di abituarsi al fatto che avrebbe visto Zayn ogni giorno dopo ben ventiquattro mesi in cui non aveva ricevuto più sue notizie.
 
 
 
 
Tutti quegli sguardi puntati su di sé l’avevano messo in soggezione. Uno in particolare, però, lo aveva destabilizzato completamente.
Si era scontrato con un paio di occhi castani dolcissimi, occhi che aveva amato fino a pochi mesi prima. Non era cambiato poi molto, era solo diventato più bello.
Non appena Jorge aveva finito di parlare erano stati letteralmente assaliti da un sacco di gente, tranne Liam. Aveva subito notato che era scappato via dalla sala, non aveva perso i suoi movimenti nemmeno per un secondo.
Mentre rifletteva e rimuginava sul suo inaspettato incontro con Liam, era sulla metro insieme alle sue colleghe, schiacciati come sardine.
‹‹Ti piace quel castano. Lo hai guardato come se fosse l’unico lì presente. Domani chiedigli come si chiama, magari combinate un appuntamento›› disse Nieves.
Zayn non se la sentì di rivelarle chi fosse, non se la sentì di dirle che era stato il suo fidanzato per un anno. Nonostante fossero stati insieme solo per dodici mesi, quel periodo di tempo lo ricordava come il più intenso e il più bello della sua vita. Cercò di non pensare a quei momenti per non scoppiare a piangere come un idiota lì, davanti a tutti.
‹‹Smettila, e soprattutto non cominciare a farti mille filmini mentali. Non combineremo un bel niente››
‹‹E fu così che Zayn e il ragazzo misterioso si sposarono in un castello e vissero felici e contenti›› rincarò la dose Lia.
Rosalìa fu l’unica ad andare a suo favore e pregò le altre tre di smetterla e di non fare le ochette giulive.
‹‹Lo dico sempre che sono l’uomo più fortunato di questo pianeta. Nessuno ha una coinquilina bella e simpatica come la mia!›› esclamò Zayn che l’avrebbe abbracciata se avesse avuto la possibilità di muoversi.
Il battibecco continuò tra le risate fino alla fermata di Zayn e Rosalìa che scendevano sempre prima di Lia, Nieves e Soledad che vivevano a due isolati di distanza.
 
L'incontro Ziam mi ha uccisa,mannaggia a loro e ai miei feels e Rosalia sei tu te l'ho detto *_*

Non ebbe nemmeno il tempo di risponderle che il solito sapore di lucidalabbra alla ciliegia si impossessò della sua bocca. Le labbra di Marcela erano già sulle sue, e non erano per niente dolci e caste, anzi.
Liam, incoerente al massimo e in contrasto con i suoi pensieri, ricambiò il bacio e passò le braccia attorno alla vita sottile della mora. Sentì una stretta alla sua nuca, e piegò la testa per permettere alle loro lingue di entrare in contatto.
Non provò alcuna emozione, nemmeno un briciolo di eccitazione, ma quando provò a staccarsi Marcela rafforzò la presa, quasi intrappolandolo in una morsa insopportabile.
Per fortuna il rumore della porta che si apriva li fece staccare. Non appena Liam vide di chi si trattava, però, sbiancò.
Zayn era rosso per l’imbarazzo - anche per la rabbia ma cercò di autoconvincersi che non fosse geloso - e abbassò lo sguardo,  pronunciando un flebile ‘scusate’ che fece aumentare i battiti del cuore di Liam.
Guardò l’orologio e constatò che era ora di pranzo, ergo il personale delle pulizie rispolverava sempre gli uffici che, teoricamente, dovevano essere sgombri.
‹‹No, devi scusare noi. Non avremmo dovuto essere qui in questo momento. Ti lasciamo fare il tuo lavoro e scusaci ancora››
‹‹Sì, ma avrebbe anche potuto bussare››
Quattro occhi si posarono sulla figura alta e slanciata di Marcela che fissava il ragazzo con uno sguardo di sufficienza e altezzoso.
‹‹Mi sembra che nemmeno tu abbia bussato, quindi il tuo mi sembra un intervento inutile e senza senso. Scusala Zayn, a volte non ragiona. Ci vediamo dopo››
Gli sorrise e chiuse la porta per lasciargli fare il suo lavoro.
Per il resto del pranzo Marcela non gli rivolse la parola, ma non se ne curò più di tanto. Non sapeva cosa volesse esattamente da lui, ma per quanto gli riguardava quella farsa era finita. Avrebbe rinunciato a quello squallido sesso perché meglio rimanere zitello piuttosto che essere nelle grinfie di una strega del genere.
 
