Devo dire che non saprei in che categoria infilarmi, se pessimisti o ottimisti, dato che non avevo idea fino a dove tu avessi intenzione di condurla.
Come sempre perfetta, anche se forse, poiché chiusura di questo percorso, meno coinvolgente e candido, ma brutale, rabbioso e distaccato. In fondo é un addio, non un viaggio alle Maldive. E va bene così.
Un grosso bacio e scusa per la recensione stitica,

-J. J.

E siamo giunti alla fine di questo percorso, sono molto contento di aver letto, e lo dico come prima cosa. Il suicidio... certo, il tuo suicida non aveva intenzione fin dall'inizio di spiegare come e perché intendeva farlo, ma la sua è più che altro una riflessione sul tema della morte: infatti il suo sogno è quello di farsi cremare, per poter fuggire via da un mondo che non l'ha voluto... povero lui :( piuttosto triste, ne convengo. Ovviamente tutta la storia lo è stata, tuttavia come ho detto sono contento di aver letto, e possa egli riposare in pace, adesso che l'ha trovata ^^ complimenti e alla prossima!

"Il reale mi dà l'asma"
{E. Cioran}

E così è. La vita credo di avertelo detto non so quante volte, non ha le sue regole come molti credono, ed è per tutti, per quanto la gente voglia illudersi del contrario. Ma ci sono giorni, giorni che durano anni, che durano a volte una vita intera, in cui la vita smette di essere per tutti ed inizia ad assumere le sue regole, ad avere la sua posta in palio. Ed è in quei momenti un prezzo che ci si ritrova a non voler pagare, a non voler accettare.
L'accettazione, la negazione, la scelta ed il rifiuto alla fine di voler scegliere sono temi cari ad ogni aspirante suicida, dal più letterario al più reale, da quello che cammina per strada col sorriso sulle labbra senza che tu possa capire niente del suo stato, salvo trovarlo la mattina appeso come una giacca usata ad una corda, e quello che piange per ore pregando di morire, senza per questo mai farla finita.
Il tuo, di suicida, ha compiuto quel passo. Te lascialo andare, ma non prenderne esempio.
Ed ho detto tutto.

Non potevo trovare storia migliore in un momento simile, sembrerà strano, ma sembra sia stata scritta per me ed è stato doloroso scoprire che le mie sensazioni rispecchiavo perfettamente quelle del protagonista, il cosiddetto aspirante suicida. Per quanto io mi stia sforzando, non esistono parole per poter descrivere quanto questa storia mi sia piaciuta °-° Non è facile affrontare tematiche del genere, ma tu l'hai fatto in modo così perfetto, così delicatamente ... c'è una frase che mi è rimasta totalmente impressa, come se fosse stata marchiata col fuoco: "Perché il dolore, quello vero, non è istintivo: è come un piccolo roditore che continuamente gratta contro l’anima, aiutandoci a progettare la nostra stessa fine." Mai parole furono più veritiere. Si tende ad allontanare tutti per semplice orgoglio alle volte, altre perché siamo rassegnati all'idea che nulla potrà risollevarci , vediamo tutto nero, e preferiamo allontanare piuttosto che coinvolgere altre persone. Ora però non voglio più annoiarti, voglio concludere con i miei più sinceri complimenti, sei perfettamente brava a scrivere e beh, anche un po' sprecata per questo sito :)) Saluti, HilaryC ♡

Stupendo, stupendo, stupendo. Come sempre.
Ho seguito questa storia da subito, e, da subito, ho cominciato ad amarla.
Adoro il modo in cui scrivi... il modo in cui usi le parole, come ti ho già detto, mi fa venire i brividi. Sono così profonde e toccanti.
Sono contenta che si sia concluso così, non mi piacciono i lieto fini, e, anche se speravo potesse andare avanti ancora, forse è meglio che tu abbia deciso di fermarti qua.
Questa storia non mi ha delusa mai, neanche per un secondo.

Spero che pubblicherai presto una nuova storia; non me la perderei per nulla al mondo! :)

Un bacio.
C.

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