Marcela vaffanculo tiè,sta cogliona..Liam ama Zayn senza che fai sta baldracca u.u Perdona le parolacce ma questa mi ricordava troppo Perrie u.u
Detto ciò quant'è carino liam che difende Zayn? aaaaaaaaaaaaaaaaaw amore *-*


on un calcio fece cadere il secchio pieno d’acqua e detergente che il ragazzo stava usando per pulire il marmo, e non appena si accorse del danno era ormai troppo tardi: la scalinata e il marciapiede erano completamente bagnati e grosse macchie trasparenti avrebbero rischiato di far cadere qualcuno.
Si girò immediatamente verso Zayn e, prendendogli le mani, l’aiutò ad alzarsi ‹‹Perdonami, oddio sono un disastro. Ti aiuto io››
‹‹Tranquillo, capita a tutti. Faccio io, puoi andare davvero››
Ma Liam non sentì ragioni e, alzandosi le maniche della camicia fino ai gomiti, si piegò dove prima c’era lui e cominciò ad usare lo strofinaccio per sistemare il disastro che aveva combinato.
Zayn si fermò ad osservarlo e non disse nulla, semplicemente si incantò vedendo il suo viso contratto per la concentrazione.
‹‹Sto andando bene o sto combinando altri guai?›› gli chiese sorridendo.
‹‹Oh, no. Stai andando benissimo, però da solo non ce la farai mai. Vado a prendere uno straccio e ti aiuto››
Annuì e attese che il ragazzo tornasse. Nel frattempo si sedette su una parte asciutta della scala e si passò una mano sulla fronte. Il caldo era abbastanza forte, come sempre in quella città.
Zayn tornò poco dopo e insieme asciugarono tutta quell’acqua che continuava a cadere; tutto sommato si stavano divertendo perché Liam era un ragazzo di compagnia e per cercare di non pensare alla fatica che stavano facendo sotto quel sole aveva cominciato a rivangare vecchi ricordi, tutti i momenti divertenti che avevano vissuto insieme.
Erano arrivati all’ultima scala quando ormai la sera cominciava a calare sulla città piena di luci e di colori. Buenos Aires era sempre bellissima, ma di sera lo era ancora di più.
Liam si accorse che per pulire quella trentina di scale ci avevano impiegato due ore abbondanti, e non se la sentì di lasciare Zayn da solo in metropolitana alle sette di sera perché le sue colleghe erano già tornate a casa da un pezzo.
‹‹Dobbiamo sistemare i secchi e il resto negli sgabuzzini, vero?››
‹‹Sì, ma tu torna a casa tranquillo. Anzi hai già fatto abbastanza per me, sei stato gentilissimo››
‹‹Sono stato gentilissimo combinando un disastro e facendoti lavorare più del dovuto? Porto le cose dentro, tu aspettami qui e poi prendiamo insieme la metro. Io scendo dopo quattro fermate, tu?››
‹‹Tre, ma davvero Liam non è successo niente. Mi fai sentire in colpa così››
Il ragazzo capì che non ci sarebbe stato niente da fare, Zayn faticava sempre ad arrabbiarsi con lui e addirittura gli era dispiaciuto averlo trattenuto più del dovuto, perciò senza dire altro entrò nell’edificio per riporre gli strumenti che avevano usato fino a qualche minuto prima.
Ne approfittò e passò a salutare anche il suo capo che, congratulandosi nuovamente, gli concesse una giornata libera. Notizia più bella non poteva esistere: significava dormire di più e per Liam era un toccasana visto le ultime giornate impegnative.
Tornò da Zayn e cominciarono ad incamminarsi verso la fermata della metro che distava solo cinque minuti da lì. Gli raccontò che il giorno dopo non sarebbe andato a lavoro perché Jorge lo aveva premiato, e gli spiegò anche in cosa funzionasse il suo lavoro. Gli sarebbe piaciuto diventare produttore discografico, perciò si impegnava molto nei progetti insieme a Miguel.
‹‹Allora domani non ci vedremo, quindi tornerò a casa al mio solito orario›› scherzò Zayn.
Liam lo guardò con un sopracciglio alzato, comunque contento del fatto che il ragazzo si stesse lasciando andare con lui. Finalmente riconosceva il suo Zayn che, purtroppo, non era più tale.
‹‹Ehi! Fino a qualche istante fa mi dicevi di non preoccuparmi e adesso mi prendi anche in giro? Domani alle cinque e mezza in punto sarò fuori alla World Record››
‹‹Certo, come no. Non ci crederò mai, anche se conoscendoti ne saresti capace›› ribatté con una nota malinconica nella voce.
Liam si accorse che la fermata di Zayn era quasi arrivata e, leggendo il nome del quartiere, ricollegò un paio di cose.
‹‹Perché mi hai lasciato?››
‹‹Liam ti sembra davvero il momento di parlarne? Tra l’altro sono quasi arrivato a casa››
‹‹E secondo me è proprio casa tua una delle cause principali›› affermò serio Liam.
Apparentemente quella frase non aveva molto senso, ma non per loro due che sapevano perfettamente a cosa si riferisse. Zayn non era mai stato benestante, aveva sempre avuto dei problemi economici, e quello era sempre stato motivo di disagio per lui che aveva a che fare con un fidanzato decisamente più ricco e che possedeva una casa più dignitosa e carina.
‹‹Non c’entra niente, ma non ne voglio parlare adesso. Ci vediamo Liam››
Lo aveva salutato con nervosismo, con un tono triste e colpevole, perciò Liam capì che si era vergognato di lui in quel momento e si arrabbiò davvero molto.
Zayn lo conosceva bene, avevano sempre parlato di tutto, per cui quasi si sentì offeso quando arrivò alla conclusione che il mulatto si sentiva inferiore a lui e che soprattutto si vergognava a dirgli che abitava nel quartiere La Boca, uno dei quartieri popolari più famosi di Buenos Aires.
 
 
Non appena tornò a casa si fiondò sul divano, ricevendo subito dopo l’interrogatorio di Rosalìa che uscì dalla cucina con il grembiule ancora in vita e un po’ di farina sul naso.
‹‹Allora signorino, devi raccontarmi un paio di cose››
Rosalìa era l’unica amica di cui si fidava, poteva considerarla quasi come una sorella, perciò decise che almeno con lei si sarebbe confidato.
‹‹Hai ragione, dovrei raccontarti di come sia stato un coglione lasciandomi scappare Liam per stupidi complessi mentali. Quando lo verrà a sapere rimarrà deluso e io lo perderò per sempre››
La donna rimase sorpresa, lo sapeva che c’era qualcosa sotto al comportamento che l’amico adottava quando quel ragazzo passava per i corridoi della casa discografica, ma di certo non immaginava che tra di loro ci fosse stata una relazione sentimentale.

 MI SENTI URLARE? *-* Voglio sapere perchè si sono lasciati cazzo,questi due mi faranno morire male,mannaggia Liam mi uccide e Zayn mi fa piangere,che cazzo *-*
Voglio sapere spero che lo metti presto che devo scoprire che succede *-*
Sei troppo brava questo lo sai ed io ci muoio per le cose che scrivi so,aggiorna a breve *_* ahahhahah dopo l'esame ovvio ahahah :3
Ora ti rompo per chat ahahah
Nora


 

Recensore Master
02/07/14, ore 23:56

daiii voglio il continuooo
alla prossima
son curiosissima
un bacione